Ricevo ed inoltro.
Elisabetta l'espulsa (in buona compagnia)
>Invio a tutti/e per conoscenza questo comunicato
>
>
> Divieto di entrare in Israele per chi lavora in Palestina e non
>"collabora" con Israele
>
> La denuncia di Meri Calvelli del CRIC
>
>Kuss ummik, sharamuta...go back to your country...
>..con queste parole i "gentilissimi" guardiani del centro di immigrazione
>dell'areopoorto di Tel Aviv mi hanno rispedito in Italia dopo una giornata
>di interrogatori, perquisizioni e una nottata passata nelle celle di
>Isreale.
>
>La storia inizia all'arrivo nell'aereoporto di Tel Aviv, sono le 3,15 del
>mattino del 13 novembre....
>Ritorno dall'Italia, motivi familiari, 10 giorni di respiro dopo le bombe
>sonore dei mesi scorsi.
>Come di "consueto" da oltre un anno e mezzo a questa parte, le forze di
>sicurezza israeliane, ad ogni entrata su Israele, (anche quella da Gaza),
>mi fermano per un controllo speciale; noi che lavoriamo a Gaza purtroppo
>siamo comunque sottoposti a controlli particolari, vista la situazione di
>alta tensione e di pericolosita' del posto. Da un po' di tempo a questa
>parte i servizi segreti israeliani mi avevano cominciato a tenere d'occhio
>in modo particolare..ho passato gli ultimi 3 anni e 3 mesi nella striscia
>di Gaza. Molto lavoro, responsabile di una ONG, implementazione di progetti
>di emergenza e sviluppo per il Ministero degli Esteri Italiano.
>La cosa e' abbastanza normale...motivi di sicurezza, infatti non mi sono
>mai rifiutata di fronte ai controlli, anche se pesanti, insistenti e spesso
>umilianti.
>Era molto chiaro che il loro obbiettivo era...farmi abbandonare il campo,
>rinunciare al servizio umanitario a Gaza, lasciare Gaza e i palestinesi
>nella loro gabbia.
>Questo in effetti e' quello che hanno fatto un po tutti (ONG,
>Organizzazioni internazionali), negli anni passati. Con noi non ci sono
>riusciti, siamo rimasti li, imperterriti, sotto le loro bombe, a denunciare
>ma anche a cercare di trovare con i palestinesi risposte diverse.
>
>Si sa che quando si e' in ballo, si viene coinvolti a tutto campo, e nei
>limiti del possibile e' fondamentale e necessario. (Con questo non intendo
>coinvolti in azioni di terrorismo, se fosse necessaria la spiegazione,
>coinvolti nella vita della gente; conosco e aiuto tantissimi palestinesi,
>donne uomini bambini/e. Ci preoccupiamo a portarli fuori dal paese anche
>per pochi giorni, (campi estivi, partite di calcio, formazione delle
>insegnanti. Ci preoccupiamo a fargli attraversare le frontiere per andare a
>curarsi all'estero...e cosi via...normalissimi e profondamente necessari
>interventi sociali e umanitari.
>La nostra ong, (CRIC) si e' sempre opposta al ritirarsi dal lavorare a
>Gaza. In questi anni siamo stati testimoni della profonda ingiustizia di
>cui nessuno parlava e conosceva in modo approfondito. Siamo stati testimoni
>di una quotidianeita' fatta di bombe, violenze sulla popolazione in gabbia
>senza lavoro, speranze e futuro.
>
>Grazie al lavoro mirato di Israele, che ce l'ha messa tutta a ridurli
>semplici approfittatori di assistenza umanitaria, i palestinesi stanno
>diventando un popolo dipendente da tutto, inermi, incapaci di rispondere
>con dignita' e democrazia. Grazie a una campagna stampa ben fatta che ha
>rafforzato l'idea che il terrorismo si annida li dentro, chiunque ci entra
>o ci vive lo diventa per forza.
>
>Ed e' cosi che Israele mi ha considerato, per rafforzare anche in questo
>caso la possibilita' di buttarmi fuori per motivi di sicurezza....
>
>"...come hai fatto a stare a Gaza da tre anni......non sei una persona
>normale...e' impossibile...
>sappiamo che non hai interessi di amore, quindi e' chiaro che i tuoi
>interessi sono di altro genere.....basterebbe solo una piccola parte di
>tutta quella energia che hai, per farci contenti anche a noi.....adesso tu
>sei qui, in questo posto, senza legge, questo posto non esiste, io non ti
>sto interrogando ufficialmente...se voglio ti faccio parlare, con le buone
>o con le cattive....ma voglio invece che tu collabori con noi...tu conosci
>tanta gente...devi dirmi i nomi di tutti quelli che conosci...sicuramente
>in mezzo c'e' qualcuno di importante che ci puo' interessare...lo dicono
>tutti quelli che passano di qui che hai conoscenze e connessioni...tutti
>parlano di te...noi vogliamo che ci fai qualche nome importante...qualcuno
>con il quale hai preso il caffe insieme...al resto pensiamo noi....se non
>collabori non entri mai piu'....e non giocare con noi.....ricorda nessuno
>ti puo' salvare, nemmeno Sharon in persona...solo io posso
>decidere...quindi e' inutile anche il tuo ambasciatore..."
>
>E cosi' il "colloquio" e' andato avanti, prima con una donna, poi con un
>uomo, che tra minacce e aneddoti mi hanno fatto capire molto bene...(cosi
>come lo avevano fatto capire anche la prima volta) che devo stare molto
>attenta alla mia sicurezza.
>Le mie risposte, a loro parere non sono state collaborative, non andava
>bene il nome di un semplice Mohamad o Sami, non andava bene la mia
>risposta..."al massimo posso collaborare con voi cercando di farvi fare la
>pace...."
>
>Non voglio nemmeno ricordare tutto il resto del discorso e quanto hanno
>cercato di intimorirmi.
>Interrogatori e perquisizioni fisiche ripetute, finche' senza che me ne
>accorgessi, e senza che mi informassero di niente mi hanno portato al
>centro di detenzione e dopo avermi sequestrato...sempre "gentilmente"...(ho
>un braccio un po contuso) anche tutti i miei telefoni....mi hanno stampato
>un bel denied entry sul passaporto.
>
>Con questo hanno tolto di mezzo l'ennesima cooperante rompi scatole...tanto
>si sa con la scusa di terrorismo e sicurezza si ottiene tutto.
>
>Ritengo debba essere fatta una protesta formale. Credo che il nostro
>Ministero debba riuscire a dire due cose a questi signori della sicurezza,
>nel rispetto di tutte le regole internazionali, deve garantire a tutte le
>ONG dentro e fuori la Striscia di Gaza di operare secondo criteri che non
>implichino la nostra sicurezza e soprattutto nel rispetto dei diritti
>umani.
>
>Meri Calvelli
>CRIC
>Rappresentante Paese in Palestina
>