Szerző: norma Dátum: Címzett: forumgenova Tárgy: [NuovoLab] centonovantatreesima ora in silenzio per la pace
Rete controg8
per la globalizzazione dei diritti
Mercoledì 7 dicembre, dalle 18 alle 19, sui gradini del palazzo ducale di Genova, centonovantatreesima ora in silenzio per la pace.
Di seguito, il volantino che verrà distribuito.
" Dal 26 novembre quattro operatori di "Cristian Peacemakers Team", due canadesi, un inglese ed uno statunitense sono stati rapiti in Iraq da un gruppo che dichiara di chiamarsi "Spada della verità" e di far parte della resistenza irachena. I "Cristian Peacemakers Team " sono un gruppo legato alle chiese quacchera e mennonita, attivo da anni in numerose zone di conflitto con una impostazione rigorosamente nonviolenta . Contestano in modo intrsansigente le politiche statunitensi, in particolare in Palestina, Iraq, Colombia. In Iraq i "Cristian Peacemakers Team"sono entrati alla fine del 2002, prima della guerra, come scudi umani; sono rimasti durante i bombardamenti ed hanno ripreso la attività subito dopo la fine del conflitto. La lora attività in Iraq si è concentrata soprattuto sulla assistenza ai carcerati.
Questo rapimento non segue nessuna logica visto che l'organizzazione 'Cristian Peacemakers Team' è stata tra i primi a denunciare le torture ad Abu Ghraib. Hanno assistito decine di famiglie nella ricerca dei loro cari detenuti, nelle domande di risarcimento, nella assistenza legale.
I loro report sono stati punto di riferimento di molti che si occupano dei diritti umani in Iraq. Durante l'assalto di aprile 2004 a Falluja i CPT organizzarono una operazione di evacuazione dei feriti dalla città. Tra le loro iniziative la assistenza alla formazione della "Muslim Peacemakers Team".
Accogliamo senz'altro la proposta di "Un ponte per" di manifestare il 7 dicembre in tutta Italia in loro favore e dedichiamo loro questa centonovantatreesima ora in silenzio.
Esprimiamo la nostra solidarietà agli statunitensi contro la guerra: alle mamme dei caduti come Cindy Sheehan, ai pacifisti che continuano ostinatamente a manifestare il loro dissenso, ai quattro operatori umanitari rapiti
E ribadiamo che
-l'Iraq è un paese tutt'altro che democratico e pacificato: è un paese occupato contro qualsiasi legge internazionale
-Le truppe italiane non dovrebbero trovarsi in Iraq, perché la costituzione italiana ripudia la guerra, perché le menzogne statunitensi sulle armi di distruzione di massa sono state ormai completamente smascherate, perché la pace e la democrazia non si esportano con le armi ma si possono costruire solo su una base di giustizia
-La dichiarazione di Romano Prodi "Dopo le elezioni proporrò un calendario per il ritiro dall'Iraq" non ci basta: vogliamo il ritiro immediato delle truppe italiane, senza se e senza ma