[Incontrotempo] «Il movimento non è diviso.Io, sindaco, sarò…

Delete this message

Reply to this message
Autore: cetrusco
Data:  
To: NoBolkestein_Roma, NO COKE, COBAS LAVORO PRIVATO, NETWORK ANTICAPITALISTA, INCONTROTEMPO
Oggetto: [Incontrotempo] «Il movimento non è diviso.Io, sindaco, sarò in corteo»
«Il movimento non è diviso.

Io, sindaco, sarò in corteo»

di Claudio Jampaglia

Bussoleno [nostro inviato]

eppe Joannas, sindaco di

Bussoleno, dopo aver

partecipato al "tavolo di Palazzo

Chigi" sulla Val Susa, sfilerà

in corteo sabato coi movimenti

no-tav. Normale, forse, per

questo occitano dell'alta valle

di 58 anni, di Rifondazione,

che tiene sul suo tavolo un barattolo

di terra di Venaus datato

8 dicembre (quando la gente

si è ripresa i campi espropriati

dalle forze dell'ordine).

I giornali (tranne "Liberazione")

raccontano di sindaci

da una parte e movimenti

dall'altra. Sarà così sabato a

Torino?

Io sarò in corteo e non da solo.

Molti altri colleghi ci saranno

perché hanno fatto tesoro

di questo laboratorio valligiano

di democrazia e sanno che

il loro ruolo è quello di essere a

fianco dei propri cittadini nei

momenti difficili e in quelli di

festa, come credo sarà sabato

a Torino. Io ci sarò per dimostrare

che non c'è alcun sfilacciamento

tra istituzioni e movimento

e poi perché essendo

l'unico sindaco del Piemonte

di Rifondazione credo che il

mio posto sia di essere con il

movimento. La valle ha dimostrato

in questo periodo di essersi

riappropriata della gestione

diretta dei propri diritti

e sarebbe inutile fare poesia

sulla democrazia partecipatae

poi mancare sabato, sarebbe

una dimostrazione di incoerenza

con la nostra idea di politica.

Hai partecipato al tavolo

convocato dal governo domenica,

quale era il clima dell'incontro?

Ci siamo trovati davanti cinque

ministri, il vicepresidente

del consiglio e Gianni Letta

che nonostante la fama di

"mediatore" è stato molto duro

e ha fatto subito capire che

non si preludeva ad alcuna

trattativa richiamando in modo

forte il ruolo dei sindaci e il

giuramento di fedeltà alla Repubblica

e alle leggi dello Stato.

Poi Letta ha elencato i suoi

sei punti: ripristino della legalità

(rifiutando categoricamente

il termine "smilitarizzazione

della Valle di Susa" da

noi usato), ritorno dei sindaci

"al loro ruolo istituzionale" e

"al rispetto nei confronti delle

forze dell'ordine", "riportare

un clima di tranquillità nelle

popolazioni locali", rispetto

degli accordi e dei rapporti internazionali

per la realizzazione

dell'alta velocità e la garanzia

del successo delle Olimpiadi

invernali, prosecuzione

delle prospezioni geologiche e

allestimento dei cantieri in se

uindi un richiamo più che un

dialogo. Ma cosa ha concesso

alle vostre richieste?

Nelle more delle condizioni sopracitate,

ha parlato di ripristino

dell'osservatorio ambientale e una

valutazione d'impatto per Venaus. È

stato poi Chiamparino (sindaco di

Torino, ndr) a chiedere la sospensione

dei lavori per leOlimpiadi e di

valutare le criticità dell'opera. Noi

abbiamo ribadito i nostri punti: ripristino

della normalità senza truppe,

sospensione di qualsiasi attività

tav sul territorio, confronto politico-

tecnico con gli enti locali(che ricomprendesse

le alternative al tunnel)

e l'apertura di una conferenza

internazionale sul trasporto dei valichi

alpini che non siamo riusciti

nemmeno a dire. Di fatto abbiamo

avuto il primo punto. Le forze dell'ordine

sono state ritirate da Monpantero,

Urbiano e in parte da Venaus.

Letta si è anche detto in dissenso

sulla sospensione dei lavori e

poi ha proposto il cosiddetto "tavolo

di Palazzo Chigi" per cominciare

una verifica più lunga con tutti gli

enti locali, compresi i sindaci della

gronda torinese e con l'Unione europea.

Di soluzioni alternative

nemmeno a nominarle. È intervenuto

anche Fini per ribadire che il

governo non intende rinunciare alla

tav e annunciando che i lavori inizieranno

tra qualche mese, il tempo

a disposizione per gli approfondimenti.

Stop.

Intanto i lavori sono sospesi.Ma

tu che lettura politica dai dell'atteggiamento

del governo?

Da valsusino mi viene da dire che

siccome l'inizio dei lavori di Venaus

è contrattualmente previsto per

aprile 2006 e la talpa meccanica per

gli scavi arriverà a primavera il governo

ha fatto una concessione obbligata

eguarda caso la sospensione

dei lavori coincide con le Olimpiadi.

Così il governo raggiunge due obiettivi:

la tregua olimpica in un clima

non ostile della valle e passare la

palla a dopo le elezioni. Per il resto

l'unica concessione fatta è stata l'apertura

del tavolo e gli osservatori

su come fare la Tav.

Quindi toccherà a chi vince le

elezioni ad aprile portare avanti

l'opera.E come se ne esce?

Oggi Berlusconi dice di aver raggiunto

un accordo con la Valle, anche

se non è vero, ma il problema ricadrà

sul suo successore, sull'Unione

e su tutti noi. Per aprire un confronto

tra partiti del si e del no alla

tav una via d'uscita c'è ed è stata già

enunciata da alcuni rappresentanti

politici: portare a compimento le

tratte dell'alta velocità già in avanzata

fase di esecuzione e azzerare le

tratte non avviate come questa. E

intanto aprire un grande confronto

sui trasporti, le autostrade del mare,

i valichi alpini, facendo tesoro di

questi dieci anni in cui decine di

esperti, noi e tanti altri in tutta Italia

(come i no-tir del Monte Bianco)

hanno studiato e proposto alternative

per lo sviluppo e la mobilità.

Chiediamo solo all'Unione di valutare

con attenzione quali certezze

offre sulla sua utilità e competitività

un'opera i cui tempi di consegna sono

al meglio di vent'anni in uno scenario

europeo e globale in continua

evoluzione.

C. J.