[Incontrotempo] incontro a Roma sui punto di cultura

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Accesso di terza generazione: dalla riduzione della frattura digitale
alle politiche culturali, l’esperienza brasiliana dei “pontos de cultura”


Il 23 novembre alle ore 17
Presso la facoltà di Scienze della Comunicazione
dell’università degli studi di Roma “La sapienza”
in Via Salaria n. 113
Aula Mauro Wolf

Incontro con la delegazione Brasiliana del Ministero della Cultura al WSIS:

Claudio Prado (coordinatore del politiche digitali)
Leandro Fossá (responsabile affari esteri)
Tiago Gualberto (coordinatore per le politiche artistiche e culturali)

Ne discutono: Giulia Rodano, Vincenzo Vita, Mariella Gramaglia, Fiorello
Cortiana
Arturo Di Corinto, Mario Morcellini, Oriana Persico

La parte finale del dibattito sarà dedicata ad un confronto fra il
pubblico e i delegati al Wsis di Tunisi sugli esisti del summit.

Con la nomina di Gilberto Gil a ministro della cultura il Brasile inizia
un percorso avanzato e coraggioso nell’ambito delle politiche digitali.
Non solo la migrazione verso il software libero, non solo uno
schieramento a favore delle licenze Creative Commons applicate ai
contenuti audio, video e testuali, ma una coerenza dimostrata che arriva
fino alle posizioni sulla brevettabilità dei medicinali contro l’HIV.
Con il programma Cultura Viva, il Brasile inaugura una nuova generazione
di punti di accesso, dove le politiche di riduzione della frattura
digitale assumono una connotazione radicalmente culturale. Si possono
riconoscere tre generazioni di postazioni di accesso. La prima è
costituita dalla macchina da scrivere e dal ciclostile; la seconda dal
pc connesso alla rete; la terza si configura come una vera a propria
centrale multimediale che coglie e sfrutta le possibilità della
convergenza digitale.

Un punto di cultura è una postazione di terza generazione che è in grado
di fornire:
• la connessione,
• il codice (formazione alla programmazione);
• la piattaforma per la registrazione e la diffusione audio-video;
• i servizi di riciclaggio hardware.

Il cuore del “Ponto” è costituito dal multimedia kit (la piattaforma che
consente il montaggio e la diffusione audio-video), prodotto e
distribuito dal governo presso le organizzazioni e i centri che
partecipano al Programma Cultura Viva: attualmente sono stati
selezionati circa 250 punti su tutto il territorio nazionale, con
l’obiettivo di arrivare a 1000 progetti selezionati per la fine dell’anno.

Le licenze scelte per rilasciare i contenuti prodotti nei pontos, come
quelle utilizzate per il software scelgono di essere libere nell’ottica
di un’appropriazione della cultura da parte delle comunità e degli
autori stessi, quanto in quella dello sviluppo locale.
D’altro canto girare e montare un video, comporre un pezzo musicale,
programmare un software, possono essere considerati a tutti gli effetti
come opportunità di accedere ad alfabeti della cultura digitale ormai
accessibili a tutti: l’ignoranza di tali alfabeti, alla stregua della
scrittura, già creano nuove forme di analfabetismo la cui rimozione è da
considerarsi un obiettivo primario verso una piena cittadinanza dell’era
digitale.