Sabato 19 Novembre, appuntamento alle 10,30 del mattino al CSA La Torre (via
Bertero 13, zona Casal de' Pazzi, Roma), per un ciclo-volantinaggio di
massa in
bicicletta per sensibilizzare la cittadinanza sulla pericolosità del progetto
di Direttiva Europea Bolkestein che a Gennaio dovrebbe essere discusso in
Parlamento Europeo a Bruxelles.
Dalla Torre ci muoveremo nei mercati rionali di zona, volantineremo,
risuoneremo
e risalteremo cercando di risvegliare questa città dormiente sulla minaccia che
il mostro Bolkestein porta con se!!!
Trova il modo di essere rumoroso e comunicativo, di risaltare nel grigiore
metropolitano, di esprimere chiaramente il tuo "Stop Bolkestein!".
In tutta Europa una rete di comitati nazionali e locali sta lavorando per
impedire l'approvazione della Bolkestein. Questa iniziativa nasce nell'ambito
della campagna di sensibilizzazione che il Comitato Romano Stop Bolkestein sta
lanciando a Roma.
E' una direttiva che riguarda tutti e tutte!
Per l'ampiezza dei principi che porta dentro di se, rischia di vincere in un
colpo solo tante vertenze aperte in questo momento a livello cittadino e
nazionale...
Se credi che beni primari come sanità, istruzione e acqua non debbano essere
privatizzati, se credi che anni di lotte e conquiste in tema di diritti sul
lavoro non possano essere cancellati da una direttiva imposta dall'alto dai
signori dell'economia e della politica europea, questo è il momento di farti
sentire...
CSA La Torre
Bolkestein, un mostro si aggira per l?Europa...
Se passa la direttiva varata dalla commissione Prodi,
i servizi divengono merce.
Gli unici diritti che restano sono quelli del libero mercato!
Vittime sacrificali del carovita, strette tra affitti esorbitanti e bollette
sempre più care, siamo in tante e in tanti a vivere quotidianità sempre più
precarie. I padroni del vapore ci vogliono consumatori silenziosi ed
incoscienti, senza possibilità di parola e di intervento di fronte a scelte
che colpiscono, coinvolgono, avvelenano le nostre vite.
Ma si illudono. Non resteremo in silenzio mentre si portano via quel che è
nostro. Quel che è di tutte e di tutti. Siamo in tanti, uomini e donne, a
costruire battaglie e vertenze sulla sanità, l?istruzione, in difesa dei
diritti dei lavoratori e di quelli di cittadinanza dei migranti. Ci
mobilitiamo, manifestiamo, riprendiamo la parola. Per difendere diritti
acquisiti, conquistarne altri, per la tutela dei beni comuni.
Ma ora un mostro si aggira per l?Europa, figlio dell?egoismo sociale,
affamato di diritti e beni comuni. Il suo nome? Bolkestein, tetro come la
sostanza. Un progetto della commissione europea targata Prodi, la cui
approvazione può azzerare in un solo colpo quel che resta dello stato sociale.
Casa, lavoro, istruzione, salute, acqua, ambiente, previdenza, trasporti,
formazione e cultura verrebbero definitivamente sottomessi alle logiche del
mercato neoliberista e del profitto.
La direttiva Bolkestein rappresenta la definitiva affermazione del processo di
privatizzazione del patrimonio pubblico. Attraverso la contemporanea messa sul
mercato di tutti i servizi - istruzione, sanità, previdenza - e il famigerato
?principio del paese d?origine?, si vuole aprire tra i paesi
dell?Unione Europea una inesorabile corsa al ribasso, con buona pace delle
garanzie sociali e degli standard ambientali.
In tutta Europa, in particolare in Italia, siamo in tanti - organizzazioni,
associazioni, sindacati di base, comitati cittadini, centri sociali, reti
studentesche - a promuovere la mobilitazione contro una direttiva politica
simbolo di un modello di vita dove la precarietà è diffusa, trasversale,
globale.
La manifestazione nazionale del 15 ottobre ha rappresentato un primo,
importante
risultato. Ma è solo un primo passo. In queste settimane che ci separano dalle
mobilitazioni previste per il voto della direttiva a Bruxelles in gennaio, le
iniziative di lotta si moltiplicano, tenute assieme da un semplice filo
conduttore: non si può arretrare sul terreno dei diritti sociali, non si può
permettere che i beni comuni diventino merce. Al contrario, si deve reclamare
reddito e libertà di movimento per tutti coloro che oggi ne sono esclusi.
Invitiamo tutte e tutti a partecipare alle iniziative del Comitato
Romano che si
riunisce tutti i giovedì, alle 18:30, presso il csoa Ex Snia Viscosa, via
Prenestina 173.
Informati, coinvolgi, resisti.
Diffondi consapevolezza, produci sapere critico
Ferma la privatizzazione dei beni comuni!! Ferma la Bolkestein!!
Comitato Romano Stop Bolkestein! Stop Gats
www.stopbolkestein.it
COS?E? LA DIRETTIVA BOLKESTEIN ???
E? una proposta di direttiva europea, detta Bolkestein dal nome del
Commissario Europeo per la Concorrenza e il Mercato Interno dell?UE, che
l?ha scritta. E? stata approvata all?unanimità dalla Commissione
Europea, presieduta all?epoca da Romano Prodi, il 13 gennaio 2004.
DI COSA SI TRATTA...
La direttiva interviene pesantemente su tre questioni estremamente importanti:
la privatizzazione dei beni primari, l'annientamento delle normative sul
lavoro, e il ridimensionamento degli Enti locali.
1- La direttiva ha lo scopo di liberalizzare il mercato dei servizi
all?interno dell?UE. Viene considerato come servizio qualsiasi attività
produttiva, quindi anche i servizi pubblici (sanità, istruzione, energia,
acqua, ecc..). Trasformerebbe i servizi pubblici in merci, rendendoli fonti di
profitto per le aziende.
2- Il nucleo più dirompente sta nell'art. 16 che sancisce il principio del
paese di origine: un fornitore di servizi è sottoposto esclusivamente alla
legge del Paese in cui ha sede l'impresa, e non a quella del Paese dove
fornisce il servizio. Per dirla più chiaramente: un'impresa polacca che opera
in Germania applicherà ai suoi lavoratori tedeschi la legislazione polacca le
cui normative su lavoro, sicurezza e garanzie sindacali, sono inferiori a
quelle dei paesi occidentali. Molte imprese di Paesi occidentali avrebbero,
quindi, convenienza a spostare le loro sedi verso i Paesi a più debole
protezione sociale e del lavoro.
Si scatenerebbe una gara al ribasso che farebbe precipitare la qualità per gli
utenti e le tutele per i lavoratori (in un ospedale potrebbero ritrovarsi
medici con il contratto italiano e infermieri che seguono le regole lituane),
mercificando settori che invece dovrebbero essere potenziati.
3- La direttiva danneggerebbe gli Enti Locali: un Comune che finanzia un
ospedale pubblico o che richiede in un bando di gara cibi biologici per la
mensa scolastica potrebbe essere denunciato perché limita la concorrenza. Non
si potrebbero fare controlli sulla regolarità dei contratti o sulle norme di
sicurezza: basterebbero i documenti emessi dal Paese di origine. Verrebbe meno
la funzione di tutela degli interessi della cittadinanza rappresentata dagli
Enti Locali.
CHI L'HA CONCEPITA E LA VUOLE?
E' l'ennesimo strumento con cui, in nome di una falsa e dannosa competitività,
le insaziabili multinazionali europee e la classe politica che le fiancheggia
cercano di arricchirsi ancor di più a discapito degli interessi delle grandi
masse. E' stata elaborata dalla commissione Prodi dopo la consultazione di ben
10.000 aziende europee e nessun sindacato o organizzazione della società
civile.
A CHE PUNTO E??
Il Parlamento Europeo dovrebbe votarla nel Gennaio del 2006.
CSA LA TORRE
Via Bertero 13
zona Casal de' Pazzi, Roma
www.ecn.org/latorre - latorre@???
Tel 06822869