[Forumlucca] GETTARE IL MIO CORPO NELLA LOTTA 68

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Szerző: quilicigianni
Dátum:  
Címzett: forumlucca
Tárgy: [Forumlucca] GETTARE IL MIO CORPO NELLA LOTTA 68
Re: pasola e l'altro
    68
Pasolini: gli occhi   [ Dino Pedriali ]                                                                   17 dicembre 2005
amori, tentazioni, invettive ...                             
                              a cura di gianni quilici      [ gianniq@??? ] 


Perciò io vorrei soltanto vivere
pur essendo poeta
perchè la vita si esprime 
anche solo con se stessa.
Vorrei esprimermi con gli esempi.
Gettare il mio corpo nella lotta.
Pier Paolo Pasolini
Email spedite: n.  6 0 1
Se avete parole
pensieri
versi
invettive
sobillazioni
passioni ....
Si dicono moderni
ma in realtà vogliono
riportare il mondo
indietro di milioni di anni.
Sono gli uomini della caverna,
gli estremisti del nuovo potere economico.
La loro mentalità
è paleolitica:
il mondo è del più forte,
la clava il profitto,
e la terra è una preda.
                   Stefano Benni
                                                                 dal Blog di Beppe Grillo 


@ @ @

Allegria, allegria
Con una nota
diffusa da Bankitalia,
Antonio Fazio,
ci ha fatto sapere di
"essere assolutamente
tranquillo
con la sua
coscienza"

@ @ @

Tutto deve essere
-non sembrare-
bello,
perchè, 
oltre alla bellezza,
bisognerebbe ridistribuire
la bellezza.
Tra le sconfitte del '68
c'è stata proprio questa incapacità...
                                    Aldo Fittante


@ @ @                     


Ode alla mortadella!!!
che buona la focaccia con la mortadella !!!
 che allegria, che buonumore, che mi mette !!!
con quelle fette  rosa che mi colorano anche le pupille
 e mi fanno vedere per un po',
 almeno fino all'ultimo boccone,
 tutto il mondo color maiale.
                                   e. di Raffy


                           c o n f r o n t i a m o c i
Caro Gianni ,
ti ringrazio per l'annuncia della apertura della campagna referendaria
 per la abolizione della legge di modifica della costituzione.  
La raccolta delle firme
 avverrà nella giornata di Sabato 17 
 dalle 10,30  alle 17,30 
in tre punti della città. 
in Piazza San Michele,
sotto l'arco della por ta san Gervasio o chiesina dell'Alba,
 e stadio comunale, sede del mercato . 
Spero che ci sia grande partecipazione.
 Se puoi diffondere il messaggio, 
 te ne saremo grati.
Grazie e saluti cordiali 
                                  Carla


@@@

Caro Gianni,
in calce ho ricopiato una parte di "Gettare 67", giusto per farti capire a che cosa mi riferisco.
Ho paura che nell'assurdità dei discorsi di Berlusconi,
su cui ormai si è stanchi di tornare,
quando dice che "lo sciopero è inutile"
per una volta abbia ragione.
Intendiamoci, non perché non si debbano fare,
ma semplicemente perché si continua a usare un mezzo neutralizzato.

Sono un frequente utente (anzi: cliente, bisogna dire!) del treno,
ebbene raramente gli scioperi mi penalizzano veramente,
perché durano alcune ore e poi ci sono le fasce garantite,
e poi ci sono i treni garantiti.
Il disagio dello sciopero è minimizzato e le conseguenze alla fine si hanno più che altro sulla busta paga dei lavoratori,
ma né la controparte né il governo fanno un piega.

Non so dire quale sia il mezzo veramente efficace per lottare contro questa piovra
che prima ancora che legale, economica e politica è culturale
(penso alla devastazione nelle menti di milioni di persone dal lavaggio del cervello televisivo,
ho l'impressione che non si ragioni più con la testa ma con gli schemi dell'isola dei famosi o grande fratello).

Ma sta di fatto che cinque anni di scioperi
mi sembra che abbiano solo fermato l'abrogazione dell'art. 18,
ma tutte le altre leggi, allucinanti stanno lì buone buone in attesa che
-forse, speriamo, chissà-
il governo del centrosinistra le tolga, almeno le più schifose.

Vorrei ritrovare l'entusiasmo, 
vorrei ritrovare la voglia di lottare, ma è difficile. 
Ed è difficile pensando che anche la cosiddetta "alternativa di governo",
 il centrosinistra,
 faccia di tutto per non sembrare tale, 
ma solo come volto presentabile della precarizzazione, della privatizzazione.
 Possibile che un tecnocrate come Prodi appaia come una vera alternativa 
e che risulti assai più presentabile di tutti i ds, 
che continuano a vergognarsi che fino a quindici anni appartenevano a un partito 
(oibò che parolaccia!) 
comunista
 (questa manco parolaccia è, è un orrore, una piaga, una voragine indicibile!)? 
                                                                                    Diego Simini



Primo Piano
inserisco un intervento abbastanza lungo,
ma bello, utile, didattico,
inviatomi da Aldo Zanchetta,
perchè lo scontro aperto sul TAV
ci riguarda tutti
riguarda la questione
di quale modello di sviluppo in Occidente
e per questo vi consiglio di fare uno sforzo
e di leggerlo.

9 motivi per dire di NO alla TAV

Luogo comune n.1
SENZA LA TORINO-LYON IL PIEMONTE SAREBBE ISOLATO
DALL'EUROPA.
In realtà il Piemonte è già abbondantemente collegato
all'Europa e soprattutto attraverso la Valle di Susa.
In questa valle esistono già due strade statali,
un'autostrada e una linea ferroviaria passeggeri e
merci a doppio binario. Esiste perfino la cosiddetta
autostrada ferroviaria (trasporto dei TIR su speciali
treni-navetta). Sono tutte linee di collegamento con
la Francia attraverso due valichi naturali (Monginevro
e Moncenisio) e due tunnel artificiali (Frejus
ferroviario e autostradale). Il tutto in un
fondo-valle largo in media 1,5 km ! A fatica ci sta
anche un fiume, la Dora Riparia, che di tanto in tanto
va in piena

Luogo comune n.2
LE LINEE FERROVIARIE ESISTENTI SONO SATURE.
In realtà l'attuale linea ferroviaria Torino-Modane è
utilizzata solo al 38% della sua capacità. Le navette
per i TIR partono ogni giorno desolatamente vuote. (Ma
sono state riscoperte e prese d'assalto nel periodo di
chiusura del Frejus per incendio). Il collegamento
ferroviario diretto Torino-Lyon è stato soppresso per
mancanza di passeggeri. E il flusso delle merci
-previsto da chi vuole l'opera in crescita
esponenziale -è invece sceso del 9% nell'ultimo anno!

Luogo comune n.3
LA TORINO-LYON E' INDISPENSABILE AL RILANCIO ECONOMICO
DEL PIEMONTE.
In realtà è' vero il contrario. Togliendo risorse (è
tutto denaro pubblico) alla ricerca, all'innovazione e
al risanamento dell'industria in crisi profonda (Fiat
e non solo), il TAV sarà la mazzata finale
all'economia piemontese.

Luogo comune n.4
Il TAV TOGLIERA' I TIR DALLA VALLE.
In realtà tanto per cominciare, i 10/15 anni di
cantiere necessari a costruire la Torino-Lyon
porteranno sulle strade della Valle e della cintura di
Torino qualcosa come 500 camion al giorno (e alla
notte) per il trasporto del materiale di scavo dai
tunnel ai luoghi di stoccaggio. Con grande aumento di
inquinanti e polveri. Finita la apocalittica fase di
cantiere e realizzata la Grande Opera, chi ci dice che
le merci passeranno dall'autostrada alla nuova
ferrovia? Anzi. I promotori dell'opera e recenti studi
di ingegneria dei trasporti ci dicono che solo l' 1%
dell'attuale traffico su gomma si trasferirà sulla
ferrovia. Bel vantaggio!

Luogo comune n.5
I VALSUSINI SONO EGOISTI. NON PENSANO AGLI INTERESSI
DELL'ITALIA.
In realtà attraverso la Valle di Susa, attualmente,
passa già il 35% del totale delle merci che valicano
le Alpi! Lungo l'Autostrada del Frejus passano circa
4.500 TIR al giorno, contro i 1.500 del Monte Bianco,
in val d'Aosta, dove il numero dei TIR è stato
limitato per legge.

Luogo comune n.6
LA TORINO-LYON PORTA LAVORO AI PIEMONTESI.
In realtà come già sta succedendo per tutte le
infrastrutture in corso, si tratterebbe di lavoro
precario, per mano d'opera in gran parte
extracomunitaria. Inoltre le ditte appaltatrici si
porterebbero tecnici e operai dalla loro Regione
(ditte e buoi dei paesi suoi). Per i comuni della
Valle di Susa e della cintura di Torino arriverebbe
invece un bel problema: la mafia. Turbative d'asta
sono già state individuate per la fase di sondaggio
geologico a carico di uomini politici piemontesi e
non... figurarsi per la realizzazione dell'opera!

Luogo comune n.7
LA LINEA E' QUASI TUTTA IN GALLERIA. CHE MALE FA?
In realtà fa malissimo. Il tracciato prevede una
galleria di 23 km all'interno del Musinè, montagna
molto amiantifera. La talpa che perforerà la roccia
immetterà nell'aria un bel po' di fibre di amianto.
Invisibili e letali. Il vento le porterà dappertutto.
Il foehn le porterà fin nel centro di Torino.
Respirare fibre di amianto provoca un tumore dei
polmoni (mesotelioma pleurico) che non lascia scampo.
L'amianto è un materiale fuori legge dal 1977. Scavare
gallerie in un posto così è illegale e criminale. E
ancora: il tunnel Italia-Francia di 53 km scavato
dentro al Massiccio dell'Ambin incontrerà (oltre a
falde e sorgenti che andranno distrutte) anche roccia
contenente uranio. E ancora: una linea in galleria si
porta appresso tante gallerie minori, trasversali a
quella principale. Si chiamano gallerie di servizio, o
più simpaticamente, 'finestre'. Ce ne saranno 12! Con
altrettanti cantieri, tutti a ridosso di centri
abitati. Sarà un inferno di rumore, polvere, camion
avanti e indietro per le strette vie dei paesi, di
giorno e di notte, per 15 anni almeno. E ancora: la
perforazione di tratti montani così lunghi vicino a
centri densamente abitati potrà prosciugare le falde
idriche e gli acquedotti, come accaduto per le
gallerie TAV del Mugello, oggetto di processi per
disastro ambientale. E ancora: la viabilità sarà
stravolta. Verranno costruiti sovrappassi in
corrispondenza di ogni cantiere. Forse queste nuove
strade saranno calcolate come compensazioni
all'impatto ambientale dell'opera? (per averne una
vaga idea, farsi un giro sull'autostrada Torino-Milano
osservando i guasti della tratta TAV Torino-Novara).

Luogo comune n.8
QUEST'OPERA FA BENE ALL'ECONOMIA, PERCHE' METTE IN
MOTO CAPITALI PRIVATI.
In realtà il costo stimato di 20 miliardi di euro è
tutto a carico della collettività. Tutto denaro
pubblico, ma affidato a privati, secondo la diabolica
invenzione del general contractor. Garantisce lo Stato
Italiano. Nessun privato ci metterà un euro,
soprattutto dopo l'esperienza del tunnel sotto la
Manica che ha mandato in fallimento chi ne aveva
acquistato i bond. I tantissimi soldi che servono a
quest'opera verranno tolti alle linee ferroviarie
esistenti (già disastrate), a ospedali, scuole, e a
tutti i servizi di pubblica utilità, e allo sviluppo
delle energie rinnovabili destinate a sostituire il
petrolio. E ancora: è già previsto che la nuova linea
ferroviaria Torino-Lyon avrà altissimi costi di
gestione e che sarà in perdita per decine e decine di
anni. E ancora: nonostante la maggior parte del
tracciato sia in territorio francese, il governo
italiano si è impegnato a sobbarcarsi il costo dei due
terzi della tratta internazionale (Borgone -
St.-Jean-de-Maurienne). Tanto paghiamo noi.

Luogo comune n.9
CHI E' CONTRO LA TORINO-LYON E' CONTRO IL PROGRESSO.
In realtà è vero il contrario. Il progresso non deve
essere confuso con la crescita infinita. Il territorio
italiano è piccolo e sovrappopolato, le risorse
naturali (acqua, suolo agricolo, foreste, minerali)
sono limitate, l'inquinamento e i rifiuti aumentano
invece senza limite, il petrolio è in esaurimento.
Progresso vuol dire comprendere che esistono limiti
fisici alla nostra smania di costruire e di
trasformare la faccia del pianeta. Progresso vuol dire
ottimizzare, rendere più efficiente e durevole ciò che
già esiste, tagliare il superfluo e investire in
crescita intellettuale e culturale più che materiale,
utilizzare più il cervello dei muscoli. Il TAV
rappresenta l'esatto contrario di questa impostazione,
è un progetto vecchio e ormai anacronistico, che
prevede una crescita infinita nel volume del trasporto
merci (che poi saranno i rifiuti di domani),
privilegia come valore solo la velocità e la quantità,
ignora la qualità, ovvero se e perché bisogna
trasportare qualcosa.

                                                                                 Il sito internet del movimento No TAV
 http://www.notav.it/


Poesie in arrivo  
Aria e fiamme
Perché la poesia
e l'arte tutta quanta
non sia più narcisa
dei narcisi
apri le finestre
metti fuori le lenzuola
e sbattile sbattile
con vigore
bruciale perfino
se la polvere appiccicosa
della paura dell'altro
e delle abitudini malsane
ereditate come se fossero
l'unica realtà
non se ne va
ma torna indietro
come nuvola
che avvolge
 inesorabile
Batti brucia
Osserva attentamente
ciò che ti accade
curiosa-mente
aperta-mente
Sarà la gioia
che senti 
a dirti
se continuare
              Carla Rosco


frammenti
Terribile
la condizione
dei preti gay:
devono gestire
insieme 
castità
e diversità
           Don Albanesi
C'è un settore
nel quale l'Italia
non è in recessione e,
anzi,
è cresciuto del 16 % in un anno.
E' il settore della Difesa.
detto anche delle Armi
                         Beppe Grillo
Mi diedi tutto
alla gioia 
barbara e
fremebonda
della disperazione
Giacomo Leopardi
 Il suo corpo era diviso:
da una parte, il corpo vero e proprio
-la sua pelle, i suoi occhi-
tenero, caldo,
e, dall'altra, la sua voce, breve, rattenuta,
soggetta ad eccessi di lontananza ...
                       Roland Barthes





 Quotidiano Vivere
      (di gianni)
1.
Il piacere
delle sue mani
fra le cosce
                               8 dic. 2005
2.
"La strada si fa lunga"
penso guidando
nel pomeriggio buio
e dolente
pensiero d'un attimo
che ha risonanza
"la strada si fa lunga"
come possibile metafora
d'un pensiero
da guardare due volte
La prima volta
è distratto 
non vede
La seconda
prende slancio
è una traiettoria
                     9 dic. 2005
3.
Utopie
Una vita
senza
scalette
                             13 dic. 2005


4.
A piedi
nero
con la sua mercanzia
povera
in questa campagna
ibrida
sempre più
chiusa
14 dic. 2005


visioni letture e altro
vedete, leggete, viaggiate, ascoltate?
Chi vuole comunicare, condividere,
segnalare, contestare, interagire ....

Sono note
ed hanno la velocità della segnalazione,
ma che valuta,
sempre sapendo
che ci sarebbe
molto di più
molto
da dire...
1. Broken Flowers di Jim Jarmush
Perchè è un bel film e adorabile?
Perchè sfugge continuamente
ad un intreccio,
proprio quando lo fa balenare
e desiderare,
perchè al contrario ti scolpisce
dettagli di realtà
siano esse personaggi,
che paesaggi,
che costruiscono un pezzo di mosaico
l'America di oggi,
perchè infine
-ecco, perchè adorabile-
lascia tutto aperto, indefinito,
contro lo spettatore che vuole sapere.
Un viaggio irrisolto,
che tuttavia continuerà
nel segno dell'inquietudine.
Bill Murray è bravissimo
nel rappresentare
un'assenza che è presenza
e una presenza che è assenza,
cioè la disillusione, ma asciutta,
prosciugato da ogni dolore,
che diventa poi fiammella
e, nel finale, fuoco...
Come pure straordinarie
sono le sue ex donne
con una preferenza per Jessica Lange,
la più ambigua e misteriosa.
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aggiunga, proponga, faccia le sue critiche, e magari faccia circolare ....

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