[Forumlucca] Evo Morales Presidente

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      A SUD Ecologia e cooperazione ONLUS 
     Elezioni in Bolivia



      La Bolivia ad una svolta storica: le elezioni presidenziali di ieri hanno sancito la vittoria virtuale di Evo Morales, che diventerebbe così il primo Presidente indigeno. 






      «Compañeras y compañeros, abbiamo vinto». 
      Evo Morales Ayma, 46 anni, sindacalista e leader dei cocaleros del Chapare, deputato nazionale per il MAS (Movimento al Socialismo) è Presidente della Bolivia: così hanno decretato le elezioni presidenziali di ieri, 18 dicembre, anche se i dati non sono ancora ufficiali.
      Ma soprattutto, Evo Morales è il primo presidente indio - essendo lui di etnia Aymara - nella storia del paese andino, a grande maggioranza indigena. "Il mio primo pensiero questa mattina è stata per i miei genitori (Dionisio Morales e María Ayma, morti negli anni Ottanta) per la Pachamama e per la possibilità di cambiare la storia della Bolivia. Questa è l'ora degli offesi, dei massacrati, di chi è rimasto nascosto per 180 anni di storia boliviana", ha dichiarato il Presidente Morales subito dopo aver votato.


      Eletto con oltre il 50% dei voti scrutinati, battendo il conservatore Jorge "Tuto" Quiroga, Morales avrà al suo fianco come vicepresidente Alvaro García Linera, matematico e sociologo, più volte incarcerato per la sua partecipazione al gruppo guerrigliero Tupac Katari, che ha affermato: "E' una rivoluzione storica, ed ha la grande differenza di essere democratica e di essere avvenuta solo grazie al voto popolare. Più che un'elezione è un plebiscito che ha dato al Mas una vittoria irrefutabile e inappellabile: la Bolivia intera ha votato per il cambio ed ha segnato il simbolo del cambio democratico".


      I movimenti sociali ed indigeni boliviani hanno comunque dato un ultimatum di 90 giorni per cominciare quel processo di nazionalizzazione delle risorse naturali che sta alla base del consenso popolare di Morales. Loro, gli stessi che hanno mandato all'aria i contratti di rifornimento idrico firmati con la multinazionale Bechtel a Cochabamba e con la Suez a El Alto (rispettivamente sotto il nome di Aguas del Tunari e Aguas del Illimani) chiedono che queste multinazionali lascino il paese, che il petrolio e il gas metano conservati sotto la terra boliviana vengano estratti e lavorati e industrializzati sotto la bandiera rossa-giallo-verde della Bolivia, unica via d'uscita dall'estrema povertà in cui vive.Se Morales non adegua la sua politica a queste aspettative, sono pronti a mettere nuovamente le città a ferro e fuoco.


      La nomina ufficiale del sindacalista aymara Evo Moralers sarà fatta il prossimo 19 gennaio 2005.
      Le tre settimane previste, serviranno per formare il Governo (sempre ieri sono stati eletti gli oltre 150 tra deputati e senatori) e per mettere al loro posto i nuovi prefetti dei nove dipartimenti: stime non ufficiali parlano di 4 prefetture a Podemos di Quiroga, 3 al Mas di Morales e 2 ad altri candidati. 


      Sarà anche convocata un'Assemblea Costituente, chiamata proprio a sbrogliare la questione dello sfruttamento del sottosuolo. 
      Intanto, appena le agenzie hanno battuto i risultati parziali, le borse europee hanno vacillato. A Madrid, il titolo della Repsol (gigante dell'energia, con ingenti investimenti in Bolivia) ha perso l'1,2% in pochi minuti.


      Roma, 19 dicembre 2005





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