[NuovoLab] genova via sul terzo valico: si con riserve

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Autore: ANDREA AGOSTINI
Data:  
To: forumgenova
Oggetto: [NuovoLab] genova via sul terzo valico: si con riserve
dal mercantile di lunedi 28 novembre 2005



VIA SUL TERZO VALICO:SI CON RISERVE



Via libera con prescrizioni al progetto definitivo del terzo valico ferroviario. E’ l’esito, non ancora ufficiale, della valutazione d’impatto ambientale (via) effettuata dagli uffici della Regione sul progetto (trasmesso da Italferr) della grande opera infrastrutturale che nei prossimi giorni sarà approvato dalla giunta regionale. Nella parte finale della bozza del corposo documento, che farà parte integrante della delibera regionale, si afferma, infatti, che «nonostante gli approfondimenti svolti, il progetto mostra ancora lacune conoscitive e impostazioni metodologiche che non consentono di fornire un parere favorevole sull’opera senza ulteriori prescrizioni». Anche perché, nella prima parte della relazione, si osserva che la delibera con la quale il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha approvato il definitivo, ha accolto solo in parte le prescrizioni indicate dalla giunta regionale quando, il 30 maggio del 2003, aveva approvato la compatibilità ambientale del preliminare. A condizione, appunto, che quelle prescrizioni fossero poi rispettate nel progetto definitivo che, per altro, presenta «non poche modificazioni» rispetto al preliminare.

PRIMA LA VIABILITA’ Nella relazione di “via” si evidenzia anche che «allo stato delle conoscenze, non è ancora escludibile la necessità di una seppur parziale revisione del tracciato della galleria del terzo valico e soprattutto del tracciato e dell’imbocco della finestra Cravasco» e, passando alle prescrizioni, si chiede innanzitutto che «lo scavo delle gallerie ferroviarie dovrà essere avviato solo al termine dell’adeguamento della viabilità», mentre le attività di scavo delle due “finestre” previste in Liguria, potranno iniziare prima soltanto se tutto il materiale di risulta della “finestra Polcevera” potrà essere utilizzato per i riempimenti nel porto di Sampierdarena, se quello della “finestra Cravasco” potrà essere collocato in altre aree indicate, e se per l’approvvigionamento di materiali inerti non si dovrà passare lungo le strade provinciali 4 e 6. Ciascuna delle due “finestre” sarà costituita da una galleria a semplice binario e verrà utilizzata per la movimentazione di mezzi, materie prima e smarino durante la costruzione della galleria di valico.

Sempre a proposito della viabilità, nella “via” si sottolinea anche che «risulta necessario ed imprenscindibile ai fini dell’approvazione del progetto definitivo, che la realizzazione della viabilità dal casello autostradale alla Val Chiaravagna e l’adeguamento del nodo di Pontedecimo debba essere preventiva all’apertura dei cantieri per la realizzazione dell’opera».

I RIEMPIMENTI Prima dell’apertura dei cantieri, Regione, Provincia e Comune dovranno pure verificare, tramite un accordo, la necessità dei materiali inerti prodotto dagli scavi «ai fini dei riempimenti nell’ambito del porto di Genova», il recupero di alcune cave, «il riempimento a valle della discarica di Scarpino e la sua infrastrutturazione». A proposito dei riempimenti nel porto, tuttavia, c’è da sottolineare che, nella prima parte della relazione, laddove si evidenziano le novità del progetto definitivo rispetto al preliminare, si afferma che nel definitivo «è stato previsto l’utilizzo dei riempimenti delle calate di Genova-Voltri come ulteriore sito di destinazione dello smarino». Un’affermazione sufficientemente ambigua che, però, lascia intravedere scenari finora inediti, visto che non si era ipotizzato che i materiali di scavo del terzo valico potessero essere utilizzati per fare nuovi riempimenti nel porto di Voltri dove, per altro, non dovrebbero essere previsti nuovi riempimenti. Un’altra novità di non poco conto a cui si fa riferimento, è poi l’utilizzo temporaneo della viabilità di via Cantore per accedere allo scalo ferroviario di Campasso.

STUDI E INDAGINI I tecnici chiedono poi ai progettisti di predisporre un piano d’approvvigionamento idrico d’emergenza per far fronte nel giro di 24 ore ad eventuali crisi idriche provocate dai lavori, di applicare e verificare costantemente gli interventi necessari a ridurre preventivamente le emissioni di polveri e di altri inquinanti e anche di predisporre un piano di sospensione temporanea dei lavori in caso di superamento dei limiti di legge. I tecnici danno anche alcune indicazioni per la realizzazione degli interventi per ridurre l’inquinamento acustico, sottolineano la necessità di prevedere la possibile ricollocazione delle persone che dovranno essere “sfrattate” per consentire la demolizione delle loro case. E ad integrazione del materiale presentato con il definitivo si chiedono, fra l’altro, una serie di monitoraggi aggiuntivi (per esempio di tutti i corsi d’acqua interessati) e di studi e piani specifici considerati necessari perché il progetto del terzo valico possa essere giudicato pienamente compatibile dal punto di vista ambientale.

a.c.