Re: [Forumlucca] I: [res] La decrescita di Prodi

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Author: presidente
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To: forumlucca
Subject: Re: [Forumlucca] I: [res] La decrescita di Prodi
Le ultime dichiarazioni di Prodi sul "modello di sviluppo" che sosterrà
l'eventuale Governo dell'Unione sembrano incoraggianti: a Lega Ambiente
promette grande sostegno allo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia,
mentre in più occasioni, come questa ultima, Prodi ricorda la necessità di
fare i conti con la limitatezza delle risorse ambientali da sfruttare. Il
problema è che il partito dei costruttori, dei fautori delle grandi opere
(calce e martello, dice Beppe Grillo) è in perenne agguato. Dovunque si vede
l'occasione per fare business e le amministrazioni pubbliche, centrali e
locali, sono lo strumento privilegiato per ottenere concessioni e
finanziamenti per realizzarlo. L'idea che tutto debba essere sacrificato
alla crescita del PIL non appartiene solo alla cultura della destra. La
stessa CGIL rincorre (su questo terreno in maniera subalterna alla
Confindustria) il mito della crescita produttiva illimitata pensando che la
difesa dell'occupazione e del potere d'acquisto dei lavoratori si possa
perseguire solo sostenendo il piano di investimenti delle imprese. Anche a
livello locale nell'ultima intervista rilasciata dal segretario della CGIL
Bambini si ritiene di "fondamentale importanza rendere rapidamente
cantierabili le priorità definite nel Piano di Sviluppo Locale che
consideriamo una buona base programmatica per favorire lo sviluppo del
nostro territorio". Quindi via libera al nuovo ospedale, alla nuova
viabilità, al nuovo polo scolastico, al nuovo stadio e via e via di cemento
in cemento. Mi sembra interessante la riflessione che fa Sansonetti su
Liberazione di domenica citando il discorso di Robert Kennedy per la
campagna elettorale per le presidenziali del 1968: "Del Prodotto Interno
Lordo fa parte l'inquinamento dell'aria, fanno parte le ambulanze che
liberano le nostre autostrade dopo ogni carneficina. Fanno parte le
serrature speciali per le porte delle nostre case e le celle per coloro che
le scassinano. Il PIL comprende la distruzione delle sequoie e la morte del
Lago Superiore. Aumenta con la produzione di napalm e missili e testate
nucleari. Inlcude la trasmissione di programmi televisivi che, per vendere
merci ai nostri figli, glorificano la violenza. E se il PIL comprende tutto
ciò, c'è anche molto che non comprende. Non rende conto della salute dei
nostri cari, della qualità della loro istruzione, del loro piacere di
giocare. E' indifferente al carattere dignitoso delle nostre fabbriche come
alla sicurezza delle nostre strade.....Il PIL non misura né la nostra
intelligenza, né il nostro coraggio, né la nostra saggezza, né la nostra
erudizione.....Misura tutto, insomma, tranne ciò che dà valore alla
vita...." (Robert Kennedy 1968)