[NuovoLab] Razzo contro la caserma degli orrori

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IN PRIMO PIANO
Il proiettile partito da una collinetta si è infilato nella finestra di una ditta poco distante: ferita un´impiegata
Razzo contro la caserma degli orrori
Bolzaneto, ore 10: un colpo di bazooka e si sfiora la strage

GIUSEPPE FILETTO


Marco Preve
HANNO sparato per far male, per uccidere. Un attentato fallito per poco. Sarebbe stato un disastro, se il razzo del tipo illuminante e di elevata potenza, lanciato in traiettoria diritta da una sorta di bazooka rudimentale, avesse centrato le pompe di benzina collocate dentro la caserma del Reparto mobile di Bolzaneto. Come sarebbe scoppiato l´inferno, se fosse finito sulle tre grandi cisterne di solventi dell´Europetrol. Così non è stato ieri mattina, per fortuna. Anche se Giovanna Rausa, un´impiegata della Face, industria farmaceutica di via Sardorella, è stata sfiorata dal micidiale "proiettile", passato sulla sua scrivania.
Erano le 10, quando qualcuno ha preso la mira da una collinetta che la sovrasta la caserma, divenuta tragicamente famosa in tutto il mondo per le violenze e gli abusi commessi durante il G8, quando fu trasformata in prigione speciale. Da un mese è iniziato il processo contro 44 imputati appartenenti a vari corpi ma non al reparto. Stando a quanto ipotizzano gli investigatori, l´attentato sarebbe stato compiuto in pochi secondi: da quella strada che da via Sardorella sale verso Cremeno, in un curvone nascosto alle case, è partito il colpo. Una gittata di 250 metri, che avrebbe potuto centrare obiettivi sensibili, come le pompe di benzina, le auto degli agenti a quell´ora tutte parcheggiate nei piazzali. Chi ha puntato l´arma, sicuramente costruita artigianalmente con un tubo di metallo, ha tremato: è bastato lo spostamento di un millimetro, il razzo ha sorvolato le palazzine del Comando, è passato 10 metri a destra del distributore di carburante, ha sfondato la finestra della Face, specializzata nella produzione di automedicanti e alimenti dietetici.
L´autore (o gli autori) con ogni probabilità erano in macchina e da lì hanno impiegato 10 secondi per ridiscendere, tornare verso Bolzaneto o ripiegare su Sant´Olcese. I poliziotti hanno sentito un sibilo, senza però rendersi conto di quanto stava accadendo. Si è scatenato invece l´inferno al primo piano dell´industria farmaceutica, un moderno edificio di cemento. Il razzo lungo una trentina di centimetri ha sfondato i doppi vetri della finestra, ha sfiorato Giovanna Rausa, ha imboccato un dritto corridoio, percorrendolo fino in fondo, rimbalzando contro le pareti e piantandosi alla fine contro una porta. L´incendio, prima che si propagasse, è stato spento dal responsabile del servizio tecnico con un estintore. Comunque, è scattato il piano di evacuazione per i 35 dipendenti.
Dopo il primo intervento degli stessi poliziotti del sesto Reparto mobile, sono arrivati i vigili del fuoco, le ambulanze. Qualche minuto dopo i carabinieri e gli investigatori della Digos. Il caso andrà al sostituto procuratore Anna Canepa, che già con il collega Andrea Canciani ha i fascicoli sui precedenti attentati. Gli investigatori, comunque, non escludono del tutto che l´obiettivo potesse essere la Face. Un´eventuale rivendicazione, fino a ieri sera non ancora arrivata, potrebbe comunque eliminare una delle ipotesi.
I sopralluoghi degli artificieri hanno permesso di tracciare la traiettoria empirica, individuare con una certa approssimazione il luogo da dove il razzo è stato sparato. Adesso si spera che qualche testimone si presenti per aiutare le indagini. Dopo l´accaduto, mentre alle 13 il ministro Claudio Scajola visitava l´hospice dell´associazione Gigi Ghirotti, l´intera zona è stata battuta dalla polizia, alla ricerca dei responsabili. E l´intera collina è stata setacciata per trovare anche una minima traccia.



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