[Incontrotempo] SCIOPERO GENERALE: assemblea aperitivo

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Autore: tieke
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Oggetto: [Incontrotempo] SCIOPERO GENERALE: assemblea aperitivo
Invitiamo tutte e tutti all'assemblea/aperitivo mercoledì 23 h.19.00 al Laboratorio Acrobax Project per discutere e costruire la partecipazione alla manifestazione contro la finanziaria, indetta dai comitati di base e dal sindacalismo alternativo per il 25 novembre 05.
***25 novembre
>SCIOPERO GENERALE e GENERALIZZATO!!!

il precariato non distrugge, trasforma!
La generalizzazione dello sciopero generale del 25 Novembre è un passaggio importante per tutte le realta' che costruiscono quotidianamente l'opposizione sociale alle politiche neoliberiste a prescindere dal colore del governo di
turno.
La società trasversalmente colpita dagli effetti nefasti delle politiche neoliberiste, manifesterà la sua opposizione ad un declino ed un impoverimento generale delle condizioni di tutti noi: manifesterà in questo caso contro la finanziaria del governo Berlusconi, la sua mediocre interpretazione di "grande dittatore" e l'arroganza dei suoi alleati fascisti e reazionari.

Verrà contestata una finanziaria di guerra e per il controllo sociale, che investe milioni di euro in portaerei e ricerche belliche, che opera uno stillicidio dei fondi destinati al welfare per finanziare le spedizioni militari, prima tra tutte quella nell? Iraq dal fosforo bianco. Ma, del resto, prima c'era l'Afghanistan e prima ancora il Kosovo e domani passeranno da un'area all'altra del globo in cerca di qualche possibile nemico per poter mantenere viva la tensione che solo una guerra legittima e sostiene.

Ed è proprio questo lo stato di eccezione e di guerra permanente che ci impongo
no: da un lato lo scenario delle nuove guerre costituite da eserciti e terroristi,
e dall'altra una guerra sociale di precarietà diffusa e generalizzata.

Del resto in Italia si susseguono pedissequamente, al di là del colore momentaneo del governo, le politiche economiche che da anni vengono teorizzate e realizzate nella fortezza Europa, che progressivamente puntano alla sistematica sottrazione delle risorse del bene pubblico a favore degli interessi armati dei privati, impedendo la salvaguardia delle necessità e dei bisogni comuni, come dimostra non in ultimo il recepimento della direttiva Bolkestein/Prodi.

Così è stato e continuerà ad essere per la privatizzazione dei beni e servizi pubblici essenziali, per la trasformazione del mercato del lavoro e la liberalizzazione selvaggia del mercato della casa, contestualmente alla devastazione ambientale che tali scelte politico economiche determinano.

Dentro questo scenario catastrofico che il senato mondiale sta imponendo
allìintera umanità si profilano chiaramente quelle trasformazioni produttive, sociali e culturali che imposte e diffuse nel nome del capitalismo e del neoliberismo più sfrenato, hanno determinato un complesso e devastante
panorama sociale, dove la precarizzazione prodotta non è una condizione di
passaggio, quanto al contrario un?endemica e costante condizione sociale. Il vero prerequisito dell?accumulazione capitalistica odierna.

Per questo abbiamo deciso di attraversare il corteo dei comitati di base e provare a dare vita nella loro manifestazione ad una free-zone del precariato metropolitano, che dia voce alle diverse lotte sociali che si sono sviluppate in questi anni: che nasca dall'interazione delle molteplici e differenti storie di precarietà: dal lavoro alla casa, dall?ambiente, al diritto di scelta, fino all'accesso e alla libera socializzazione dei saperi.

Per questo facciamo appello alla mobilitazione del 25 novembre a tutte quelle soggettività che, dalle scuole alle università passando per i call center e le grandi cattedrali del consumo, fino alle molte case occupate della città, contribuiscono con le loro lotte alla costruzione di un nuovo processo politico
di conflitto sociale in questo paese.

Vorremmo dare vita ad una manifestazione che usi un vocabolario comune nella
valorizzazione delle differenti esperienze politiche e sociali del mondo della precarietà, e che tenti, ancora una volta, di trovare un comune riconoscimento
reciproco tra i precari di questa città e non solo. Un luogo comune che sia in
grado di affermare contemporaneamente rivendicazioni e obiettivi, difendendo e
rilanciando le diverse pratiche della riappropriazione con le quale tutt@ noi,
quotidianamente, cerchiamo di strappare tempo, reddito, sogni e libertà alle
logiche del mercato globale.