Re: [Hackmeeting] una piccola storia ignobile

Il giorno 17.25 26/11/2005, man0 ha scritto:

>Il giorno 26/nov/05, alle ore 17:15, Carlo Gubitosa ha scritto:
>>cosi' come dilaga la mania di dividere il mondo in amici e nemici,
>>e di darsi le mazzate sui coglioni danneggiando i propri interessi
>>pur di non avere nulla a che fare con i "nemici".
>>
>>Altrimenti se il telefono degli "sbirri" rimane libero troppo a
>>lungo alla fine lo usa solo Cofferati per rompere le scatole al
>>prossimo e ai migranti, e questo quando qualcun altro con
>>intenzioni peggiori trova occupato...
>
>secondo me questo ragionamento non regge molto. Volendo seguirti in
>cio` che dici, ho come la sensazione che per quanto possa essere
>libero quel telefono ci saranno sempre tanti casi in cui non
>rispondera` nessuno (nel migliore dei casi) o nei quali chiedere
>giustizia in questo modo ti fara` solo guadagnare palate di merda
>addosso.

Guarda che l'esempio fatto era uno dei pochi casi in cui sarebbe
servito a qualcosa alzare la cornetta... la polizia e' obbligata a
intervenire, e il copistaro non sarebbe mica stato portato a
Bolzaneto, gli sarebbe stato solamente intimato di far cadere il suo
divieto di utilizzo delle macchine copiatrici. La violazione era
talmente palese ed evidente da rendere praticamente impossibile che
una segnalazione cadesse nel vuoto.

A questo punto ho un dubbio: se un kompagno kazzuto duro e puro mette
le mani su un documento che potrebbe mandare in galera Berlusconi per
collusioni mafiose, che cosa fa? Non chiama la polizia per non avere
niente a che fare con gli sbirri oppure denuncia Berlusconi
consegnando il documento alle autorita' dopo averlo reso pubblico, o
semplicemente se ne lava le mani, pubblica tutto su Indymedia
salvando capra e cavoli e lasciando a qualcun altro la patata
bollente del dilemma della denuncia? Se l'opzione piu' logica e' la
denuncia, mi spiegate perche' Berlusconi deve pagare per quello che
fa mentre il copistaro stronzo e burattino della Siae deve farla franca?