Miei cari,
ho letto con piacere quanto scritto da Liberazione: anch'io condivido lo
sforzo per perseguire l'obiettivo della massima chiarezza sui fatti del
2001, tappa questa di una ricerca in corso a Genova in questi anni: per cui
solidarizzo con voi. Bisogna continuare su questa strada, perseguendo altri
obiettivi, come per esempio quello di un impegno unitario nelle prossime
elezioni politiche: cosa non impossibile, per di più dopo i collegi
regionali, ove passasse la riforma elettorale. Come abbiamo eletto
Presidenti di Regione con tutto l'arco dei Soggetti dell'Unione, così
potremmo eleggere i Parlamentari.
Impossibilitato ad uscir di casa, vi invito a considerare la possibilità di
andare stasera al Circolo Arci, ove vi si svolge una Riunione importante, in
cui si parlerà concretamente, oltre che del dibattito nazionale, anche delle
scelte da fare qui da noi circa le elezioni.
Per quanto mi riguarda, personalmente: se non prende corpo la LISTA
DELL'UNIONE, proposta a Prodi dal "Cantiere del bene comune" e da altre
illustri personalità (unica proposta che, secondo me, assorbendo di fatto
l'Ulivo, l'Arcobaleno, Rifondazione comunista, cioè tutti! - ma non in un
unico partito, solo in un'unica "Lista programmatica", da Mastella a
Bertinotti, per così dire - potrebbe rappresentare davvero un enorme balzo
in avanti, coerente coll'esito delle Primarie!), il mio impegno si manterrà
ovviamente nell'ambito della "Lista dell'Ulivo" (se si chiamerà così).
Vi invito, comunque, a considerare la possibilità di rivederci nuovamente
assieme, come abbiamo fatto nei mesi scorsi, migliorando ancora il nostro
impegno rispetto a quello parziale profuso per le Regionali, perchè sotto
diverse sigle mi pare si ritrovino persone in forte sintonia tra loro.
Tutto ciò è stato da me illustrato anche a Firenze all'Assemblea
straordinaria dei Cittadini per l'Ulivo (dei cui Atti molto vi raccomando la
lettura su
http://www.cittadiniperlulivo.com), ed è stato caldeggiato in un
paragrafo del suo Documento finale.
Aggiungo ancora una cosa specifica: urge organizzare (fuori dalla Sicilia)
un sostegno a Rita Borsellino (
http://www.ritapresidente.it), la quale ha
posto all'Unione tutta il problema di agevolare il voto dei siciliani, per
es. molti studenti universitari, con diritto di voto, ma appunto con ovvie
difficoltà a rientrare in Sicilia il 4 dicembre. Ciò servirebbe molto ora e
poi alle Regionali siciliane, qualunque sarà poi il Candidato dell'Unione.
Leoluca Orlando, come noto grande sostenitore della Borsellino, mi ha già
manifestato esplicitamente la sua disponibiltà a venire a Genova per la
campagna elettorale. Vi invito a pensarci, a parlarne anche stasera se
andate alla riunione: forse in sede universitaria si sta già organizzando
tutto ciò.
Grazie, buon lavoro
Angelo Cifatte
---
Venerdì 25 Novembre 2005 ore 21
Nella sala Tom Benetollo di Arci Città Futura (g.c.)Corso Torino 46 canc
Incontro costitutivo del nodo genovese della rete "uniti/e a sinistra"
partecipano:
Francesco Martone e Pietro Folena
Siamo singoli/e, impegnati/e nell'associazionismo, nel sindacato, nella
politica. Siamo associazioni, che intendono cimentarsi in un nuovo progetto
politico.
Siamo movimenti, che hanno lottato in questi anni per la pace, la giustizia
per tutti, contro il liberismo.Uniti a Sinistra è questo: una rete, non una
gerarchia, fatta di nodi che sono persone singole e collettive.
Vogliamo noi stessi/e essere una sinistra partecipativa: a rete, diffusa,
senza un "centro" che decide per tutti/e; una sinistra che si organizza in
base alle forme che meglio garantiscono la democrazia.
Vogliamo unire la sinistra, non solo e non tanto quella istituzionale, ma
quella nella società, fatta di persone e di gruppi che in questi anni hanno
lottato contro il neoliberismo e le sue conseguenze sulla vita, sul lavoro,
sui saperi, sulle libertà.
Non vogliamo fare un nuovo partito, perché i partiti di oggi sono inadatti a
rappresentare la complessità della società. Vogliamo prendere dalla società
il modello della rete per portarlo nella politica.
Per maggiori informazioni:
www.unitiasinistra.it
Promotori e promotrici : Manuela Bruni, Antonio Bruno, Angelo Chiaramonte,
Peppino Coscione, Marco Mori, Giuseppe Palmieri
----- Original Message -----
From: "antonio bruno" <bruno@???>
To: <veritagiustiziagenova@???>; <fori-sociali@???>
Cc: <forumgenova@???>; <forumsociale-ponge@???>
Sent: Friday, November 25, 2005 4:08 PM
Subject: [veritagiustiziagenova] Commissione di inchiesta sul G8: l'UNione
dice di si
liberazione 24.11.05
Commissione di inchiesta sul G8: l'UNione dice di si
E' accordo al tavolo dell'Unione per due impegni di legislatura del 2006,
per noi di straordinario valore simbolico, oltre che per le aspettative
concrete che può determinare in migliaia di persone: l'istituzione di una
commissione di inchiesta sui fatti di Genova 2001 e l'approvazione di norme
in materia di identificazione delle forze dell'ordine.
Si tratta di proposte di legge che in questi anni la cosiddetta Casa della
libertà ha impedito di approvare, nonostante la nostra determinazione e
grande sostegno del movimento.
Il "Comitato Carlo Giuliani" e il "Comitato verità e giustizia", in
particolare, avevano raccolto migliaia di firme per sollecitare
il parlamento e ora si erano appellati a tutti i partiti dell'Unione perché
questi impegni fossero presenti nel programma di legislatura e di governo.
Ma non tutti ci speravano: i partiti del centro sinistra avevano scelto di
non esserci nelle manifestazioni del luglio 2001 contro il G8; le
conclusioni del comitato di indagine parlamentare sui fatti di Genova
avevano visto diverse relazioni conclusive, quella del centro destra
naturalmente approvata, quella del centro sinistra e quella di Rifondazione
comunista, evidenziando quindi differenze e divergenze sulle analisi
politiche e la ricostruzione dei fatti; il centro sinistra era al governo
quando una
violenta repressione aveva colpito il movimento a Napoli e non aveva mai
sentito il bisogno di aprire una inchiesta su quei fatti.
Questo risultato non poteva essere dato per scontato, dunque, anche se
nessuno si è mai rassegnato. Perciò, in una recente assemblea a Genova col
segretario di Rifondazione comunista gli esponenti dei comitati, e in
particolare Haidi e Giuliano Giuliani, si erano raccomandati con lui
affinchè l'Unione segnasse una discontinuità col passato, anche su
questioni così delicate, ma per noi irrinunciabili. Per ora ce l'abbiamo
fatta. Il gruppo di lavoro sulla sicurezza ha licenziato un testo che
assume questi due
obiettivi e naturalmente confidiamo che i tavoli successivi possano solo
confermarli. E' un fatto molto importante, perché ognuno di noi ha ritenuto
necessario un percorso giudiziario, ma non lo ha mai considerato esaustivo.
Considera invece che, insieme all'individuazione di responsabilità
individuali sul piano giuridico, è determinante fare luce sulle
responsabilità politiche, nazionali e internazionali.
Va peraltro sottolineato che la morte di Carlo Giuliani non conoscerà forse
mai un responsabile, almeno per la giustizia italiana
che ha archiviato il caso, e gli esponenti delle forze dell'ordine
colpevoli di abusi e violenze nella caserma di Bolzaneto e nella scuola
Diaz, a carico di decine di ragazzi e ragazze, erano tutti travisati,
perciò difficilmente riconoscibili nelle aule
di tribunale. Proprio perché ci è chiaro che la giustizia, in Italia e non
solo, negli ultimi anni in particolare si manifesta per
rilanciare in termini politici e culturali la questione delle garanzie
individuali, dell'attualità della Costituzione italiana, violata invece
proprio dagli esponenti delle forze dell'ordine, contrastando
il nuovo emergenzialismo di carattere internazionale. Perciò, non abbiamo
mai smesso di discutere, di organizzare iniziative, nei centri sociali,
nelle scuole e nelle feste di partito, coinvolgendo migliaia di giovani.
Una ricerca e una riflessione che, a partire da Genova, ci hanno consentito
di socializzare conoscenze giuridiche e legislative, arricchendo i nostri
argomenti contro le politiche sicuritarie ed emergenziali e in difesa dei
diritti fondamentali, in un mondo in cui, in nome della lotta al
terrorismo, si arriva persino a giustificare la tortura.
Mentre riscontriamo tra i giovani una forte sensibilità su questi temi,
siamo consapevoli di un grande lavoro ancora da svolgere, in generale,
proprio sul piano teorico culturale. Se le istituzioni, per impegno e
responsabilità dell'Unione, saranno in grado di
interrogare se stesse sui fatti di Genova e se anche il nostro paese si
doterà di norme in base alle quali sulla divisa e sul casco
di ogni poliziotto sarà scritto un numero che consenta di identificarlo,
sarà un vantaggio per tutti.
Le forze dell'ordine si sentiranno maggiormente responsabili nel loro
lavoro e comprenderanno di poter disobbedire a ordini che contrastino con i
principi costituzionali, i cittadini si sentiranno meno distanti dalle
istituzioni che dovrebbero rappresentarli, e forse i giovani si sentiranno
più tranquilli nell'andare in piazza per far sentire la loro voce. Forse è
poco, e comunque non sanerà mai le nostre ferite genovesi, ma almeno
possiamo sperare in un futuro più democratico.
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"Eppure il vento soffia ancora...."
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antonio bruno FORUM AMBIENTALISTA MOVIMENTO ROSSO VERDE 339 3442011
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sito Comitato Verità e Giustizia per Genova
www.veritagiustizia.it, con
aggiornata rassegna stampa.
Vogliamo aiutare le vittime della violenza delle forze dell'ordine a Genova
(luglio 2001).
ccp 34566992 ABI 07061 CAB 01400 intestato Comitato Verità e Giustizia per
Genova
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