[Lecce-sf] Fw: [paxchristi] Falda Acquifera del Guaranì

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Autore: Maria
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To: socialforum lecce
Oggetto: [Lecce-sf] Fw: [paxchristi] Falda Acquifera del Guaranì

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To: "paxchristi pax christi" <paxchristi@???>
Sent: Thursday, December 01, 2005 5:19 PM
Subject: [paxchristi] Falda Acquifera del Guaranì


Inviato da:
Alberto P anzanini
Lainate (Mi)

La Falda Acquifera del Guaranì è la terza riserva sotterranea di acqua del
pianeta, condivisa da Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Gli Stati
Uniti sono interessati al controllo di questa importante riserva di acqua
dolce ed hanno già posizionato truppe militari a tale scopo.

La Falda Acquifera del Guaranì è la terza riserva sotterranea di acqua del
pianeta, condivisa da Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Gli Stati
Uniti sono interessati al controllo di questa importante riserva di acqua
dolce ed hanno già posizionato truppe militari a tale scopo
Fonte: ATTAC Italia, Granello di sabbia http://attac.org/indexit.htm
di Jorge Gómez Barata
Coloro che credevano che l'epoca del saccheggio delle risorse naturali,
causa di guerre e invasioni, fosse concluso, si sbagliavano. Il credo
neoliberista per cui non ha senso lottare e uccidere per qualcosa che si può
comprare, non ha funzionato.
Le guerre per il petrolio in Iraq e Afghanistan, l'aggressività contro il
Venezuela, le manovre per controllare il gas boliviano e più recentemente
l'impegno a dislocare forze militari sulla Falda Acquifera del Guaranì,
rivelano che le ricchezze naturali con valore strategico sono un elemento
essenziale per valutare la situazione mondiale contemporanea. La Falda
Acquifera del Guaranì è la terza riserva sotterranea di acqua del pianeta,
condivisa da Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Con un'area di
1.195.700 km quadrati, questo mantello freatico immagazzina 37.000
chilometri cubi di acqua e rifornisce circa 500 città. Dall'essere un bene
offerto generosamente dalla natura, pulita, economica e praticamente
inesauribile, l'acqua è passata ad essere una risorsa strategica,
comparabile unicamente al petrolio. Senza petrolio l'umanità potrebbe
sopravvivere, senza acqua no.
Il primo studio globale sulla problematica dell'acqua fu pubblicato nel 1998
e rivelò che del totale dell'acqua esistente sulla Terra il 90% è salubre,
il 2% è congelata nei poli e solo l'1% è potenzialmente utilizzabile per il
consumo umano e che l'esaurimento delle falde sotterranee rappresenta una
seria minaccia per la sicurezza di tutti i paesi e per la salute del pianeta
nel suo complesso.
Al fatto che dal 1950 ad oggi il consumo di acqua sia triplicato, si
aggiunge la crescita della popolazione mondiale, l'espansione dell'attività
economica, l'urbanizzazione e l'esaurimento delle fonti di rifornimento a
causa di sovrasfuttamento, inquinamento, cambi climatici o decisioni erronee
che hanno provocato una drammatica scarsezza di acqua. A ciò si somma il
fatto che quasi 2.000 milioni di persone, circa il 20% della popolazione
mondiale, non hanno accesso a fonti sicure di acqua potabile. Nel caso che
questa situazione si risolvesse, il consumo aumenterebbe del 40%. In questo
momento due terzi della popolazione mondiale potrebbero vivere in paesi con
scarsità d'acqua. Il più pregiato dei liquidi si è convertito in un fattore
di sensibile importanza nelle relazioni internazionali, tra l'altro perchè
circa il 50% della popolazione mondiale si rifornisce da bacini condivisi
tra vari paesi e, dato che le falde e i sistemi idrici formano sistemi
complessi, i paesi interessati a questi bacini beneficiano del sistema nel
suo complesso e devono assumersi obblighi per la sua adeguata gestione e
protezione. Questo e altri aspetti sono presenti negli straordinari
interessi del mondo sviluppato, specialmente quelli degli Stati Uniti per la
Falda Acquifera del Guaranì, che oltretutto si trova nella chiamata "Tripla
Frontiera", un punto della geografia sudamericana nel quale s'incontrano
Brasile, Paraguay, Bolivia e Argentina e che è il fulcro di altre tensioni,
quali il contrabbando e il narcotraffico e ultimamente la minaccia del
terrorismo. Guidati dai propri interessi e consigliati da organizzazioni
così poco affidabili come la OEA (Organizzazione degli Stati Americani) e la
Banca Mondiale, i governi coinvolti hanno approvato un progetto per la
protezione ecologica della falda acquifera e la sua gestione sostenibile. A
questi interessi di natura scientifica si sono ultimamente aggiunti quelli
di natura geopolitica e di carattere militare, palesati soprattutto dalla
presenza di truppe del "Comando Sur" delle Forze Armate statunitensi, che
recentemente si sono installate in Paraguay. Il punto scelto dai militari
per lo spiegamento offre una posizione privilegiata per controllare le
riserve di idrocarburi della Bolivia e la Falda Acquifera del Guaranì.
Ovviamente gli Stati Uniti sono interessati al controllo di questa
importante riserva di acqua dolce, non a beneficio dei paesi latinoamericani
ma per la propria sicurezza e non tralasceranno di utilizzare nessuno dei
canali per controllare ed eventualmente impadronirsi del mantello freatico.
Tra le altre, già sono in marcia opzioni "scientifiche", la privatizzazione,
il controllo delle opere di infrastruttura e naturalmente la presenza
militare.
Revista Koeyú Latinoamericano - Caracas, Venezuela
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