[NuovoLab] dopo pericu un 'Cofferati'? Intini? Lina? !?!

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Per il dopo Pericu sindaco "foresto"
IL DIBATTITO sul successore di Beppe Pericu a Palazzo Tursi non si sposta di un´unghia. Il sindaco da tempo aveva sollecitato un confronto, un dibattito per arrivare a una scelta "piena" del suo successore. Inutilmente. Le forze politiche, oggi anche un po´ squassate dalle nuova legge elettorale e, quindi, dalle emergenze di riformulare le candidature per la Camera e per il Senato, sono inchiodati sul tema, senza slanci di fantasia e senza input. Il centro-sinistra sta lì bloccato in una triangolazione di presunti candidati, sempre i soliti: la SuperMarta Vincenzi (baciata anche dal sondaggio di Repubblica sulle primarie), il pretendente "interno" Mario Margini, nel frattempo sempre più assessore forte della giunta Pericu e Stefano Zara, il deputato dell´Ulivo che vede oggi la sua posizione in Parlamento un po´ meno sicura che nel vecchio sistema maggioritario. Fuori di questo solo alzate di spalle, interrogativi anche un po´ rassegnati su una società civile avara di nomi, di aspiranti. Il centro destra è talmente fermo sul tema che è come se le elezioni comunali del 2007 non si dovessero neppure tenere. Qualche sussurro indica il sotterraneo lavoro a una grande sorpresa, una candidatura imprevedibile e fortissima, ma siamo nel clima della fantapolitica. Le provocazioni lanciate anche da noi su un sindaco "giovane" e nuovo sorretto da un movimento di trentenni-quarantenni si agita molto solo sulla carta ma per ora non ha fatto muovere un capello a un solo trentenne-quarantenne o una sola quarantenne e trentenne, per altro più motivata dalla battaglia sulle quote rosa.
E allora in un questo tran tran dal percorso inevitabile si potrà lanciare un´ altra provocazione. E´ impossibile trovare per Genova una soluzione "alla Cofferati"? Intendiamo: non si può pensare a un candidato, a un sindaco scelto non strettamente dentro alle mura della Superba? Cofferati, che oggi tanto fa discutere Bologna e non solo sulla legalità dopo un inizio di amministrazione non facile, era stato "importato" nella città delle due torri nella ricerca di un cavallo di razza scelto per vendicare la sanguinosa sconfitta della sinistra felsinea, battuta da Guazzaloca. Cofferati, ex segretario nazionale Cgil e, per una breve ruggente stagione girotondina, leader travolgente della sinistra ds, era cittadino di Cremona: che ci azzeccava con Bologna? Con lui "straniero", Bologna è stata riconquistata e marcata da una leadership forte, di caratura nazionale. Sicuramente all´epoca della scelta ci saranno stati fior di candidati con la carta d´identità bolognese in grado di vincere, ma quella mossa aveva avuto molti significati.
Non solo quello che_ qualche maligno potrebbe ricordare_ di piazzare Cofferati in un ruolo nobile, ma un po´ appartato dopo la lunga leadership sindacale e una posizione scomoda per la sinistra.
Genova non è stata conquistata da un Guazzaloca e quindi non c´è una vendetta da consumare, ma c´è una grande eredità da gestire in una città che è sempre più di frontiera. Sindaco alla Cofferati? Potrebbe essere facile, nel senso sommariamente descritto della provocazione di trovare un personaggio non strettamente genovese, ma poi i nomi?
Qui comincia un bel gioco per appassionare gli elettori di sinistra ma, perché no anche quelli di destra, che nella scelta esterna potrebbero trovare anche soluzioni per pensare a un risultato imprevedibile.
Tanto per stare ancora più dentro alla provocazione, perché non pensare, ad esempio a un candidato sindaco come Andrea Ranieri, per tanti anni segretario regionale della Cgil, da dieci anni a Roma prima nel sindacato, poi al vertici della segreteria Ds con la responsabilità della cultura e della scuola. Si tratta di un sarzanese di nascita, ligure di frontiera, conoscitore del quadro genovese ma anche di quello nazionale. E perché non pensare, sempre a sinistra a un deputato Sdi, milanese ma in parte genovese, come Ugo Intini? Cambiando campo e terreno governare la quinta città italiana potrebbe allettare fior di imprenditori, manager e professori, non solo qualche esponente politico. Il vice presidente e amministratore delegato di Mondadori, Maurizio Costa, anche lui genovese oppure, addirittura Alessandro Profumo, oggi uno dei banchieri più in spolvero in Europa, oppure Alberto Lina, ex Italimpianti, oggi leader di una delle più importanti società di impiantistica? Se si vuole il gioco è appena cominciato. Si può addirittura prendere come un segnale di apertura in questo senso, l´operazione Transdev che ha affidato a un manager francese la gestione dell´Amt, i bus di Genova, la questione del trasporto urbano così delicata e così cruciale per tutto lo sviluppo cittadino.
Insomma, si potrebbe portare al vertice del Comune una visione nuova, è utile al vero salto strategico. Piano, un genovese che è, però, indiscutibilmente un personaggio mondiale, sta pensando a ridisegnarci la costa e il porto, i francesi provano a mettere in ordine il trasporto urbano, una giovane dirigente olandese, Saha Kuntz, ha in mano il destino del porto di Voltri. E´ proibito pensare a un sindaco "foresto"?
FRANCO MANZITTI

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