Lähettäjä: Cinzia Mancini Päiväys: Vastaanottaja: forumlucca Aihe: [Forumlucca] L' esercito turco spara sulla popolazione kurda
COMUNICATO STAMPA
Brussel, 16 Novembre 2005
L´Esercito Turco, spara sulla popolazione kurda
davanti ai occhi del mondo
Dopo l´attentato del 9 novembre a Semdinli, quando componenti dell´esercito avevano attaccato alla popolazione civile con le bombe, per poi essere catturati dalla stessa popolazione, oggi, a Yuksekova, l´esercito turco ha sparato contro i civili e ucciso altri 5 kurdi.
A Yuksekova, nella provincia di Hakkari, 30 mila persone si sono riunite per protestare contro la politica del terrore esercitata dallo Stato e messa in pratica a Semdinli il 9 novembre. La polizia, intervenuta contro i manifestanti, ha ucciso in mezzo alla strada 5 civili, ferendo altre 28 persone. Molti i fermi da parte della polizia.
Salih Yildiz, sindaco di Yuksekova ha dichiarato che membri del Corpo Speciale Turco (JIT) hanno aperto il fuoco sui civili, provocando la morte di 5 persone: Islam BARTIN, Sefer BOR, Giyasettin AVCI, Ersin MENGES e Abdulhaluk GEYLANI.
La Polizia e Corpi Speciali Turco (JIT) si sono poi asserragliati con mezzi blindati e carri armati nel centro della città. La tensione è ancora molto alta, soprattutto nella via Yesildere, dove la popolazione si era riunita.
Prima la bomba in una libreria di Semdinli, poi l´intervento armato contro la popolazione di Diyarbakir, e ancora Yuksekova. Tutti episodi che dimostrano con quale forza viene ancora esercitata la violenza in Kurdistan. L´Unione Europea nel suo rapporto del 9 novembre per l´ingresso della Turchia in Europa aveva indicato i kurdi come i responsabili della violenza in Kurdistan. Da qui un ulteriore incoraggiamento per le forze della contro guerriglia turca.
Di fronte a quanto avvenuto a Semdinli, Yuksekova e Diyarbakir, l´Unione Europea dovrebbe inviare urgentemente una delegazione di Osservatori nel Kurdistan turco, affinché possa essere chiara da chi proviene effettivamente la violenza. L´Unione Europea deve assumersi le sue responsabilità ed intervenire contro coloro i quali, appoggiati dallo stesso Stato turco, stanno applicando a sangue freddo, la politica del terrore contro la popolazione civile kurda.
È arrivato il momento di fermare il genocidio attuato contro il popolo kurdo che prosegue ogni giorno davanti agli occhi del mondo. Rimanere in silenzio di fronte a questo orrore significa diventare responsabili dello stesso.