NO JUSTICE!NO PEACE!
Da Parigi e da tutte le banlieus della Francia arriva un urlo
devastante: questa
Europa che si è arricchita con le braccia, la fatica e il sudore di milioni di
migranti non è riuscita a produrre uno straccio di civiltà vera, fatta di
diritti, rispetto e qualità della vita. La logica che ha attraversato
l?intera Europa è stata quella della guerra interna contro i migranti, nel
creare barriere che sono costate migliaia di morti, da Ceuta e Melilla al
canale di Sicilia, da Otranto a Lampedusa. Hanno creato leggi che riproducono
all?infinito ghetti e nuova clandestinità , trattando i migranti e le
migranti come fossero solo forza lavoro da sfruttare e ricattare. Tutto ciò ha
prodotto la rivolta di Francia, perchè dove non c?è giustizia non ci può
essere pace.
I massacri di civili in Irak, le torture di Abu Graib o di Guantanamo, il muro
in Palestina sono l?altra faccia della medaglia della forma che ha assunto il
dominio globale dell?impero. E? necessario sempre di più legare la lotta
contro la guerra globale permanente con la battaglia contro leggi vecchie e
nuove pensate e agite solo ed esclusivamente per mantenere una massa crescente
di persone in un regime di semischiavitù e di ricatto perenne: la legge
Bossi-Fini e la Turco-Napolitano che le ha aperto la strada. In questi anni
abbiamo costruito reti, ci siamo dati obiettivi, abbiamo imparato a conoscere
chi è dalla nostra parte e chi invece pensa di poterci mobilitare solo per
sventolare le sue bandiere.
Abbiamo smontato CPT, altri ne abbiamo fatti chiudere, abbiamo liberato
migranti
prigionieri nei lager di Stato, abbiamo fatto desistere associazioni (Croce
Verde di Gradisca, Croce Rossa di Bari, Misericordia ) dall?accettare di
gestire questi lager: la battaglia per la chiusura di tutti i CPT, con ogni
mezzo necessario, diventa l?elemento centrale di discrimine tra chi sta da
una parte e chi dall?altra.
Abbiamo imparato a diffidare di chi, anche a sinistra, pensa legittimi i CPT,
ritiene si possano umanizzare o rendere più confortevoli i lager, crede
legittimo provare a gestirli facendo profitti sulla sofferenza dei migranti.
Abbiamo imparato a tenere lontani i funzionari dell'antirazzismo, che poi
contribuiscono a produrre clandestinità precarizzando il lavoro e legalizzando
il caporalato. E che difendono l'impianto delle nuove legislazioni europee ed
italiane sul diritto del lavoro.
Abbiamo imparato a tenere a distanza chi accredita l'equivalenza
immigrato-potenziale terrorista e gioca con le retoriche disgustose della
destra rendendole così rispettabili.E abbiamo imparato che la delega ai
sindacati non va fatta in bianco: se non funzionano, e anzi, ti
danneggiano, li
si lascia e si può passare ad altri. Conosciamo la logica per cui, in fase di
licenziamenti, si negoziano accordi che prevedono che gli immigrati possono
comunque tornare a casa.
Abbiamo imparato che solo la lotta paga. Che solo l'autorganizzazione
del lavoro
migrante e precario può essere in grado di tracciare percorsi efficaci di
mobilitazione sul terreno dei diritti sociali. Abbiamo imparato che si possono
bloccare gli sfratti, occupare le case, aprire vertenze con le
questure. Che si
possono vincere battaglie. Muovendo dal basso e senza deleghe.
E' in questa forma che ci muoviamo in Treno, da Torino, Genova, Milano,
Verona,
Vicenza, Trieste, Gorizia, Treviso, Venezia, Padova e Bologna in direzione
della manifestazione nazionale del 3 dicembre a Roma. Una manifestazione che
non deve essere e che non sarà una triste - per quanto colorata e partecipata
- sfilata, ma che deve essere e che sarà la scintilla che accende un nuovo
ciclo di lotte e l'occasione per stanare chi gioca sulla pelle dei migranti.
Vogliamo che il permesso di soggiorno sia sganciato dal lavoro. Vogliamo
libertà di movimento e la chiusura senza se e senza ma dei CPT. Vogliamo
l'amnistia per i reati connessi alla lotta contro le leggi della
clandestinizzazione: per i fratelli che hanno svelato l'oscenità dei CPT a
Trieste, a Milano, a Bologna, a Gradisca e a Bari-Palese o in Sicilia, in ogni
parte, per chi come noi, ha occupato le case, e per chi, tra di noi, rischia
l'espulsione solo per aver venduto dei CD.
Andremo a Roma per ribadirlo. Chi marcia con noi non può nascondersi. O sta con
noi, fratello tra i fratelli, parte tra le parti di un grande processo di
autorganizzazione dal basso, o sta con chi ci prende in giro, ci sfrutta,
pretende di cancellarci , vuole, come i padroni e come i razzisti, renderci
invisibili.
Csoa Terra di Nessuno Genova ? Lab. Buridda Genova ? Cso Zapata Genova - Cso
La Talpa e l?Orologio Imperia ? Ya Basta Torino ? Action Milano ?
Occupanti via Lecco, 9 Milano ? Occupanti via Catania, 126 Sesto S. Giovanni
Milano ? Ya Basta Milano ? Coordinamento Migranti Verona ? Razzismo Stop
Venezia Giulia ? SOS casa Trieste/Monfalcone - Casa delle Culture Trieste -
Cso Clandestino Gorizia ? ADL fed RdB sportelli degli Invisibili Nordest ?
Ya Basta Nordest ? Coord. Stud. medi Nordest ? Capannone sociale Vicenza
? Cso Rivolta Marghera ? Caffè Esilio Marghera ? Cso Morion Venezia ?
Asc Venezia ? Cso Pedro Padova ? Razzismo Stop Padova ? CopyRiot Cafè
Padova ? TPO Bologna ? Ya Basta Bologna ? Lab. Soc. AQ16 Reggio Emilia
? Ya Basta Reggio Emilia ? Ya Basta Parma ? Lab. Occ. PAZ Rimini