Comunicato-stampa
Da Scalfaro ai COBAS per cancellare la devolution
Questa mattina è stato presentato a Roma in Cassazione il quesito referendario per cancellare la disastrosa legge sulla devolution, imposta al paese, nei giorni scorsi, dal governo Berlusconi.
L'arco di forze promotrici è amplissimo e va dall'ex presidente della Repubblica Scalfaro fino ai COBAS, rappresentati da Piero Bernocchi; e comprende ben tre ex-presidenti della Corte Costituzionale, esponenti del Prc, Ds, Margherita, Cgil, Arci, magistrati e giuristi.
Insieme vogliamo cancellare una legge catastrofica che, se applicata, disgregherebbe le strutture pubbliche nazionali, la scuola, la sanità, i servizi sociali, con una frammentazione localistica che penalizzerebbe gravemente soprattutto le regioni più povere.
Non va dimenticato, però, che ad aprire le porte della devolution fu il governo di centrosinistra di D'Alema con la revisione del Titolo Quinto della Costituzione e con il primo forte smembramento regionalistico di scuola, sanità e servizi pubblici. In tal senso, vogliamo interpretare la presenza tra i firmatari di Franco Bassanini, l'ex-ministro della Funzione pubblica che varò allora la "riforma delle autonomie e dei poteri locali" e il primo vulnus costituzionale in materia, come un segno di ravvedimento da parte di chi aprì le porte ai leghisti di ogni colore.
Obiettivi del Comitato promotore saranno la raccolta di molto più delle 500 mila necessarie e il lavoro incessante per convincere a votare a giugno decine di milioni di cittadini per affossare la devolution e tutti i progetti di revisione reazionaria della Costituzione italiana.
Confederazione Cobas
