[Badgirlz-list] omofobia nelle banlieu

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Autore: Errata
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To: badgirlz-list
Oggetto: [Badgirlz-list] omofobia nelle banlieu



Da un'intervista di Fouad Zeraoui, responsabile di
Kelma
(associazione gay) a Malek Boutih, all'epoca
presidente di Sos
Racisme, oggi membro della segreteria nazionale del
Partito
Socialista [...]:

Fouad/kelma: In quale cornice hai affrontato la
tematica
dell'omosessualità?

MALEK BOUTIH Nella cornice della lotta contro l'AIDS.
All'epoca
avevo constatato che le politiche di prevenzione, i
messaggi di
prevenzione delle associazioni, avevano un difetto
importante:
limitare la tematica dell'AIDS ai gay e ai tossici e a
certe
categorie della popolazione, piuttosto bianche e del
centro città...


Fouad/kelma : Il Marais?

MALEK BOUTIH Sì.
Riconosco che è difficile come lavoro, ti racconto un
aneddoto: un
mio amico che è ancora militante di SOS Racisme
nell'Essonne, ha
cominciato a militare. Il primo giorno, lo ha detto...
Ha cominciato a dire sono gay... Il primo giorno. Gli
hanno spaccato
la faccia. A Grigny. Ed è ritornato il giorno dopo. La
gente ha
detto: cazzo, gli hanno spaccato la faccia, ed è
ritoranto... E si è
occupato del centro d'ascolto, ovviamente nessuno
andava a
incontrarlo. Poi poco a poco, chi aveva problemi di
droga ha
cominciato a contattarlo, e poi alcuni giovani gli
hanno confidato
di essere gay, o per scelta, o per un motivo che è
tabù oggi, la
prostituzione. Sappiamo tutti che si sta sviluppando a
causa della
miseria sociale, ed una generazione di ragazzi cade
nella
prostituzione. Sono venuti a discutere con lui. Era
l'unico ragazzo
con il quale potevano parlare. Non ha fatto miracoli,
ma in qualche
modo, è stata una boccata d'aria fresca per le persone
che
soffocavano nell'ambiente. Ma la mia è stata una delle
poche
associazioni a farlo, c'è una spaccatura inquietante
su queste
problematiche. A proposito della gaypride, io trovo,
non tanto
nell'ambiente gay, ma tra i militanti, un po' un
militantismo da
borghesotti del centro-città. E per quanto riguarda
l'omofobia, ad
esempio, è nella banlieue che è più forte e più
violenta. Nella
banlieue, i gay, non vengono solo guardati con
sospetto, vengono
picchiati, violentati, e sono vittime di persecuzioni.


Fouad/kelma : Non so se sia bene dirlo ma il rapporto
annuale di SOS
Homophobie presentava moltissime testimonianze di
aggressioni contro
omosessuali compiute dai beurs...

MALEK BOUTIH Ma non è un tabù, bisogna dirlo. Perché
dovrebbe
essere un tabù? È normale che questi ragazzi facciano
delle retate
anti-gay, loro che si lamentano di essere vittime del
razzismo?
Io di questa gente non ne voglio più sentire parlare.
E bisogna
puntarli con l'indice. Ma c'è un'altra cosa che non si
dice. Ho
degli amici omosessuali beurs che mi raccontano che
quando vanno nei
bar o nelle discoteche, la gente li considera quasi
come dei
vibratori umani, con il pretesto che sono beurs. Si
vedono sbattere
la porta in faccia da tutte le parti. Dunque bisogna
smetterla con i
tabù con il dire che tutto va bene. Bisogna dire le
cose come
stanno, dire che quelli che principalmente
aggrediscono i gay sono
dei beurs o dei neri. Ed è a causa del loro complesso
rispetto alla
questione.


Fouad/kelma : Qual'è il complesso?

MALEK BOUTIH È tutta la miseria sessuale. Sappiamo
bene che c'è una
frustrazione sessuale, dunque ci sono probabilmente
delle tentazioni
omosessuali.


Fouad/kelma : Questo è l'effetto della banlieue hyper
mascolinizzata
a tal punto che diventa un' auto-goduria. Infatti si è
attirati dai
simili, lo si vede nelle nostre relazioni al
quotidiano, nella vita
in periferia.

MALEK BOUTIH Sì, ed è molto misogino, molto violento.
È l'atteggiamento di gente esclusa, sono i boss del
loro quartiere.
Hanno abbandonato le vere battaglie politiche per
l'uguaglianza ed
hanno una logica di divisione del territorio. Sono il
re del mondo
nel mio quartiere, sono una nullità all'esterno. E
sono proprio
queste persone ad adottare un comportamento
ditattoriale.


Fouad/kelma : Questa immagine è talmente valorizzante
per loro che
sono pronti ad amare quello che sono, ovvero
l'immagine maschile?
È un effetto di specchi.

MALEK BOUTIH Non so se la amino, credo che non abbiano
scelta.


Fouad/kelma : Io li vedo, comunque, li osservo, c'è
una specie di
auto-goduria nel vedersi come sono, questa iper
mascolinità, che è
solo di facciata, ok, ma che li fa godere!

MALEK BOUTIH Sì è un'illusione…


Fouad/kelma : Quello che vediamo attualmente, sono dei
beurs che
scopano tra di loro, dei beurs che cercano racaille
per racaille. Si
tratta ancora di stereotipi perché tutti questi
ragazzi sono
passivi, non c'è nessuna nozione concreta di virilità,
vedi, rinvia
sempre all'immaginario… godi di quello che sei.

MALEK BOUTIH Io credo che in un primo momento occorra
mettere le
basi, dire le cose come stanno. Ti ho ripreso prima
quando non
volevi mettere nell'intervista il grave problema delle
aggressioni
omofobe commesse dai beurs. Bisongna dirlo. Per me la
gente che fa
queste retate anti-gay a Marsiglia o a Parigi, merita
di pagare,
sono delle persone squallide! squallide! Condividono
dei valori più
con Le Pen che con me.


Fouad/kelma : Per molti beurs che vengono dalla
banlieue è
inconcepibile che un beur possa essere gay. È la cosa
peggiore.

MALEK BOUTIH Perché è la cosa peggiore per loro. Sei
beur e gay,
allora sei una nullità. Già il fatto di essere beur è
un handicap,
se sei anche gay, sei veramente alla frutta. Dunque
capisco le
difficoltà che hanno. Credo che se vogliamo aiutare
questa
generazione, in ogni caso coloro che sono in questa
situazione, a
poter vivere liberamente la loro sessualità dobbiamo
liberare la
parola. È già difficile per le persone che sono più
protette
socialmente più integrate dunque capisco che questi
giovani non
abbiano voglia di mettersi un handicap in più sulla
schiena.
La vita è già dura e se in più non puoi rientrare
tranquillo a casa
perché... Questo è quello che succede da noi, è una
rottura totale
con la famiglia, una rottura totale con gli amici, con
il
quartiere... E per cosa? Per andare a fare la zoccola?


Fouad/kelma: Per finire come una persona che
ricostruisce la sua
vita.

MALEK BOUTIH Riconosco al movimento omosessuale di
aver capito una
cosa, che su queste tematiche, non si avanza a piccoli
passi. C'è un
momento in cui bisogna spaccare tutti i tabù per poter
avanzare.
Non si risolve tutto, ma almeno, il dibattito è
lanciato. Credo che
sia il lavoro di un'associazione come Kelma.


Fouad/kelma: Pensi che per loro, essere beur, sia un
valore supremo
che non permetta di essere gay... questa sorta di
privilegio supremo
di essere un uomo musulmano e tutta la gloria che ne
scaturisce...

MALEK BOUTIH Sì, ma credo sia opportuno, per questa
generazione,
fare attenzione alla differenza tra l'apparenza e
quello che sono in
fondo a se stessi. In fondo a se stessi c'è più
sofferenza che
fierezza. Quando a 25,26 anni sei senza relazioni
sessuali, quando
non hai contatti con gli altri, non hai il sale della
vita.
Alcuni prendono questa sofferenza come pretesto per
cadere nella
logica della violenza. Credo che bisogna aiutarli ad
aprirsi e
lasciarli esprimere quello che hanno dentro.


Fouad/kelma: Pensi che la miseria sessuale è
proporzionale al grado
di omofobia nella banlieue?

MALEK BOUTIH È tanto generalizzata, ma credo che
l'omofobia sia una
battaglia particolare nella banlieue. Lo riconosco. È
per questo che
ci vogliono associazioni particolari per questa
battaglia perché
rinvia a dei problemi più profondi. Per tradizioni
culturali
sappiamo che nel mondo arabo non c'è lo stesso
rapporto
all'omosessualità rispetto al mondo occidentale.


Fouad/kelma: Sì, è meno intellettualizzata, non se ne
parla.

MALEK BOUTIH Bisogna avere il coraggio e l'onestà di
dirsi che
siamo agli inizi, il primo passo è liberare la parola.
Poi ci si
potrà porre le domande sullo statuto sociale delle
persone, la loro
capacità di accettarsi, la loro volontà. Liberare la
parola? Quando
lo avremo fatto sapremo di cosa stiamo parlando.


Fouad/kelma: La tua teoria è che la violenza omofoba
attuale nella
banlieue sia qualcosa di nuovo. Ti dico questo perché
ho moltissimi
amici francesi che hannno 50 anni e mi hanno
raccontato che ai tempi
loro, gli stessi dell'arrivo di mio padre, non c'era
tutta questa
violenza. I padri avevano anche loro delle relazioni
omosessuali a
causa del celibato, era tabù ma non c'era tutta questa
violenza.
Pensi che un'associazione come Kelma abbia la sua
utilità?

MALEK BOUTIH Non solo è utile, ma ho molto rispetto
per il vostro
lavoro.


Fouad/kelma: Pensi che il problema dell'AIDS presso i
beurs in
generale, sia qualcosa di serio...

MALEK BOUTIH Penso che oggi, faccia parte delle cose
che non si
dicono, mentre dappertutto passano iniziative sul
tema:
la pandemia è in diminuzione, ma non ci si rende
contro che c'è un
aumento enorme nella banlieue che colpisce in
particolare questa
popolazione, che non è stata abbastanza sensibilizzata
sul tema, sia
per quanto riguarda le relazioni omosessuali che le
eterosessuali e
ci sono molti tabù da rompere se si vuole lottare
contro l'AIDS.


Fouad/kelma: Per concludere, direi che l'ultimo tabù a
rompere, è
ridare a questi ragazzi la loro adolescenza, questi
ragazzi che
stanno in fondo ai palazzi nelle bande, dove l'unica
legge che conta
è quella della violenza, dove le famiglie chiedono a
un ragazzino di
13-14 anni di essere un sostituto del padre per
controllare le
sorelle. Come possiamo pensare che una volta cresciuti
questi
ragazzini possano avere delle relazioni sociali e
affettive sane?

http://www.kelma.org/PAGES/DOCUMENTS/malek_boutih.php


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