[Badgirlz-list] pinocchio fa rima con phinocchio????

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Author: Errata
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Subject: [Badgirlz-list] pinocchio fa rima con phinocchio????
PINOCCHIO FA RIMA CON... PHINOCCHIO?

Sono convinto che la storia del pupazzo di legno
nasconda la chiave giusta per capire la vera
affettivita’ di Carlo Lorenzini, l'autore del libro
piu' letto al mondo immediatamente dopo la Bibbia ed
il Corano, come ha tenuto a precisare Roberto Benigni
a suo tempo, mentre stava lavorando sul set di
"Pinocchio".
Era nato il 24 novembre 1826, a Firenze, la stessa
citta’ dove morira’ nel 1890, e preferira’ usare come
"nom de plume" la frazione del comune di Pescia,
vicino Pistoia, dov'era nata l'adorata madre: Collodi.
Certo, non c'e' una prova precisa per poter dire con
assoluta certezza che fosse gay ma, se per questo, e’
difficile affermarlo per molte altre persone delle
quali, nonostante tutto, noi oggi siamo piuttosto
sicuri.
Ci limitiamo a mettere insieme un po' di sospetti
tenendo presente che, come dicono gli avvocati, troppi
indizi fanno una prova.
Ad esempio, per quale motivo Carlo Lorenzini da’ al
suo eroe il nome di Pinocchio, che fa tanto rima con
finocchio? Meglio ancora, se ci si mette una “h” in
mezzo, la pronuncia e’ proprio quella (Phinocchio).
Sara’ un caso?
Questo termine e’ tipico dell’Italia settentrionale e
forse ha avuto origine proprio in Toscana, dove sembra
che gli osti di una volta, esperti conoscitori di
tutti i trucchi per... infinocchiare i loro clienti,
portassero in tavola fiamminghe di finocchi crudi da
mangiare immersi nell'acqua fresca per non dover bere
a stomaco vuoto. Il sapore del vegetale, piuttosto
forte, copriva l’aroma dell'alcol, dimodoche’ il vino
peggiore sembrava buono comunque, soprattutto se lo
spuntino era accompagnato dal pinzimonio (che a Roma,
guada un po’ la combinazione!, si chiama
"cazzimperio"), un miscuglio a base di olio, aceto,
sale e pepe nel quale intingere gli spicchi del
finocchio prima di mangiarli. E’ possibile che il
concetto di “ingannare qualcuno facendogli credere
cio’ che non era vero”, sia passato ad indicare un
maschio che si voleva far passare per donna,
infinocchiando gli altri uomini?
Collodi da piccolo fu avviato alla carriera
sacerdotale, rito di passaggio comune a numerosi gay
dell’epoca e ancora dei nostri tempi, nonostante i
fulmini di Ratzinger e tutte le delibere in proposito
rilasciate dalla Santa Sede...
Poi, la sua attivita’ narrativa fu quasi
esclusivamente limitata ai racconti per ragazzi:
"Giannettino" (1875), "Minuzzolo" (1877), "Occhi e
Nasi" (1881), "Storie Allegre" (1881)... E non
possiamo dimenticare che molti scrittori di fiabe o di
storie dirette ai giovani, o semplicemente,
“interessati” ai giovani, sono stati sospettati
addirittura di pedofilia, dal sacerdote Lewis Carroll
("Alice nel Paese delle Meraviglie", ad Hans Christian
Andersen ("Il Brutto Anatroccolo", dove ognuno puo’
sbizzarrirsi nel decidere «chi» e’ questo
anatroccolo), da Henry David Thoreau (in tempi recenti
rivendicato dal senatore leghista Miglio per la sua
"Disobbedienza Civile"), al sacerdote della Chiesa
Unitaria Horatio Alger (autore di oltre cento libri
per migliorare le condizioni dei ragazzi abbandonati
nelle strade di New York), dallo scrittore inglese
Christopher Marlowe (che lascio’ il famoso epigramma:
«Tutti quelli che non amano il tabacco ed i ragazzi
sono degli scemi»), all'americano Mark Twain ("Tom
Sawyer", "Huckleberry Finn"), dal romano Marziale (ad
una donna che gli rimproverava di andare anche con i
ragazzi rispose: «Tu usa le tue parti e lascia che i
maschietti usino le loro»), a san Giovanni Bosco e
infiniti altri. E non parliamo del fondatore dei Boy
Scouts, Robert Baden-Powell, eccetera.
A 17 anni ando’ a lavorare nella libreria Piatti,
ritrovo di artisti, giornalisti e scrittori.
Per tutta la vita desidero’ avere dei bambini, ma si
guardo’ bene dallo sposarsi.
Il suo racconto, pubblicato tra il 1881 ed il 1883 sul
"Giornale dei Bambini" sotto il titolo originario di
"La Storia di un Burattino", poi raccolto in volume e
diventato universalmente famoso come "Le Avventure di
Pinocchio", nel 1883, e’ lastricato di silenzi e di
misteri, di parole nascoste e di pensieri sottaciuti.
Tutto questo senza voler vedere un’allusione fallica
al naso che si allunga... ed un’antipatia «naturale»
verso i carabinieri, tutori dell’ordine sempre in
prima fila... nella persecuzione degli omosessuali!
E la fata turchina? L’unica figura femminile di tutta
la favola e’ la solita donna angelicata, senza sesso,
che sta lassu’, in alto, molto amata e rispettata ma,
per l’amor del cielo, il piu’ lontano possibile!

Massimo Consoli

http://www.cronologia.it/storia/biografie/collodi.htm




        
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