Autore: antonio bruno Data: To: fori-sociali, forumambientalista, debate CC: forumgenova, forumsociale-ponge Oggetto: [NuovoLab] capogruppo DS Genova: Quattrocchi come Giuliani
secolo xix
Il sindaco Pericu «Il consiglio a Tursi dirà se dedicare una via a Fabrizio»
Genova
Rinnova la solidarietà alla famiglia, respinge le critiche e rimette al
consiglio comunale la decisione di intitolare una strada al bodyguard
ucciso in Iraq.
A quanti chiedono di intitolare una strada all'«eroico» Fabrizio
Quattrocchi, il sindaco Giuseppe Pericu spiega che, «come nel caso di Carlo
Giuliani, scelte così contrastate spettano al consiglio comunale sovrano.
Non credo sinceramente che spetti a un sindaco avanzare proposte di questo
tipo: semmai può farsene interprete».
Ma che cosa deciderà il consiglio comunale? «Sono due casi diversi - dice
Simone Farello, capogruppo dei Ds - ma, personalmente, agirei com'è stato
fatto nel caso di Carlo Giuliani. Più che una strada, dedicherei un cippo
alla memoria di Quattrocchi. Ma, come giàè accaduto per Giuliani, non basta
la richiesta di un consigliere o di un gruppo politico. La mia idea è che
la richiesta debba partire dalla famiglia Quattrocchi. Le iniziative che il
Comune deciderà eventualmente di assumere non riguardano il suo pensiero
politico, ma la sua dimostrazione di coraggio».
Anche Paolo Striano, capogruppo della Margherita, ritiene che la richiesta
debba partire dai familiari. «Il regolamento comunale - ricorda Patrizia
Poselli, capogruppo di Rifondazione Comunista - prevede che, per
l'intitolazione di una strada ad un personaggio, debba essere passato un
certo numero di anni. Sulla richiesta, rispondo con un "no comment"».
Di diverso avviso, la minoranza di centrodestra nella sala rossa di Palazzo
Tursi. «Già due anni fa - dichiara il capogruppo di An Gianni Bernabò Brea
- subito dopo la morte, io, a nome del mio partito, avevo presentato
un'identica richiesta. Spero che questa nuova iniziativa possa indurre la
maggioranza di centrosinistra a prendere in considerazione questa soluzione».
Aggiunge Giuseppe Costa, capogruppo di Forza Italia: «Condivido
l'iniziativa del collega Rosso - dice - Quattrocchi ha rappresentato con
dignità, coraggio ed onore, anche davanti alla morte, la sua fierezza di
essere italiano».
Ma torniamo al sindaco. Di fronte alle «terribili» immagini degli ultimi
minuti di vita di Quattrocchi, il pensiero di Pericu va ai familiari: «Non
posso che confermare alla famiglia tutta la mia solidarietà e la mia
commozione, come già feci nei giorni in cui apprendemmo la notizia della
morte e accogliemmo poi a Genova la salma di Fabrizio».
A chi torna ad attaccarlo come era successo dopo la notizia della morte del
giovane, Pericu ribatte: «Oggi come allora, da più parti non si rinuncia ad
avanzare speculazioni politiche che certo non giovano alla memoria di
Quattrocchi. Ho già risposto al vice-presidente del Consiglio Fini, che mi
ha attribuito frasi mai da me pronunciate. Scriverò una lettera gentile,
sicuro che le sue frasi sono state travisate e confidando che voglia egli
stesso smentirle. Vedo che anche Cossiga rilancia le accuse che aveva
formulato allora: io e lui siamo ormai vecchi sardi e dopo una certa età si
tende a ripetere se stessi, cosa che vale anche per il mio modo di
replicargli». A Cossiga, a suo tempo, Pericu aveva risposto rammaricandosi
«che al piccolo coro si sia unito il senatore, che forse ha avuto una falsa
rappresentazione dei fatti. Il suo intervento mi conferma che anche i sardi
invecchiano e che invecchiando possono manifestare spiacevoli cadute di
stile».