Auteur: cetrusco Date: À: INCONTROTEMPO, NETWORK ANTICAPITALISTA, COBAS LAVORO PRIVATO Sujet: [Incontrotempo] SAN PIERO: ATOMICA E NON SOLO. LA TOSCANA RIFIUTA
DI ESSERE TERRITORIO DI GUERRA
SAN PIERO: ATOMICA E NON SOLO.
LA TOSCANA RIFIUTA DI ESSERE TERRITORIO DI GUERRA
Anni di smentite sono oggi dissipate dalle dichiarazioni dell'ex-ministro della difesa Lagorio, che in un suo libro confessa la destinazione militare del territorio.
La "rivelazione" che negli anni '70 nel centro di ricerca militare CAMEN (come allora si chiamava) vicino alla base militare di Camp Darby si sarebbe potuta costruire la bomba atomica italiana getta una luce inquietante sull'impiego del territorio da parte dei militari statunitensi ed italiani, ma soprattutto rafforza la convinzione che anche nell'attuale CISAM si sperimentino armi, strumenti e tecnologie da guerra all'avanguardia. La questione della bomba atomica da costruire negli anni '70, emersa a pochi mesi dall'episodio di questa estate (l'incagliamento del sottomarino militare nei pressi di Pianosa), dimostra la continuità che il Centro svolge da sempre nell'ambito della ricerca per la tecnologia militare, e non una contingenza casuale. Oltretutto, esistono tutt'ora scorie nucleari nella pineta limitrofa al centro.
Anche la vicinanza con Pisa non ci sembra casuale, ma determinata dall'intreccio tra le scelte delle forze militari e alcune scuole, facoltà e dipartimenti universitari (soprattutto le sezioni scientifiche della Scuola Sant'Anna) nell'ambito di una ricerca orientata alle applicazioni militari anziché ad un uso civile e tantomeno pacifista ed antimilitarista.
Con l'emergere di simili "rivelazioni", in realtà si vuole indurre nella pubblica opinione l'idea che l'Italia avrebbe potuto svolgere un ruolo di primo piano anche tra le potenze nucleari, rafforzando la propaganda patriottarda in chiave militarista, ma anche distrarre dalle ricerche di armi e tecnologie automatizzate per l'intervento in zone inquinate da armi radioattive e/o chimiche che si stanno attuando oggi nel centro CISAM, e nascondere la relazione organica tra forze armate italiane, la base militare statunitense di Camp Darby e gli istituti di ricerca universitaria civile che esistono nel nostro territorio. La correlazione sempre più stretta tra ricerca e industria militare nella nostra città non può lasciare indifferente la cittadinanza.
Che il nostro territorio accolga una vera e propria struttura logistica e di ricerca per usi militari è una verità che è sempre più evidente: di fronte alle immagini degli effetti delle armi chimiche al fosforo bianco usate dall'esercito statunitense a Falluja - in dotazione anche al nostro esercito - che la nostra regione e i nostri territori siano utilizzati (oltre che per il passaggio delle armi usate nelle guerre degli ultimi 15 anni, dalla prima guerra del Golfo, ai Balcani, alla Yugoslavia e al Kossovo, alla guerra in Afghanistan e di nuovo in Iraq) per la ricerca e la costruzione di armi di distruzione di massa ci riempie di sdegno e di rabbia, perché la popolazione della Toscana ha dimostrato, con innumerevoli manifestazioni del movimento pacifista, di avere una diffusa e radicata convinzione contro la guerra.
In questa vicenda è assordante il silenzio delle istituzioni regionali e locali, che continuano a presentare posizioni ambigue sulla riconversione della base di Camp Darby a fini di peace keeping (le "operazioni di pace" come quella in Iraq!) mentre in Sardegna il movimento contro le basi e il Presidente Soru stanno dando i suoi frutti con la possibile trasferimento della base della Maddalena.
Chiediamo che siano fatta al più presto chiarezza sulla vicenda della possibile costruzione della bomba atomica sul nostro territorio, perché si inizi finalmente ad alzare il velo di segretezza che mantiene all'oscuro la cittadinanza e gli abitanti del territorio nei pressi di San Piero su quelle che sono i reali rischi per la sicurezza, la salute e l'ambiente derivanti dalle attività che si svolgono adesso presso il centro CISAM e soprattutto sulle armi contenute nella base militare statunitense di Camp Darby.