[Cm-roma] Il grande raccordo raddoppia

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Autor: Oltre
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Betreff: [Cm-roma] Il grande raccordo raddoppia
Una valanga di cemento e asfalto si sta per abbattere sulla campagna
romana...


Il grande raccordo raddoppia. Progettato dall'Anas costerà cinque miliardi
di euro. Il via tra Salaria e Appia. Centoventi nuovi chilometri, viadotti e
gallerie attraverso i parchi.

Centoventi chilometri di asfalto tra Vitinia e Lunghezza, tra Frascati e La
Storta attraversando almeno cinque parchi naturali con tratti in gallerie e
in viadotti, con decine di svincoli per le consolari e le autostrade:
eccolo, il progetto del nuovo Grande raccordo anulare promosso da Forza
Italia e progettato dall'Anas. Annunciato a marzo 2004 dal presidente del
Consiglio, Silvio Berlusconi, è stato rilanciato la settimana scorsa dal
presidente dell'Anas, Vincenzo Pozzi. Repubblica lo ha potuto avere in
esclusiva.

«Secondo il progetto - spiega il senatore Angelo Maria Cicolani (FI), uno
dei promotori del Nuovo Gra - costerà 5 miliardi e sarà realizzato a
stralci. È un'opera strategica: la Fiano-San Cesareo è destinata a saturarsi
e il raccordo è già in condizioni critiche». L'Anas prevede di cominciare
col raddoppio del raccordo sul quadrante più intasato, tra Salaria e Appia:
un tratto che a progetto costa 1,6 miliardi, per il quale sono stati
previsti due tracciati alternativi.

Partiamo dalla Salaria, guidando in direzione Rieti. Ci lasciamo alle spalle
il raccordo, poi lo svincolo di Settebagni della diramazione Roma Nord della
Al. Poco oltre, ecco il Nuovo Gra: lo
Prendiamo in direzione oraria, tagliando il lembo nord della Riserva della
Marcigliana. Davanti a noi la prima variante: quella più interna rientra
nella Riserva fino a incrociare la Nomentana prima di Poggio Fiorito, quindi
la Tiburtina a Case Rosse. L'esterna sale fino quasi a Mentana e arriva alla
Riserva naturale di Nomentum, lambisce la A1 a partire dall'incrocio con la
Palombarese per poi ridiscendere a Case Rosse.

Qui un'altra variante: il ramo interno incrocia la A24 a sud di Lunghezza,
si mantiene sotto via Ponte di Nona e via Borghesiana, sfiorando l'or Bella
Monaca e raggiungendo la diramazione della Al alla barriera di Roma Sud.
L'altro arriva alla barriera passando tra Lunghezza e la barriera di Roma
Est, e proseguendo per Fosso di San Giuliano e Pantano Borghese,
attraversando la Casilina a Finocchio e ridiscendendo lungo via di
Vernicino.

Il Nuovo Gra prosegue poi incrociando la Tuscolana appena sotto Frascati e
qui c'è la terza e ultima variante: quella interna piega verso il centro,
attraversa la Anagnina sfiorando Ciampino e incrocia la Appia Nuova prima di
via dei Laghi; quella esterna trova la Anagnina oltre l'incrocio con via
Cavona e, mantenendosi sotto Grottaferrata e Marino arriva all'Appia
all'altezza di Cava dei Selci.
Il Nuovo Gra continua per Falcognana, attraversa la Laurentina e lambisce
Trigoria; poi via verso la Pontina, nella Riserva di Decima Malafede, a
Castel di Decima. Ed ecco la Colombo, attraversata a Vitinia; e la via del
Mare, qui ancora accanto al Tevere. Allo svincolo con la Roma Fiumicino il
nuovo Raccordo sale in autostrada sfruttandone il tratto fin a Ponte
Galeria, per poi parassitare una dozzina di chilometri di A12 fino al
casello di Maccarese e Fregene, evitando così la Riserva del litorale
romano. Si risale oltre Castel di Guido, lungo via dell'Arrone fino a
Boccea, poi a est fino alla Cassia a La Storta. Altro parco, quello
regionale di Veío. Incrociamo la Cassia Bis poco oltre via della
Giustiniana, poi via sotto Valle Muricana fino a Flaminia e Tiberina, sotto
l'ansa del Tevere. Ecco infine la diramazione Roma Nord e la Salaria, da cui
eravamo partiti.

«Il Nuovo Gra - dice Cicolani - sarà fondamentale per il trasporto merci,
potrà essere a pedaggio e dovrà prevedere centri intermodali e snodi coi
trasporti su rotaia. Alleggerirà la città dal traffico pesante, ma dovrà
essere realizzato con il concorso di Comune e Regione: penso a una società
tra le istituzioni locali e l'Anas, che collezioni finanziamenti attraverso
Infrastrutture Spa e emettendo un bond trentennale».

Articolo di PAOLO G. BRERA, tratto da "Roma - Cronaca" de "la Repubblica" di
mercoledì 7 Dicembre 2005, pag. III.
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