[Badgirlz-list] 12 DICEMBRE 2005: I PRIMI 60 ANNI DEL PAPA G…

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Autore: Errata
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Oggetto: [Badgirlz-list] 12 DICEMBRE 2005: I PRIMI 60 ANNI DEL PAPA GAY
auguri massimo!

UUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU

Roma/Il compleanno di Consoli al Mieli. Le canzoni di
De André, poi il ricordo della "Phonola"
12 DICEMBRE 2005: I PRIMI 60 ANNI DEL PAPA GAY
Massimo:"Due anni fa Luigi Ferdinando mi predisse che
avrei campato 85 anni"


Padre e bambino. Così distanti, così vicini, almeno a
giudicare dal vocabolario del greco antico.
Così Papa Max e Massimino, nonno e nipote.
Sessant'anni il primo, una carriera alle spalle da
giornalista prestigioso, storico rigoroso, grande
conoscitore del mondo ma soprattutto padre del
movimento gay italiano, quella naturale, quanto nobile
vocazione alla ricerca delle radici con l'obiettivo di
trovare la vera libertà armato solo di memoria, con
quell'archivio, oggi bene patrio (e torna la radice
greca) sulla lunghissima vicenda omosessuale mondiale.
Quindi la definizione quanto mai azzeccata dello
studioso francese Alain Danielou, riuscito a
sintetizzare il Massimo Consoli che un po' tutti
abbiamo imparato a conoscere e ad amare in quanto
"papa degli omosessuali".
Sessant'anni. Oggi, i primi, nonostante la sofferenza
che a volte piega il sorriso in una smorfia ma non la
buona volontà. Sessant'anni e un nipotino biondo di un
anno e un mese ormai, figlio anch'egli della volontà e
della tenacia del fondatore del movimento gay:
adottare un ragazzo da tenere in casa come un vero
erede. Missione difficilissima, da compiere contro
tutto e tutti. Riuscita. Con un figlio come Lorenzo
che poi, assieme alla giovane moglie Milica, come per
naturale gratitudine, gli dona un angioletto e lo
chiama con il nome del nuovo babbo. Massimo. Che, guai
ad ascoltare i medici, si chiedeva se avrebbe mai
visto crescere e ora lo sta vedendo, che a casa già
mette le mani sul computer, e al compleanno dei primi
sessant'anni, chi l'avrebbe mai detto, come scherza
lui stesso, traballa per la sala del circolo "Mario
Mieli", vera attrazione della serata, ora in cerca del
nonno, ora della mamma, ora di qualche spontaneo
partecipante.
Tanti, più del solito anche loro. Sì, perché l'evento
meritava. Se n'è accorto pure il sindaco di Roma,
Walter Veltroni che nei giorni scorsi ha scritto una
lettera di saluto e ringraziamento a Massimo. Non a
caso, ma certo nelle vesti prima di tutto di amico più
che di onorevole, c'era il presidente onorario di
Arcigay, Franco Grillini, deputato dei Ds. Poi tanti
altri. Gli amici di sempre. Il maestro di militanza (e
sì perché anche Consoli ne ha avuto uno!) Mario
Sigfrido Metalli, il miitico Romano, amico non solo
per Massimo ma anche per ogni lettore
dell'autobiografia consoliana "Affetti speciali", il
poeta Elio Pecora, lo scrittore Antonio Veneziani, la
giornalista Delia Vaccarello, la mitica coppia
radicale formata da Claudio Mori e Alba Montori (che
in onore dell'operato ormai ultraquarantennale del
nostro, ha depositato sulla testa di Consoli una
splendida corona di alloro dorata). Per il resto, a
farla da padrona, sono stati gli affetti, quelli veri,
e i sentimenti, amabilmente smossi dalla chitarra di
Carlo Ghirardato, anarcover di Fabrizio De André,
propostosi in onore del festeggiato a presentare il
suo lavoro di artista innamorato del Faber genovese.
Ma ancora, soprattutto, il ricordo di una persona
semplice e leggera, nota per le sue stranezze, sempre
attenta agli avvenimenti consoliani. Impossibile
dimenticare la mitica Phonola, Luigi Ferdinando,
venuto a mancare il 5 novembre 2005, appena cinque
settimane fa. Quella stessa persona che, due anni fa,
sempre al Mieli, quando Consoli festeggiava i 58
anni, col suo fare da maga, volutamente, rivoltò i
numeri e predisse a Consoli una vita di 85 anni.
"Speriamo avesse ragione", scherza Massimo alla fine.
Ma forte è il dolore per i troppi amici che, ogni anno
di più, mancano.
Sessant'anni, dunque, e ancora tanta voglia di fare
per Massimo. Oltre il pianto e senza dimenticare i
cari che via via scompaiono c'è sempre la speranza nel
futuro e nei giovani. Ché c'erano anche loro a
celebrare il "grande vecchio" del movimento gay
italiano.
Tanto vale, sulle orme di questo compleanno
dolceamaro, immerso tra la commozione e i ricordi, tra
la maturità di nonno Massimo e la freschezza chiamata
Massimino, andare a rileggere proprio una frase
scritta da Luigi Ferdinando, la Phonola, per il
compleanno 2003 di Consoli, scritto distribuito a
tutti i convitati. Scriveva di Massimo:"Dagli oroscopi
risultava che lui ha una doppia personalità: la prima
è quella che tutti conoscono, il tipo serio e studioso
con gli occhiali che sembra pure etero. E la seconda
che pochi sanno: il bambino buono e gentile con tutti,
che è gei, e ama fare e ricevere i regali e aiutare
gratis a tutti. Che poi sarebbe quello che fai i
miracoli...o quasi!". Al prossimo miracolo, dunque,
gaya santità e buon compleanno. Ci si vedrà il
prossimo anno. Stesso posto, stessa ora e soprattutto
stessi cuori. Ci contiamo.


                 Daniele Priori


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