Auteur: cetrusco Date: À: INCONTROTEMPO, NETWORK ANTICAPITALISTA, COBAS LAVORO PRIVATO Sujet: [Incontrotempo] Fw: PIAGGIO E INDOTTO APPELLO
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Sent: Thursday, November 17, 2005 3:16 PM
in anteprima
articolo su liberazione
PIAGGIO E INDOTTO APPELLO PER UNA MANIFESTAZIONE PROVINCIALE
La parola torni AI LAVORATORI E ALLE LAVORATRICI
Perché I DELEGATI RSU SIANO AMMESSI ALLE TRATTATIVE REGIOANLI E PROVINCIALI
La situazione delle aziende nell' indotto della Piaggio sta assumendo i
caratteri
di una vera emergenza. E' dei giorni scorsi l'annuncio dell'intenzione della
proprietà di chiudere lo stabilimento pisano della Mitsuba - per
rilocalizzarsi come fornitore della Honda; strano destino quello della
Mitsuba giudicata obsoleta dalla Piaggio e richiesta dalla divisione corse
della industra giapponese!
La crisi da quasi un anno attraversa l'indotto metalmeccanico legato alla
Piaggio, 3300 lavoratori\trici con relative famiglie. Molte sono le
fabbriche a rischio di chiusura, alcune hanno già o stanno per cessare
l'attività, altre hanno messo in cassa integrazione i lavoratori,
attualmente le fabbriche coinvolte sono: la Dayco, la Mitsuba, la Pieracci,
la Leader Pump, la MVP Poggetti, la Metal Plast, la Pistoni Asso, solo per
citarne alcune.
La responsabilità di questa situazione ricade sulla Proprietà e sulla
direzione della Piaggio , le sue scelte di rilancio basate sulla riduzione
dei costi, soprattutto della manodopera, hanno un solo obiettivo: riportare
i bilanci in attivo in vista della prossima collocazione in borsa del titolo
Piaggio prevista per la primavera 2006. Solo così possiamo comprendere la
ragione per la quale una grande azienda industriale italiana, leader nel
settore delle 2 e 3 ruote, abbia deciso di delocalizzare. E in soccorso
della Piaggio ecco arrivare anche la tappa del Giro d'Italia , una colossale
operazione di immagine utile al lancio in Borsa delle azioni ma non certo
funzionale alla salvaguardia dei posti di lavoro
L'attendismo non produce alcun risultato se non quello di disarmare una
mobilitazione unitaria delle forze sindacali, politiche, sociali e
istituzionali, in
difesa dell'occupazione e del futuro produttivo della Valdera e dell'intera
provincia.
L'amministratore delegato Piaggio, Rocco Sabelli, ha illustrato e descritto
le nuove produzioni di veicoli ma si è rifiutato di consegnare copia del
piano industriale adducendo motivi di segretezza. Se ci fosse realmente un
vero piano industriale con reali e nuovi investimenti, con l'opportunità di
nuove assunzioni, la stabilizzazione dei tanti precari che lavorano da quasi
un decennio con contratti part time o rinnovati anno dopo anno,
Spetta al sindacato unificare le singole lotte e aprire una vertenza
generale; è compito delle forze politiche e sociali contribuire a
generalizzare la vertenza a tutto il territorio.
E' tempo per le amministrazioni locali operare scelte chiare e non ambigue:
la deindustrializzazione crea disoccupazione, povertà e disagio sociale e
i costi non possono più ricadere sui lavoratori e sulle loro famiglie, sul
welfare. Le stesse istituzioni sono chiamate a giocare un ruolo di
rappresentanza generale degli interessi dei territori, ma senza scelte
subalterne alle strategie confindustriali, senza concessioni sui piani
regolatori, sull'impatto ambientale.
Non un soldo pubblico ai padroni dell'indotto! La fase dei "tavoli
tecnici" (proposti da più parti in queste settimane) è ormai inadeguata
alla gravità della situazione; iniziative utili come la richiesta di
convocazione della Piaggio da parte della Regione devono essere supportate
da una forte iniziativa sociale. L'obiettivo immediato è infatti quello di
chiamare in causa direttamente la
proprietà Piaggio e le sue strategie.
L'altro fronte da aprire è quello con il Governo. Senza una politica
industriale- da anni assente- senza un piano nazionale della mobilità
sostenibile che interessi anche le due ruote non sarà possibile garantire
uno sviluppo futuro del settore e un uso efficace delle stesse risorse
pubbliche. Su questi punti crediamo sia possibile costruire una piattaforma
comune di
mobilitazione - nel rispetto del ruolo e dell'autonomia di tutti i soggetti-
con alcuni obiettivi:
una manifestazione provinciale entro il mese di Novembre, unificare la
vertenza metalmeccanica per il rinnovo del contratto nazionale alla
salvaguardia dell'indotto, per il rilancio industriale e per restituire
ai\lle delegati rsu il diritto a decidere , perché processi democratici di
discussione e decisione attraversino il mondo del lavoro e la società per
rendere partecipate scelte che avranno ripercussioni sul futuro di una
intera Provincia.
una nuova leggesulla rappresentanza sindacale senza 33%
Per i partiti del centrosinistra, per il sindacato, per le istituzioni
locali è il tempo delle scelte!
Dario Danti segretario prov. RC Pisa- Federico Giusti esecutivo nazionale
Confederazione Cobas
giuseppe corrado esecutivo prov.le pisa fiom cgil