[Forumlucca] GETTARE IL MIO CORPO NELLA LOTTA 71

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Szerző: quilicigianni
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Címzett: forumlucca
Tárgy: [Forumlucca] GETTARE IL MIO CORPO NELLA LOTTA 71
Re: pasola e l'altro
    71
Pasolini: gli occhi   [ Dino Pedriali ]                                                                          5 gennaio 2006
amori, tentazioni, invettive ...                             
                              a cura di gianni quilici      [ gianniq@??? ] 


Perciò io vorrei soltanto vivere
pur essendo poeta
perchè la vita si esprime 
anche solo con se stessa.
Vorrei esprimermi con gli esempi.
Gettare il mio corpo nella lotta.
Pier Paolo Pasolini
Email spedite: n.  6 2 1
Avete parole
magari scolpite
pensieri
magari peccaminosi
versi
magari suadenti
invettive
magari acerbe
sobillazioni
magari intriganti
passioni ?....
Gettatele!!!!!!!!
Aspirare equivale
a farsi attrarre
da una passione irresistibile,
da un desiderio di diventare
ciò che si desidera
                  Adriano Accattino
Sono stufa


Sono stufa della politica ad personam.

Stufa dei furbi che si vantano di non rispettare le regole.

Stufa di questa patina di volgarità, ignoranza, presunzione

che si è addensata progressivamente sullo specchio in cui ci guardiamo tutte le mattine.

Stufa di chi sbandiera menzogne e dà dell'assassino a chi dice la verità.

Stufa dei giornali e dei telegiornali che si prestano a questo gioco.

Stufa dei paradossi e del populismo di un presidente del Consiglio liftato, trapiantato e messo (invano) a dieta.

Stufa dei tacchi, delle corna, delle bandane, degli insulti.

Stufa delle pessime figure che l'Italia continua a fare in tutto il mondo.

Stufa delle epurazioni e della censura.

Stufa e schifata.

Ma perché si sono convinti che avremmo creduto a tutte le idiozie e le fandonie

di cui ci hanno bombardati in 5 anni?

Gli sembriamo così stupidi?

                                       e.  di [Valeria Giglioli] 


Presi il mio cuore
e lo posi nella mia mano
                       Fernando Pessoa      
& & &


D i scu ssi o ni

Sono e siamo stufi
ma questo è il disegno del Cavaliere
sguazzare nella merda
e buttarla contro il centro-sinistra
ricorrendo a tutti i mezzi,
leciti e illeciti
costruendo dal nulla o dal poco
(mi riferisco alle intercettazioni a Fassino)
gigantesche campagne mediatiche
(vedere il tono e il rilievo TG1 e TG2 oggi
rispetto alle vicende giudiziarie
infinite del Cavaliere) 
Tu mi portasti un po' d'alga marina
Nei tuoi capelli, ed un odor di vento,
                                  Dino Campana
1.
Battere questo disegno
è ancora più centrale di prima 
ma va capito nella sua interezza.
Quando Berlusconi ha il coraggio di dire:
un intreccio inaccettabile tra politica e affari"
o comicamente
"al governo ci ho solo perso"
Prodi non può rispondere semplicemente:
"Uno come lui è meglio
che non parli di politica e affari"
perchè è una risposta mediatica inadeguata.


Quale sarebbe la risposta giusta
su questo problema?

Primo: dire (e ridire) che è una mostruosità
questa continua distorsione della realtà
da parte di un presidente del consiglio
che ha un potere economico, finanziario, mediatico enorme,
un conflitto di interessi gigantesco,
di cui ha abusato e abusa continuamente
sia con leggi ad personam
sia triplicando il suo enorme capitale
in un'Italia sempre più povera.

[ Bisogna dire la verità tutta,
mettendo insieme continuamente la piovra di potere
che si muove tutta insieme al suo colpo di bacchetta]

Secondo: bisogna dirlo direttamente a tutto il paese
non all'intervistatore,
bisogna guardare in faccia chi guarda
non il vuoto,
[come sa fare bene il cavaliere)
bisogna dirlo certo con intelligenza,
ma anche con la passione
di chi si sente parte di un popolo.
........................
2.
Porre la questione morale
è velleitario e astratto,
perchè se si vuole porre la questione morale davvero
non si può non partire da Berlusconi,
da un presidente del Consiglio,
che avrebbe dovuto dimettersi
in molte circostanze del suo mandato.
Avere accettato allora
(processi Dell'Utri e Previti ecc, ecc).
vuol dire avere subito
senza combattere
"situazioni inaccettabili"
................
3.
La vicenda Unipol però pone
per la prima volta in modo ineludibile
una questione morale a quella che è (o era) la sinistra.
Apre un capitolo su cui si deve discutere a fondo,
tenendo presente però
che oggi bisogna prioritamente vincere le elezioni.

Il capitolo è
il rapporto tra centro ssinistra
e la cultura e la pratica del berlusconismo.
Non solo nel senso più bieco (il ladrocinio),
ma anche in quello più sottile (i valori). 
                                                               gi.
A me non piace "scopare",
anzi non ci riesco proprio.
Io faccio l'amore
e lo faccio solo
quando con piacere sento,
e sento che lei sente
Luciano Della Mea
da Lettera di un impaziente


Primo Piano
Un'emeil da parte di un amico,
Giuseppe De Angelis, per gli amici Peppe,
pone il problema decisivo
(l'ha colto perfettamente Prodi)
del futuro del nostro paese:
i giovani che si trovano oggi ricattati, precari vita natural durante o disoccupati,
senza un futuro visibile

Come saltare oltre la propria ombra
Quando non se ne ha più?
                       Jean Baudriallard


"Grazie, non abbiamo bisogno di personale!"

Caro Gianni,
possiedo finalmente il titolo di studio, che per tanti anni di università ho agognato, dal 7 luglio 2005,
 ma a distanza di quasi 6 mesi non riesco nemmeno a ricordare la felicità di quei momenti:
 lavoricchio un po' (4 ore a settimana in nero) per tirare avanti, 
mentre il Berlusca dice che l'Italia è competitiva,
 ha giovani che lavorano e vive in una condizione di perenne crescita.
 Strano!!!
 A me non sembra propriamente così:
 vedo me e colleghi neo-laureati frequentare ancora corsi di formazione
 dove ripetiamo cio' che abbiamo studiato per anni all'università?
 Se questo dovesse servire come ripasso non sarebbe niente affatto male, 
se poi ci garantisse un lavoro.
 No!!
 Ci dicono sempre che dipende sempre da noi trovare lavoro.
 D'accordo, non è giusto che a circa 25 anni ci abbattiamo senza tirarci su. 
Ma io penso anche che ormai sono tutti responsabili della condizione di noi 
ex-studenti a spasso
 (mi riferico principalmente alla calsse politioco-dirigenziale), 
con il curriculum sempre in mano pronti per consegnarlo,
 assuefatti poi alla risposta di sempre: 
 Stretta di mano, sorriso e...  "Grazie non abbiamo bisogno di personale!" 
Mentre il raccomandato di turno trova sempre le porte aperte.
Sono un po' preoccupato per il futuro.. 
          Peppe 


i veri auguri
Ciò che distingue l'uomo dagli altri esseri viventi è la sua capacità di rappresentare e rappresentarsi, simbolizzare attraverso immagini e "immagini sonore" e cioè attraverso LE PAROLE.

La parola come presa di distanza tra ciò che si vuole astrarre e il suono usato per dare significato all'astrazione, la parola è la vera realizzazione dell'astrazione.

L'individuo è costituito dalla parola stessa e il suo CORPO (femminile e maschile) è PAROLA perché è attraverso essa che si percepisce, si riconosce, si relaziona con l'altro.

Ed allora la parola è comunicazione ma allo stesso tempo è anche rottura, distanza, separazione, interruzione del silenzio.

E allora in questo senso (e per la prima volta nonostante l'abbia sentito ripetere centinaia di volte) mi sembrano veramente più chiare le parole dell'evangelista Giovanni "In principio era il verbo ed il verbo era presso Dio e il verbo era Dio."


La parola prende corpo; anzi la parola è corpo

l'uomo è corpo e parola

l'uomo che si manifesta all'altro con le parole

i gesti

lo sguardo

il sorriso

il sospiro

la carezza

l'abbraccio

il bacio

l'abbandono

Tutto passa sempre dal corpo

Ed allora credo che il vero regalo sia proprio il CORPO stesso, un corpo per:

toccare

vedere

incontrare

ascoltare

donare

ricevere

amare

essere amati

Ed allora credo che i veri auguri siano quelli ricchi di parole

che invadono il silenzio gravido del cuore

che trasformano la nostra vita in un luogo vivo di relazione

in un corpo accogliente dell'altro

". ed il verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi."

24 Dicembre                                                                 Loredana


Delitto in interno familiare

Lui

disse a lei

spegni la tivvù

non ne posso più

No non la spengo

rispose lei

son fisime le tue

e lui

le spense tutte e due

                         Stefano Benni


Proverbi da meditare

Caro Gianni,
augurandoti un 2006 guidato da uomini saggi e consapevoli delle scelte da fare
per migliorare la nostra affannosa esistenza,
ti invio alcuni proverbi che, come diceva Benedetto Croce,
sono "il documento parlato del buon senso".
Un buon senso che sta sbiadendo all'avanzare spavaldo del moderno.

Proverbi della Bibbia:
Anche lo stolto, se tace, passa per saggio, e se tiene chiuse le labbra, per intelligente.
Non fare male, perchè il male non ti divori.
Chi mal semina, male raccoglie (chi ben fa, bene avrà).

Proverbi italiani:
L'allegria è d'ogni male il rimedio universale.
Molte formiche divorano un leone.
Non c'è polvere finchè non c'è vento.

Proverbi arabi:
Dove c'è il ricco, c'è il povero; ma dove c'è giustizia, là sono tutti fratelli.
Se apri l'occhio del tuo cuore, potrai vedere cose altrimenti invisibili.
Il vicino che ti è prossimo è preferibile al fratello lontano.

Proverbi africani:
L'uomo non può prendere due sentieri alla volta.
Ogni corso d'acqua ha la sua sorgente.
Si può aiutare un bue ad alzarsi solo se lui stesso si sforza di farlo.
Meglio l'ira del leone, che l'amicizia delle iene.

Proverbi asiatici:
La bocca è il cancello del diavolo.
L'inizio della saggezza è chiamare le cose con i loro nomi propri.
Una mezza verità è una bugia intera.


Proverbi mondiali:
Piove governo ladro.
Troppi cuochi rovinano il sugo.
Più la luce è forte, più si vedono le macchie.
Se vuoi bere alla sorgente devi andar controcorrente

poesie in arrivo
Ciao Gianni,
ecco qua cosa mi è uscito dopo una corsetta solitaria sul giro di mura...
che ne pensi?
ciao
Maurizio


io sono il vento
e chissà come mai
di qua passando
lo incontrai

tre giorni in inverno
per guardarlo restai
per correre in tondo insieme a lui
mille colori nell'aria gettai
sogni di suono evocai
poesie nell'anima soffiai

io l'ho visto, 
io sono il vento e lo so
guardatelo! 
era proprio lui
che ridendo di sé
correva in tondo insieme a me...
                                                     Maurizio Micheletti


 Quotidiano Vivere
      (di gianni)
Viaggio in Tunisia
Un viaggio in Tunisia,
quella più turistica,
dal 24 al 30 dicembre.
Sono notazioni in versi,
tirate giù di getto
e frettolosamente riviste
con il proposito
di scolpire
alcuni momenti


1.
Treno  per Firenze
Le mani poggiate 
sopra il grembo
lo sguardo
rassegnato
quasi spento
come se
nulla ci fosse
oltre lo sguardo
      24 dic. 2005
2.
Pensiero
La fatica dell'essere inerte
diventa
fatica nell'inerzia stessa
in una accumulazione
che moltiplica
se stessa
                 24 dic. 05
3.
Ipotesi per il futuro
Immagino
un viaggio in treno
leggero e leggero
soltanto con una penna 
ed un taccuino in tasca
fermandomi ora qui ora là
libero
attento
        24 dic.  05
3.
nella sala d'attesa
sorpresa
uno scrittoio
5.
stazione S.M. Novella
"Signore, signore
mi dà qualcosa?
Signore non ho nulla!
dormo qui alla stazione..."
Il bambino
su una carrozzina
strepita
felice
                         24 dic. 2005
6.
Viaggio
per avere
ricordi?
           24 dic. 05
7.
Non mi piace
questo frastuono 
questo nevrotico
pianto di bimbo
quando m'appare
un miracolo sempre
l'aereo che s'alza
e che si tiene
nell'alto sospeso
dei cieli
       24 apr. 05
8.
La medina di Sousse
Natale a Sousse
che bello!
Perché di Natale
non c'è nulla,
ma proprio nulla!
C'è questo mercato
un continuo flusso di gente,
venditori che gridano
a ritmo cadenzato
una stessa litania
e musiche incrociate 
che fanno da sfondo
a questa recita collettiva,
sempre uguale,
vista da lontano,
sempre diversa
vista da vicino
25 dic. 05
9.
mi colpiscono i vecchi,
antichi,
coperti,
assenti,
come se contemplassero il vuoto,
senza noia,
senza impazienza,
ma anche
senza avvenire,
già spenti
       25 dic. 05
10.
Hotel
il piacere di ritornare
stanchi,
di distendersi
con un libro
con un tempo 
tranquillo
di attesa 
davanti
         25 dic. 05
11.
Ore 6.30'
Stamani
nel buio
chiarore
silente del mare
Ore 7.30
La palma
ed il cerchio del sole
che nasce
d'un rosso 
fiammante
compatto
          26 dic. 05
12.
Verso  Sud
Là dove la strada
si fa deserta
e polverosa
e polvere e fango
diventano corpo
essenza della vita
più estrema
forse più pura,
certo più dura
26 dic. 05
13.
Il dromedario
Spaventosa la forza,
sorprendente l'eleganza,
le zampe sottili,
il musetto da pecora
la pancia smisurata
                       26 dic. 05
14.
Deserto
Io 
la sabbia
e il cielo.
Essenzialità
Universalità
           26 dic. 05
15.
Oasi
Con il cavallo
che mi corre appresso
muso schiumante
scatto scatto scatto
          27 dic. 05
17.
A kairouan
Tra i vicoli della median
c'è sempre una sorpresa
una scatto che libera
il desiderio di immortalità
27 dic. 05
18. 
Madhia
Trovare il meglio posto 
come i gatti
e accovacciarsi
e lasciare che questo sole
caldo di dicembre
col vento che contrasta
m'indori appena
guancia e capo
e assorba tutto il corpo
in un sol fuoco
Di là c'è un mare
azzurro intenso
di qua voci di bimbi e bimbe
salti e forse giochi
ed in me c'è il desiderio
di vivere ancora e ancora
                         28 dic. 05
19.
Ben Alì
Ben Alì il Presidente
lo Zidane di queste parti
è un omone ben messo
tutto rasato e sorridente
che dall'alto del suo manifesto
ci dice:
"Tutto bene ragazzi
state tranquilli
ci penso io"
             28 dic. 2005
20.
La lunga linea 
delle colline nell'alba
appena alzata gioco
con le parole strisce
di nuvole come pennellate
furiose e lampioni 
di luci giallastre
nell'ora incerta e triste
del trapasso quando
la luce è sepolta e incerto 
l'avvenire
            29 dic. 2005
21.
Sempre presente
sempre assente
mi porto dietro
questo desiderio
furente
di dare senso
al tempo
che si sbriciola
ininterrottamente
senza un senso
dell'essere io
immerso dentro
 il senso
29 dic, 2005
22.
Museo del Pardo
i mosaici romani
sono ornamento
e rappresentazione
ricoprono lo spazio,
ma vivono in sè
          29 dic. 2005
Come posso adattarmi
ad essere altro
da ciò che sono!?
                 29 dic. 2005
24.
"Vivi 
e lascia vivere"
dice il bimbo
vendendo dei fiori
          29 nov. 2005
25.
Ritorno
Nel cielo
oltre le nuvole
30 dic. 2005


visioni letture e altro
vedete, leggete, viaggiate, ascoltate?
Chi vuole comunicare, condividere,
segnalare, contestare, interagire ....

Sono note
ed hanno la velocità della segnalazione,
che tuttavia valuta,
sempre sapendo
che ci sarebbe
molto di più
ma molto di più
da dire...
1. Beppe Grillo
Mi è capitato di vedere su Dvd
uno spettacolo di Grillo a Roma.
Ne sono rimasto colpito.
Primo: per la massa di informazioni
elaborate che ha in corpo.
Secondo: per la capacità
di rimare sul filo tra tragico e comico,
facendo sempre vincere la realtà
sulla deformazione parodistica.
Terzo: per la forza fisica e psichica,
per l'investitura corporea,
perchè il suo grido
non è soltanto contro i berlusconi,
ma è anche contro noi
inattrezzati
alle nuove sfide
5.
L'enfant
di Luc e Jean Pierre Dardenne
Vincitore all'ultimo festival di Cannes
è assolutamente da vedere
per chi ama il cinema
e non soltanto passarci due ore.
Perchè descrive una storia intensa
ed impietosamente
-stacchi netti, senza psicologismi-
tra due giovani alla periferia di Bruxelles:
lui agile e biondo ladruncolo
coinvolto in giri loschi,
apparentemente senza moralità;
lei bionda e carnosa,
innamorata.
Al centro c'è il figlio di soli 9 giorni.
Il film porta all'estremo il loro rapporto.
La conclusione è poesia:
commozione che arriva dopo
che lui ha toccato il fondo,
dopo veri contrasti.
Asciutto e denso,
apparentemente freddo,
per chi non conosce
cosa voglia dire "caldo"

3.
Quattro ore a Chatila di Jean Genet
Stampa alternativa 1 Euro
Primo: un euro soltanto
per questo intervento dal vivo
di Genet in versione originale
tradotto a fianco da Marco Dotti.
Secondo: la registrazione pietosa e inpietosa,
cioè vera,
del massacro a Chatila
il 16 e 17 settembre 1982
Genet riesce ad entrare nel campo dei cadaveri
due giorni dopo:
il 19.
Scrive:
"Ma quante mosche!
Se sollevavo il fazzoletto le disturbavo.
Inferocite dal mio gesto,
arrivavano a sciami sul dorso
della mia mano,
cercando nutrimento.
Il primo cadavere che ho viusto
è stato quello d'un uomo
di cinquanta, sessant'anni.
Avrebbe avuto una corona di capelli bianchi
se uno squarcio
(un colpo d'ascia, mi è parso)
non gli avesse aperto il cranio.
Una parte nerastra del cervello
era a terra, accanto alla testa ..."
Terzo: l'amore verso i fedayn,
uomini e donne,
che gli sembrano bellissimi,
perchè stanno
attraversando un processo liberatorio.
Scrive: "una rivoluzione non è tale
quando non ha fatto cadere
dai volti e dai corpi
la pelle morta
che li avviliva"
Quarto: Genet introduce nella sua scrittura
continui punti di rotturi
cronologi e stilistici...
4.
Il fochista di Franz Kafka
da "I racconti di Repubblica"
Primo: quei racconti che
Repubblica allegò al giornale
qualche estate fa,
furono un'iniziativa editoriale indovinata.
Secondo: l'illustrazione di Kafka in copertina
da parte di Tullio Pericoli,
come molte altre, è straordinaria,
perchè deformando coglie,
cuore e intelligenza o vizi.
Terzo: questo racconto K. lo utilizzerà
come primo capitolo di "America".
Com'è?
Delizioso. C'è K.: la capacità
di raccontare un'immersione
in un labirinto attraverso dettagli
che creano nuove aperture;
senza finirci, in questo caso,
dentro (il labirinto).
6.
Meriterebbe un discorso lungo
Adriano Accattino,
che forse pochissimi di voi conoscono,
perchè, oltre a promuovere con altri riviste,
scrive da solo "librigiornali",
che invia gratuitamente a chi lo richiede.
L'ultimo è titolato
"Per logica o per poesia
La risurrezione"
e mi pare,
soltanto ad averci dato uno sguardo
interessantissimo.
Per chi vuole richiederlo
l'indirizzo è
Adriano Accattino
Via Miniere, 29 10015 Ivrea


frammenti
Così sogno la risurrezione,
che è una seconda vita,
una vita ridonata,
incomparabilmente più saporosa
della prima.
                    Adriano Accattino
2.
è proprio il progresso della civiltà
che porta alla liberazione
di forze più distruttive
                                  Herbert Marcuse
3.
Le rivoluzioni
sono enormi
produzioni d'inconscio
Gilles Deleuze
                4.
L'arte è educativa
in quanto arte,
non in quanto "arte educatrice"
          Antonio Gramsci  




I N V I O...

Invio queste email anche a chi conosco poco o pochissimo,
o a chi magari non mi conosce o che solo casualmente
       è entrato nella (mia) posta  ettronica.                                                                                                                   
Chi per qualsiasi ragione non vuole ricevere questi messaggi
me lo faccia,  e scusatemi, sapere:     gianniq@??? 



Chi invece si sente partecipe, anche quando dissente,
aggiunga, proponga, faccia le sue critiche, e magari faccia circolare ....

                                                          Chi vuole essere inserito nella lista blablabla bla blabla