[Forumlucca] e le poste?

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Szerző: Ilaria Sabbatini
Dátum:  
Címzett: forumlucca
Régi témák: Re: [Forumlucca] Fazio & C : uno sforzo per andare oltre
Tárgy: [Forumlucca] e le poste?
Scusa la domanda ingenua, ma le poste che tu sappia su che banca si
appoggiano?
Baci.

ILa

Il giorno 02/gen/06, alle ore 17:07, Alessio Ciacci ha scritto:

> spezzerei una lancia a favore della "finanza orientata la bene
> comune" che per fortuna esiste!
> grazie allo sforzo non indifferente di molti eiste oggi Banca Etica,
> anche a Lucca è possibile sia diventare soci che aprire conti
> correnti che fare bancomat e carte di credito
>
> per chi ancora si servisse di banche armate (quasi tutte, il 28 dic
> ho mandato la lista su forumlucca) o di certo non etiche potete
> redimervi e approfittare dell'anno nuovo per cambiare banca
>
> per maggiori informazioni vi potete recare al Centro Nazionale del
> Volontariato o telefonare a Sergio Bagnoli al 3407423316
>
> un caro saluto,
> Alessio
>
> ----- Original Message -----
> From: Dr. Antonio Pierallini
> To: forumlucca@???
> Sent: Tuesday, December 27, 2005 4:51 PM
> Subject: Re: [Forumlucca] Fazio & C : uno sforzo per andare oltre
>
> Caro Aldo,
> Mentre stamani andavo a lavorare ed ascoltavo alla radio le letture
> dei giornali, facevo delle riflessioni simili a questa tua. Ho
> avuto l'impressione che in questa faccenda i piedi che Fazio stava
> pestando (senz'altro con mezzi non ortodossi che non poteva usare)
> appartenevano ad extraterrestri assai più grossi di lui ... La
> mondializzazione del controllo finanziario non può essere frenato
> e tanto più le scalate per il controllo del mondo bancario
> internazionale !! Credo che davvero sia utile mantenere occhi
> vigili su quello che succederà nei prossimi giorni. Antonio
> ----- Original Message -----
> From: aldo zanchetta
> To: FORUM LUCCA ; forumvalleserchio@???
> Cc: patariot@??? ; tum312@??? ;
> luigimbasciati@???
> Sent: Monday, December 26, 2005 9:22 AM
> Subject: [Forumlucca] Fazio & C : uno sforzo per andare oltre
>
>
> Cari amici
>
> il periodo natalizio non è il migliore per parlare di finanza
> internazionale, ma ci provo pur senza addentrarmi in analisi
> eccessivamente complicate nelle 'orge' natalizie
>
> certamente Fiorani non è un bel personaggio, e neppure la Banca
> Popolare Italiana è un gioiello di banca, e infine Fazio non si è
> mosso con grazia nei loro riguardi e questo complica l' andare
> oltre la vulgata moralistica (fondata, per carità!) per capire gli
> avvenimenti
>
> questo breve scritto di Gambescia che leggete in calce, troppo
> breve per essere esaustivo, può invitare a porsi delle domande
> (ovviamente il discorso di una finanza 'cattolica' mi disturba in
> se, ma purtroppo esiste : io preferirei poter ragionare di una
> finanza asservita al bene di pochi cui si oppone una finanza
> orientata al bene comune, e per il momento è utopia)
>
> la mia pur limitata esperienza latinoamericana mi dice due cose:
>
> la finanza internazionale è lanciata verso il controllo più ampio
> possibile del mondo bancario internazionale ; per quanto ci
> riguarda noi europei posso dire che banche spagnole e olandesi
> (oltre alle inglesi) sono lanciate nell' acquisizione di banche
> latinoamericane le quali poi finanziano non gli investimenti ma
> sfruttano le posizioni di controllo del credito (mi fermo qui ma si
> potrebbe dire di più sul loro parassitismo); in particolare sono le
> stesse banche spagnole e olandesi impegnate per ottenere il
> controllo della Banca Antonveneta e della Banca del Lavoro; in
> Messico ad es il 90% del sistema bancario è in mani estere e il
> paese ha così una difficoltà in più, non lieve, a sviluppare
> politiche economiche proprie e il disastro argentino ebbe nelle
> banche estere protagonisti di primo piano
>
> quando si è voluto preparare il terreno per privatizzare grandi
> complessi statali (e quindi compiere un ultriore passo verso l'
> impossibilità di esercitare politiche economiche di autodifesa)
> come di grandi banche si è prima passati attraverso campagne
> pubbliche di denigrazione in modo che l' opinione pubblica finisse
> per condividere
>
> forse secondo alcuni autorevoli personaggi indipendenti anche
> tangentopoli servì a liberarsi di politici scomodi per il sistema
> di dominio USA (mi riferisco agli a me non simpatrici Andreotti e
> Craxi che comunque nel 'mare nostrum' tentavano politiche più
> indipendenti da quelle USA di quanto non sia avvenuto dopo) : Dio
> sa se entrambi non avessero avuto di che essere attacati......ma
> ciò non toglie che probabilmente l' obbiettivo reale non era, e non
> è ora con Fazio, la moralizzazione della vita pubblica ma lo
> sbarazzarsi di 'non consenzienti' a certi disegni politici
>
> prevedo che qualcuno sarà tentato di lapidarmi elettronicamente ma
> spero che altri siano invece spinti a interrogarsi per trovare
> delle risposte che io non ho, o almeno non ho così chiare per
> scriverle, e sviluppare un dibattito
>
> buona fine d' anno
>
> Aldo
>
>
>
> Banca d'Italia: oltre Fazio, per capire
> di Carlo Gambescia [20/12/2005]
> Fonte:carlo gambescia
>
>
>
> Le dimissioni di Antonio Fazio suggeriscono almeno tre chiavi di  
> lettura, o meglio, tre diversi modi di interpretare quella che i  
> media hanno definito la "telenovela Fazio".
> Un primo livello di spiegazione, molto superficiale, è quello che è  
> possibile ricavare dalla lettura dei giornali: Fazio come  
> Presidente non neutrale, legato a un gruppo di pressione, da lui  
> favorito, e quindi come nemico della "trasparenza" e del "libero  
> mercato". E per questo costretto alle dimissioni.
> Un secondo livello di spiegazione, già meno superficiale, è quello  
> politico "interno-esterno": Fazio come ultimo garante  
> dell'indipendenza "creditizia" nazionale; come oppositore di un  
> processo di riorganizzazione del credito su basi europee, affidato  
> a grandi gruppi creditizi spagnoli, olandesi, francesi, eccetera. E  
> per questo "scaricato"
> Un terzo livello di spiegazione, più profondo, è quello di Fazio,  
> noto per la sua manifesta fede cattolica e per i legami vaticani,  
> come avversario di alcuni settori della finanza internazionale non  
> cattolici, collegati agli Stati Uniti e a parte dell'establishment  
> creditizio e finanziario europeo. E per questo eliminato.
> Diciamo che il primo livello di spiegazione, è quello più  
> accreditato, dal momento che permette automaticamente ai "censori"  
> di collocarsi dalla parte della ragione : in tempi, come questi,  
> dove i "buoni" sono tutti dalla parte del Libero Mercato e della  
> Trasparenza, non c'è accusa peggiore che quella di non aver  
> rispettato le "regole" di sua Maestà la Concorrenza. Che poi gli  
> accusatori di Fazio, non siano migliori dell'ex Presidente e che il  
> Libero Mercato sia una favola,     sono particolari ininfluenti.  
> Quel che conta è la forza "ideologica", o polemica, delle accuse.
> Probabilmente, invece, la vera ragione della defenestrazione di  
> Fazio, oltre ovviamente alle sue "leggerezze", è nei due successivi  
> livelli di spiegazione: l'essersi opposto, più o meno  
> intenzionalmente, a un processo di ritrutturazione creditizia su  
> basi europee, dietro il quale c'è sicuramente lo zampino Usa, e  
> soprattutto di non essere nelle grazie della finanza non cattolica.
> Si dirà: come comprovare una tesi del genere. Sarà sufficiente  
> attendere la nomina del successore. Se verrà nominato Desario, sarà  
> comunque una nomina ideologicamente interlocutoria, in attesa del  
> vero titolare... Mentre, restando nel campo dei "papabili", un  
> incarico a Tommaso Padoa Schioppa, Monti, o addirittura Draghi non  
> potrà non piacere al blocco di potere finanziario euro-americano.  
> Padoa Schioppa (Mit, Aspenia ecc.) piace a europei e americani,  
> Monti (ex commissario europeo, Aspenia, ecc...) piace soprattutto  
> agli europei, ma non è sgradito agli americani, Draghi (Mit,  
> Aspenia, Goldman Sachs) è invece il candidato perfetto per Wall  
> Street.
> Certo anche Fazio, studiò al Mit, ma essendo più anziano degli  
> altri tre, vi si addottorò in tempi non sospetti, per rientrare  
> subito in Banca d'Italia.
> Fantaeconomia? Fantapolitica? La risposta sarà data dal nome del  
> nuovo Presidente...

>
> MA SI, PER COMPLICARE IL ROMPICAPO UISCO ANCHE QUESTA:
>
> Antonio Fazio e lo scontro tra Opus Dei & Rothschild…
> di Marcello Pamio [22/12/2005]
> Fonte:disinformazione.info
>
> Antonio Fazio ieri si è dimesso dalla carica di governatore di
> Bankitalia.
> Qualcuno sta ancora festeggiando, qualcun altro invece - magari
> nelle oscure stanze dell’Opus Dei di via Bruno Buozzi 73 a Roma -
> si sta asciugando le lacrime.
> Dopo 12 anni di mandato lascia il Palazzo Koch di Via Nazionale
> «per il bene del paese» dicono all’unisono i nostri umili governanti.
> Cosa farà adesso? Con quale incarico verrà premiato per i suoi
> servigi alla società e soprattutto per sopperire allo stipendio
> miliardario (2 miliardi di vecchie lire, pari a oltre 160 milioni
> al mese)?
> Al suo illustre predecessore è andata molto bene. Carlo Azeglio
> Ciampi oggi ricopre la prestigiosa carica di Presidente della
> Repubblica. (Ricordiamo che è stato lo stesso Ciampi a voler Fazio
> come successore. All’epoca Fazio era vicedirettore generale e ha
> “magicamente” scavalcato il direttore generale che era Lamberto Dini…)
>
> Eppure…l’attuale capo dello Stato ha nel suo armadio qualche
> scheletruccio di troppo!
> Nel settembre 1992, quando dirigeva la Banca Centrale nel governo,
> guarda caso, di Lamberto Dini, ritardò una speculazione della
> sterlina da parte del filantropo George Soros contro la lira che ne
> causò la sua svalutazione del 30%. Nel vano tentativo di arginare
> l’attacco, l’esperto di finanza Ciampi prosciugò le riserve in
> valuta estera della Banca d’Italia: ben 48 miliardi di dollari
> (quasi 100 mila miliardi di vecchie lire)!!!
> Stranamente pochi mesi prima di questa speculazione criminale, per
> l’esattezza il 2 giugno 1992, avvenne un incontro segreto a bordo
> del panfilo reale della regina Elisabetta II d’Inghilterra, il
> Britannia, al largo di Civitavecchia. A bordo vi erano esponenti
> del mondo bancario e finanziario e lo scopo era quello di
> complottare la completa privatizzazione delle partecipazioni
> statali e dell’industria di Stato a prezzi stracciati a seguito p!
> roprio della svalutazione della lira provocata da Soros & Co. Nel
> mega yacht vi salirono i rappresentati delle banche Barings,
> Warburg, Barclays, ecc.; personaggi come Mario Draghi, il direttore
> generale del ministero del Tesoro dell’epoca, Beniamino Andreatta,
> George Soros e la stessa regina Elisabetta che si è occupata dei
> saluti ufficiali.
>
> Il miliardario ungaro-statunitense Soros, abituato a far crollare
> le economie di interi paesi (vedi la crisi delle Tigri asiatiche),
> è lo stesso che ha incontrato recentemente Francesco Rutelli e
> Romano Prodi (ex consulente della Goldman Sachs). Forse i due
> navigati politici avevano bisogno di qualche consiglio su come
> gestire al meglio il prossimo governo, dal punto di vista economico?
> Se a Ciampi, che ha lasciato svuotare le casse della Banca
> d’Italia, gli hanno regalato il Quirinale, cosa mai offriranno a
> Fazio per i suoi servigi? In fin dei conti non ha controllato
> quello che doveva controllare, non ha impedito quello che doveva
> impedire (Cirio, Parmalat & co), e per finire ha tentato di scalare
> quello che non doveva scalare. Per non parlare delle tonnellate di
> oro (tra le 450 e le 1500 tonnellate) che la Banca d’Italia avrebbe
> iscritto in bilancio ma che risultano sparite….
> Insomma diciamolo: un curriculum di tutto rispetto!
> Gli stessi che stanno decidendo il premio di produzione per Fazio,
> stanno anche decidendo il suo sostituto (e non mi riferisco al
> governo fantoccio di Berlusconi). Alcuni nomi già circolano e sono
> molto interessanti: Mario Draghi (Banca Mondiale, gruppo
> Bilderberg, vice presidente della Goldman Sachs), Mario Monti
> (Bilderberg, appena "assunto" dalla Goldman Sachs), Tommaso Padoa
> Schioppa (Aspen Institute, Commissione Trilaterale, Bilderberg),
> Domenico Siniscalco (RIIA, Royal Institute for International
> Affairs, il governo invisibile britannico), Vittorio Grilli (Aspen
> Institute), Lamberto Dini (ex vice presidente della BIS, la Banca
> per i Regolamenti Internazionali, Cavaliere di Gran Croce, Fondo
> Monetario Internazionale).
>
> Ci siamo capiti, vero?
> Il posto vacante di governatore, una delle poltrone più potenti e
> prestigiose dello scenario italiano, sarà prontamente occupata da
> uno di questi personaggi: una persona vicina a quelle che il
> ricercatore del Centro Studi Monetari, Marco Saba, definisce le
> Brigate Rothschild! Membro quindi del gruppo elitario dei
> Bilderberg o della Commissione Trilaterale (commissione elitaria
> che lega USA, Europa, Giappone), o per che no, della banca d’affari
> più potente al mondo la Goldman Sachs.
> Quindi il religiosissimo Antonio (proprio ieri è andato a stringere
> la mano al capo dell'Opus Dei: Benedetto XVI), è il capro
> espiatorio dello scontro al vertice tra l’Opera (Obra), comunemente
> noto come Opus Dei, e quelle fazioni vicine agli imperi anglo-
> ebraici come Rothschild, Warburg, Barings, Goldman Sachs, ecc.
> Chi vincerà? Lo sapremo tra qualche giorno, e mentre attendiamo
> trepidanti, il governo, burattino dei Poteri Forti, ha blindato il
> disegno di legge sul risparmio in discussione alla Camera, mettendo
> la fiducia su due emendamenti: l'articolo 19.100 su Bankitalia
> (mandato a termine di 6 anni per il governatore) e il 30.100 -
> guarda caso - sul falso in bilancio.
> Evviva i marpioni e la finanza creativa!!!
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