Szerző: antonio bruno Dátum: Címzett: ambiente_liguria CC: forumgenova, forumambientalista, forumsociale-ponge, fori-sociali Tárgy: [NuovoLab] do nluigi Ciotti sulla TAV in Val Susa
il manifesto 12.11.05
Perché no-Tav
LUIGI CIOTTI
Il Gruppo Abele si affianca, in queste difficili giornate, alle richieste
dei comitati No Tav della Val Susa e degli amministratori: la politica deve
ascoltare le tante voci che hanno motivato la mobilitazione in atto da anni
nella Valle. Alcuni mesi fa, su Narcomafie (il mensile edito dal Gruppo
Abele) titolavamo «Certi treni è meglio perderli...». Credo che oggi più
che mai sia importante ribadire questa posizione. Per dire questo ci siamo
documentati, abbiamo letto le diverse posizioni, abbiamo ascoltato le tante
«voci» di esperti e non, e alcuni di noi hanno partecipato alle riunioni e
alle manifestazioni promosse nella valle. La gente della Val Susa, i
sindaci e i presidenti delle Comunità montane che sono scesi in campo da
anni per opporsi al progetto dell'alta velocità l'hanno sempre fatto in
modo civile, argomentando l'opposizione al progetto e proponendo altre
soluzioni meno dispendiose e meno dannose per l'ambiente e per la salute.
Hanno documentato la dannosità dell'opera sul piano ambientale e i pericoli
per la salute degli abitanti.
Hanno contestato la destinazione di ingenti risorse per un'opera nuova,
invasiva e non risolutiva dei problemi dei trasporti a scapito del
rimodernamento e della funzionalità della linea ferroviaria esistente. Per
l'opera in questione si ipotizzano 15-20 miliardi di euro, senza ritorno
economico (pagano i cittadini). Denaro che potrebbe essere utilizzato per
interventi molto più importanti e capillari, come le energie rinnovabili,
la sanità, la ricerca scientifica . E, soprattutto, per ammodernare la
linea ferroviaria a doppio binario, che valica le Alpi dal tunnel del
Frejus e che già attraversa la Val Susa. Le simulazioni dei tecnici dicono
che la Tav potrebbe spostare solo l'1% del traffico attuale su gomma.
Inoltre le merci - il vero problema della Valle, a detta di tutti - non
hanno bisogno di viaggiare ad alta velocità: un'ora in meno da Parigi a
Torino cosa cambia rispetto ad oggi quando i container restano poi fermi
per giorni nei magazzini di smistamento? Domande che restano ancora senza
risposte convincenti. Eppure, alla luce di queste considerazioni il
rapporto tra costi economici e ambientali e benefici ipotetici è fortemente
sfavorevole alla Tav. E dovrebbe essere nell'interesse di chi propone
l'opera dimostrare il contrario, argomentando le ragioni che inducono a
scegliere la strada del nuovo traforo e confrontandole con le altre opzioni
in campo. Fino ad oggi è accaduto esattamente il contrario: il progetto è
andato avanti, senza valutare seriamente le ragioni portate da chi a questa
opera si oppone. Grandi opere: per chi? Investimento sul futuro: di chi? Il
progetto dell'Alta Velocità in Val Susa, come altri, meriterebbe perlomeno
di essere sospeso per rivalutare tutto, con più attenzione di quanto non
sia stato fatto finora: dall'effettiva utilità dell'opera, ai suoi impatti
sull'ambiente e sulla salute degli abitanti della valle.
Nessuno ha intenzione di tagliare fuori l'Italia dal sistema della mobilità
europea, a maggior ragione da quella su ferro. E nessuno è così
superficiale da voler perdere finanziamenti per assecondare campanilismi
privi di ragione. Bisogna allora parlarsi, discutere, valutare,
ri-valutare. Per farlo serenamente riconosciamoci, reciprocamente, serietà
di intenti e stabiliamo percorsi trasparenti, di analisi, di confronto e di
decisione. Con una indispensabile premessa: l'immediata sospensione dei
lavori. Le migliaia di persone che hanno manifestato pacificamente il loro
dissenso, sventolando bandiere bianche «no Tav», accanto a bandiere della
pace, hanno diritto di essere rispettate e ascoltate. Hanno bisogno, come
tutti noi, di una politica che sappia promuovere davvero la partecipazione
dei cittadini, disponibile a riconoscere i propri errori e a correggerli
per tempo. Mi auguro, per tutti, che questa capacità di riflettere, di
ragionare, di confrontarsi perché si possa prendere la decisione migliore,
prevalga sugli interessi di chi vorrebbe forzare i tempi, per imporre le
proprie scelte.