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Tav, braccio di ferro al cantiere
Attesi 30 mila per bloccare i lavori
Venaus si può raggiungere solo a piedi: le strade sono bloccate dalle forze dell'ordine
Aperta un'assemblea straordinaria del consiglio comunale. Malore di un manifestante


Il freddo e la notte non hanno fatto desistere i manifestanti
VENAUS (Torino) - I primi tecnici della ditta incaricata di eseguire i lavori per la Tav hanno raggiunto il cantiere in Valle di Susa. Centinaia di agenti in assetto antisommossa proteggono l'area: posti di blocco sono stati organizzati dalla polizia lungo le strade di accesso a Venaus. Vietato il transito alle auto: il paese si può raggiungere solo a piedi. Oggi dovrebbe essere il giorno di apertura dei lavori ma i manifestanti sono decisi a bloccare il cantiere e, finora, ci sono riusciti. Fa molto freddo nella zona: un elicottero del 118 ha trasportato in ospedale un dimostrante colto da un grave malore. Alle nove è iniziata un'assemblea straordinaria del consiglio comunale di Venaus sul tema della Tav: l'aula è affollata da centinaia di cittadini. Solidarietà alla manifestazione in Valle di Susa è stata espressa anche dal Comitato "No Tir" che da anni si batte per la riduzione dei passaggi dei mezzi pesanti nel traforo del Monte Bianco. Un picchetto di una cinquantina di persone, da stamane sulla statale 26 in Valle d'Aosta, nei pressi di Courmayeur, distribuisce volantini di protesta.

La notte è trascorsa senza incidenti. Nonostante la temperatura rigida, un centinaio di persone ha continuato a presidiare l'area dove dovrebbe essere aperto il cantiere. Lunghe colonne di auto dei manifestanti sono parcheggiate ai lati della strada che porta alla frazione Berno. All'alba si sono aggiunte altre centinaia di persone e, secondo i sindaci della zona, oggi a manifestare contro la Tav dovrebbero essere in venti-trentamila.

Clima teso. In Valle di Susa la tensione è alta e si temono altri tafferugli con la polizia, come è capitato ieri. Per proteggere il cantiere e bloccare i manifestanti, erano stati mobilitati 1.200 uomini armati di manganeli e scudi antisommossa. Durante un'animata discussione tra un gruppo di europarlamenti e i dirigenti delle forze dell'ordine, Vittorio Agnoletto, rappresentante a Strasburgo di Rifondazione comunista, è rimasto ferito leggermente.

Fini condanna, i Verdi: "Sospendete i lavori". Nei palazzi della politica, la protesta in Vale di Susa raccoglie reazioni contrastanti. Il vicepremier Gianfranco Fini punta l'indice contro il partito della No Tav: "Contrastare l'alta velocità significa avere una visione che non corrisponde allinteresse generale del paese. In Valle di Susa ci sono infiltrazioni di gruppi che vogliono determinare forti scontri sociali". E poi, riferendosi a un episodio di un paio di settimane fa, il vicepremier ha aggiunto : "Quando si trovano pacchi esplosivi, non è mai politica". I Verdi hanno presentato una mozione parlamentare per chiedere l'immediata sospensione dei lavori: "L'ingente schieramento di forze dell'ordine rappresenta un'escalation preoccupante - ha detto Alfonso Pecoraro Scanio - esiste una solida e vasta opposizione sociale a quest'opera con cui è indispensabile fare i conti". E' intervenuta anche la Cgil nazionale: "Le autorità devono astenersi da ogni azione di forza e deve essere immediatamente ripristinata la libera circolazione nella valle. Sulla Tav bisogna tenere aperto il dialogo".
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www.corriere.it
Tav, veglia nella notte davanti al cantiere Attese nella zona 20-30mila persone per protestare contro i cantieri dell'Alta velocità STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO

Un momento della manifestazione di ieri (Arcieri)
VENAUS (TORINO) -- Centinaia di manifestanti assediano il cantiere di Venaus, in provincia di Torino, in Valle di Susa, dove è previsto a momenti l'apertura dei lavori per la costruzione della galleria di 10 chilometri in vista della realizzazione del collegamento ferroviario ad alta velocità Torino-Lione. Sul posto sono arrivati i primi tecnici della CMC, la ditta incaricata di eseguire i lavori del tunnel esplorativo. Divisi da un piccolo corso d'acqua, dietro le recinzioni in plastica, decine di uomini delle forze dell' ordine in assetto antisommossa proteggono l'area. Nei campi intorno al cantiere c'è un continuo viavai di gruppi di dimostranti, che hanno piantato nel terreno delle croci con la scritta No Tav. Un gruppo di manifestanti ha intonato la canzone partigiana Bella ciao, finora non ci sono stati incidenti, ma la situazione è abbastanza tesa.


Un gran numero di persone indifferenti al freddo e al nevischio, che cade anche in queste ore, ha trascorso la notte sul posto. Coperte, cibo caldo e fuochi accesi quà e là hanno confortato i manifestanti. Previsto a momenti anche il consiglio comunale aperto con al centro la discussione sul cantiere di Venaus. «Siamo tutti quì - dice il presidente della comunità Alta Valle Susa, Mauro Carena -, non sò dire cosa succederà in giornata. Vedremo».


Lunghe colonne di auto parcheggiate ai lati della strada che porta alla frazione Berno hanno segnalato già a parecchie centinaia di metri dall' area del cantiere la presenza di molti dimostranti. All'alba si sono aggiunte altre centinaia di persone e, secondo i sindaci della Valle di Susa, oggi a manifestare contro la Tav dovrebbero essere in 20-30 mila. La notte è trascorsa senza incidenti. A Venaus è nevicato e molte persone hanno trovato riparo, oltre che nei gazebo allestiti dalla Pro Loco, nella sala consiliare del Comune e nel centro polivalente di Venaus, lasciati aperti dal sindaco Nilo Durbiano.
30 novembre 2005

-In centinaia a Venaus contro il Tav
Nella notte chiuse alle auto le vie di accesso all'area
30/11/2005


ROMA. Centinaia di persone, guidate da una ventina di sindaci della Val di Susa, "assediano" da stamattina presto l'area dove dovrebbe sorgere il cantiere dell'alta velocità, protetta da un fitto cordone di polizia e di baschi verdi della Finanza in assetto antisommossa.

Lo scopo dei manifestanti, che continuano ad arrivare nonostante il blocco alla via di accesso al sito, è di impedire l'avvio dei lavori propedeutici alla costruzione del tunnel della Tav.

Sindaci e responsabili della sicurezza stanno trattando per evitare che la tensione a Venaus esploda. «Siamo disposti a consentire il cambio di turno delle forze dell'ordine, al freddo da dieci ore - ha spiegato il presidente della Comunità Montana Bassa Valle di Susa, Antonio Ferrentino, nell'intervento al consiglio comunale aperto di Venaus - ma vogliamo il rinvio dell'avvio del cantiere. Il nostro obiettivo è evitare l'inizio formale dei lavori, ma non possiamo esporre nessuno al rischio di cariche. Faremo di tutto per evitare prove di forza. Siamo sereni, ancora tante persone stanno arrivando qui a Venaus». Davanti ai gazebo allestiti dalla Pro Loco, a Venaus, è arrivato un elicottero del 118 per trasportare in ospedale un dimostrante colto da un grave malore.

Alle 8 di stamattina è entrato in vigore il decreto che autorizza l'impresa Cmc a occupare i terreni, circa 35mila metri quadri, per iniziare i lavori per la costruzione di un cunicolo esplorativo lungo 7 chilometri e largo dai 3 ai 6 metri. Sul luogo dove dovrebbe sorgere il cantiere, i manifestanti fronteggiano la polizia a distanza di sicurezza, separati da un torrentello.

Nonostante il freddo, centinaia di manifestanti stanno continuando ad affluire a Venaus percorrendo anche quattro chilometri a piedi, poichè al momento tutte le strade di accesso sono impedite a causa della folla che assedia il sito dove dovrebbe partire il cantiere. Il sindaco di Venaus, Nilo Durbiano, intanto, ha aperto poco dopo le 8 il Consiglio comunale apertoconvocato in località Berno, davanti al cantiere, ma i lavori sono stati da poco interrotti perchè un manifestante è stato colpito da malore.

Una cinquantina di persone, appartenenti al Comitato valdostano e francese contro il ritorno dei tir al traforo del Monte Bianco, hanno istituito un presidio sulla strada statale 26, nei pressi di Courmayeur (Aosta), un paio di chilometri a valle dell' imbocco del traforo.

«Vogliamo così solidarizzare - ha detto Alex Glarey del Comitato No Tir - con le popolazioni della Val di Susa che manifestano per la difesa del loro territorio contro le imposizioni per l' Alta Velocità». Non è escluso che nel corso della manifestazione venga anche bloccato il traffico. Al momento, i manifestanti si limitano a distribuire agli automobilisti e agli autisti dei volantini in cui spiegano le ragioni del presidio. In particolare, diffondono le dichiarazioni della Delegazione della Commissione Petizioni del Parlamento Europeo tese «a spingere le istituzioni e i cittadini delle valli alpine, e in particolare della Regione Autonoma Valle d'Aosta, a riscoprire quel sentimento di solidarietà alpina, di cui spesso si parla, ma che poco si pratica».


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www.ansa.it
CONTRO LA TAV NOTTE DI PRESIDIO A VENAUS SOTTO LA NEVE

VENAUS (TORINO) - Centinaia di persone hanno trascorso la notte, nella campagna di Venaus, in Valle di Susa, davanti all'area dove oggi dovrebbe essere aperto il cantiere della Torino-Lione per realizzare un cunicolo esplorativo lungo una decina di chilometri.
Lunghe colonne di auto parcheggiate ai lati della strada che porta alla frazione Berno hanno segnalato già a parecchie centinaia di metri dall' area del cantiere la presenza di molti dimostranti. All'alba si sono aggiunte altre centinaia di persone e, secondo i sindaci della Valle di Susa, oggi a manifestare contro la Tav dovrebbero essere in 20-30 mila.

La notte è trascorsa senza incidenti. A Venaus è nevicato e molte persone hanno trovato riparo, oltre che nei gazebo allestiti dalla Pro Loco, nella sala consiliare del Comune e nel centro polivalente di Venaus, lasciati aperti dal sindaco Nilo Durbiano.

Centinaia di manifestanti assediano il cantiere di Venaus, dove sono arrivati i primi tecnici della CMC, la ditta incaricata di eseguire i lavori del tunnel esplorativo. Divisi da un piccolo corso d'acqua, dietro le recinzioni in plastica, decine di uomini delle forze dell' ordine in assetto antisommossa proteggono l'area. Nei campi intorno al cantiere c'é un continuo viavai di gruppi di dimostranti, che hanno piantato nel terreno delle croci con la scritta No Tav. Un gruppo di manifestanti ha intonato la canzone partigiana Bella ciao, finora non ci sono stati incidenti, ma la situazione è abbastanza tesa.




www.lastampa.it




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