Auteur: nemo Date: À: Undisclosed-Recipient:; Sujet: [Cm-milano] consigli per gli acquisti mentali - lord of war - il
film
E' una mail un pò più lunga della media mail attuale (come mio solito) fatta di tre righe, due battute o un invettiva e un allegato, che il tempo per le stupiggini è poco. vi invito però a leggerla tutta, perchè allafine ci sono conclusioni particolari e perchè mi ci sono impegnato un pò a renderla leggibile e interessante. senza volermela tirare da giornalista (cosa che assolutamente non sono e si vede leggendo :-) ma solo per farvi capire, fate finta che sia come un'articolo di giornale o rivista se li leggete, o se non li leggete più fate come se fosse uno di quelli che vi piacerebbe ancora leggere, scritta pensando a chi lo deve leggere come un amico, non solo come un consumatore di notizie che ci fa portare a casa il sudato stipendio.
ma veniamo al tema : alcuni dei vostri più vicini conoscenti sono dei cinici e disincantati riguardo al mondo e il loro atteggiamento vi infastidisce? oppure siete voi quelli e ogni tanto vi sentite un pò in dubbio o in colpa al riguardo, pensando che forse questa visione delle cose è in fondo di comodo al vostro esservi un pò arresi? o semplicemente volte vedere un buon film diverso e particolare sotto vari aspetti, che non sia il solito spettacolone da entertainment o un film d'autore da latte alle ginocchia? se vi interessa vedere qualcosa che vi farà riflettere e aprire gli occhi a riguardo andate di corsa (pur essendo una produzione holliwoodiana di buon cast stranamente è in pochi cinema e scommetterei che sparirà presto) a vedere un grande film : lord of war. vi anticipo, tanto non è un mistero e non rovina la visione, che il tema del film è una storia che tratta di traffico d'armi internazionale.
ma come, direte, ancora un film sulle armi (a parte che ci sono generi di cui si guardano decine di film senza problema)? dopo bowling at columbine, o il film di gus van sunt sulla stessa storia ne abbiamo già abbastanza. e invece no. perchè questo non è nè un documentario di denuncia nè un film d'autore un pò difficile, no, è una produzione holliwoodiana e un film fatto con tutti i crismi che quelli conoscono per tenervi attaccati allo schermo e farvi sentire forte un cosa senza annoiarvi (per es. bellissima la colonna sonora molto varia e usata in un modo molto particolare).
ma la cosa devvero particolare è che non solo è un film fatto bene, anzi molto bene, dal punto di vista tecnico-cinematrografico, è che non gioca sporco facendo la solita spy story di fiction o roba del genere. certo, un pò di espedienti, sia di sceneggiatura che di uso dell'immagine, drammatici o ironici e colpi di scena non mancano (non vi anticipo niente sul tema squisitamente cinematrografico, rovinerebbe la visione, ma anche questi sono di ottimo livello), ma il fatto è che la storia si basa su fatti assolutamente veri, e lo dichiara, all'inizio e alla fine. in mezzo c'è un film che vi stupirà di come si possa fare un film di concetti duri e scomodi inventando una storia e un personaggio interessanti e con immagini che vi piglieranno.
certo, qualsiasi persona che abbia un pò di sale in zucca, facendo un semplice 2+2 avrà già capito da un pezzo che tutte le guerre che insanguinano tragicamente e pesantemente il mondo (e ce ne sono a bizzeffe, note e meno note), sono fatte guarda caso con armi prodotte nel pacifico e democratico occidente, banalmente perchè là non hanno la tecnologia per prodursele. ma no? chi lo farebbe, noi? quelli civili? eh già, facciamo eufemisticamente schifo e vergogna, ma portiamo l'abito buono... e quindi tutti i proclami di missioni e mediazioni di pace o compagnia cantante, portate avanti dall'occidente per quelle zone del mondo, sono una totale e lurida ipocrisia.
i fatti nudi e crudi e da me spesso ripetuti alla noia, perchè non abbiamo più orecchie e certe cose ci entrano da uno e ci escono dall'altro, è che noi occidentali siamo accapparratori di materie prime e lavoro a costi risibili, induttori povertà, e non fosse abbastanza, venditori di morte. altro che droga e mafia, quelli sono dei dilettanti. è un bilancio un pò pesante non vi pare? le vere armi distruzione di massa non sono le bombe atomiche, ma ancora i mitragliatori, le cosiddette armi "convenzionali". il termine usato già la dice tutta, il sangue venduto non ha nemmeno bisogno di mascherarsi.
e quando dico noi, intento proprio noi, tutti noi, voi e me e tutti gli altri che se ne stanno abbastanza comodi in europa negli stati uniti e giappone (il resto è niente ma se tra un pò ci arriva anche la cina sono cazzi). ma noi non lo vogliamo nè l'abbiamo mai sottoscritto? lo spero, magari abbiamo anche votato per chi si oppone a queste cose (al contrario siete forse più coerenti, ma siete delle vere iene, un pò obbrobbriose,per non dire di peggio). ma nemmeno abbiamo mai fatto granchè per contrastarlo. Ma il punto non è più questo cari miei. è il nostro stile di vita, che tutti i santi giorni, in quasi ogni atto, tacitamente e implicitamente convalida questo stato di cose. il nostro non volerci (e purtroppo forse proprio non averne più la possibilità, anche volendo) più occupare di politica a grandi livelli, l'economia e tecnologia che con i loro sistemi e obbiettivi hanno preso il posto della politica (quella vera, non le pagliacciate parlamentari), ma soprattutto il consumismo di merci e di segni rende tutto ciò inevitabile, se non necessario. e poi la saturazione di tutto fa in modo che anche segnali forti e duri come questi alla fine ci scivolino addosso, e si continui col nostro tran tran, per non impazzire di fronte a certi baratri, o forse per non impazzire di più, per tenerci almeno in piedi sul limite. ma come, dirà qualcuno, e i meccanismi di controllo, con quel che ci costano, tipo gli embarghi, l'interpol, ecc. ecc.? guardate il film. che sapere una cosa (a cui probabilmente in molti nemmeno pensano) e vedertela sbattutta lì in faccia può fare una certa differenza.
anche se sono convinto, proprio per il disincanto di cui sopra, che considerare queste cose per un 90 minuti adesso non sposti le cose di un millimetro e anzi arricchisca la major produttrice e la star di turno, resto cmq dell'idea, che un seppur sottilissimo, un filo di speranza esiste ancora. sempre che ancora ci interessi degli altri e ormai non si pensi che a badare bene al proprio orticello sia l'unica cosa da fare, salvo indignarsi una tantum per la ruberia o porcheria di turno dell'orto più grande. che tutto sommato a volte anche io penso di spazzare ogni idea di visone critica (critica intesa come un soggetto che a distanza può osservare un oggetto e analizzarlo, che per altro genere di considerazioni socio-filosofiche da molti è ormai stata data per impossibile, visto lo stato di cose dell'universo semiotico attuale), che sia un orpello lussuoso e inutile, per di più noioso. e quindi fare come tanti, non menarmela troppo e buttandomi sul fare, cosa non importa, basta fare per sè e godersela per quel che si può, l'idea è quella.
ma se (e dico se) in futuro gli eventi stessi porteranno con sè vasti sconvolgimenti, il fatto di avere le idee chiare su certe cose, o trasmetterle ai nostri discendenti, visto che sembra tornata a tanti la voglia di fare figli, che queste creature vitali e con un futuro, chè il nostro a grandi linee sembra segnato, sembrano (tra le altre cose ovviamente) colmare il vuoto di senso che ci attanaglia, beh allora forse potrà valere ancora qualcosa.
il vostro sociologo-cinefilo-savonarola de noantri da starpazzo
(guarda i lapsus... volevo dire strapazzo, l'inconscio la sa lunga...)
ciao e buona visone, buona vita (se ci riuscite) e forza Inter (non molliamo mai! cazzo, impariamo da quello! :-)