Autore: Gaetano Bucci Data: To: forumlecce CC: Paolo Barrucci, francescopelloni, patrizia.calasso Oggetto: [Lecce-sf] minima moralia
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> > "I rapporti privati tra gli uomini sembrano formarsi secondo il modello
> del
> > bottleneck (collo di bottiglia) industriale. Anche nella comunità più ristretta, il livello si > > conforma al più ottuso e limitato dei suoi membri. Chi, nel corso della
> > conversazione, parla sulla testa anche di uno solo degli altri, appare
> senza
> > tatto. Per amore dell'umanità, il colloquio si restringe ai temi più
> > prossimi, più stupidi e più banali: basta che sia presente un solo
> inumano.
> > Dacché il mondo ha tolto la parola agli uomini, colui a cui non si può
> > parlare ha sempre ragione. Egli non ha che da insistere ciecamente sul
> > proprio interesse e sulla propria natura, per avere la meglio. L'altro nel > > vano sforzo di stabilire un contatto, assume un tono di apologia o di
> > preghiera: e basta questo per metterlo in condizione di inferiorità.
> Poiché
> > il bottleneck non conosce nessuna istanza superiore al fatto, mentre il
> > pensiero e il discorso rinviano necessariamente a una siffatta istanza,
> > l'intelligenza diventa ingenuità, e gli stupidi ne ricevono la conferma
> > inequivocabile. Il giuramento di attenersi al positivo opera come la forza > > di gravità che trascina tutti in basso. Essa si mostra superiore
> all'impulso
> > che resiste, in quanto si rifiuta di entrare in trattative con
> quest'ultimo.
> > Il più differenziato che non vuole soccombere, resta strettamente
> obbligato
> > al riguardo verso tutti i privi di riguardo. Questi non hanno più bisogno > di
> > farsi tormentare dall'inquietudine della coscienza. La debolezza di
> spirito,
> > riconosiuta come principio universale, appare come energia vitale. La
> > liquidazione formalistica e amministrativa, la separazione in
> compartimenti
> > stagni di tutto ciò che è inseparabile nel significato, la proterva
> > insistenza sull'opinione accidentale in assenza di ogni fondamento,
> insomma
> > la pratica di reificare ogni tratto della fallita formazione dell'io, di
> > sottrarlo al processo dell'esperienza e di affermarlo con l'espressione "sono > > fatto così", basta a conquistare posizioni inespugnabili. Si può essere
> > certi della complicità degli altri, ugualmente deformati, come del proprio > > vantaggio. Nella cinica fierezza del proprio difetto vive l'intuizione
> che,
> > nella fase attuale, lo spirito oggettivo liquida il soggettivo. Essi sono > > down to earth come i loro antenati zoologici, prima che si rizzassero
> sulle
> > zampe posteriori"
> > (T. W. Adorno, Minima moralia. Meditazioni della vita offesa, pp.217-219) >