[NuovoLab] G8:«I poliziotti erano di Roma»

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il manifesto 1.12.05

DIAZ
G8:«I poliziotti erano di Roma»
Due testimonianze puntano contro la squadra di Canterini
ALESSANDRO MANTOVANI
GENOVA
Matteo Nanni ricorda benissimo: «un poliziotto con fare strafottente con accento romano, ci diceva `mettetevi faccia a terra'. Fin dall'inizio dell'arresto dietro la scuola c'erano poliziotti con accento romano. Con le mani legate dietro la schiena - spiega rivolto al tribunale che sta processando i 29 funzionari di polizia accusati dell'assalto e delle prove false alla scuola Diaz al G8 del 2001 - mettersi faccia a terra è molto umiliante perché prendi per forza una facciata a terra... Io mi sono trovato in una situazioni umiliante come docente universitario, all'epoca dottorando». E ancora, racconta di essere stato costretto a inginocchiarsi. Ricorda il compagno al quale un poliziotto schiacciò una mano, mentre era sdraiato in terra accanto a lui, con un ginocchio. Matteo Nanni è un genovese di 35 anni, vive in Germania dove insegna filosofia. Nei giorni del G8 lavorava come traduttore volontario nell'ufficio degli avvocati del Genoa Social Forum che raccoglievano denunce e notizie di arresti o di persone«scomparse», al primo piano della scuola Pascoli, davanti alla Diaz, dove c'era anche il media center. La polizia fece irruzione anche lì («per errore», dissero), prelevò tra l'altro gli hard disk dai computer degli avvocati, qualcuno fu picchiato ma non fu un massacro come alla Diaz (61 feriti su 93 arrestati illegalmente). E un gruppo di funzionari ora risponde di danneggiamento, furto, percosse e perquisizione arbitraria.

Nanni ha raccontato di essere fuggito quando l'avvocato Laura Tartarini lo avvertì per telefono dell'arrivo della polizia. Non è certo abituato ad aver paura delle forze dell'ordine, basta pensare che suo zio, Antonio Nanni, è l'attuale questore di Alessandria, oggi superiore diretto di Spartaco Mortola che al G8 era il capo della Digos genovese ed è tra gli imputati. Con lui scappò Giuseppe Scribani, geometra 33enne che coordinava l'ufficio legale: furono entrambi bloccati e ammanettati nella vicina piazza Trento. Le difese hanno preteso che l'avvocato Tartarini confermasse e lei, parte civile, si è tolta la toga per testimoniare:«Ero lì vicino in via Trento e ho visto i mezzi della polizia andare verso la Diaz con fare deciso. Allora ho telefonato. E la telefonata è stata interrotta da quattro agenti del reparto mobile, uno mi ha preso il telefono, l'ha spento e ha detto: 'a signori', qua nun se telefona». Anche lei ricorda l'accento romano degli uomini arrivati per primi. Piccoli tasselli a conferma delle accuse all'ex comandante della celere di Roma Vincenzo Canterini - promosso questore dal capo della polizia del G8, Gianni De Gennaro - e ai suoi capisquadra.







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