[Cm-milano] Istruitevi e resuscitate

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Lazzaro

Etimologia: Deriva dall'ebraico Eleazar che significa "colui che è assistito
da Dio".

L'onomastico è per tradizione festeggiato il 17 dicembre in onore di San
Lazzaro di betania, fratello di maria, resuscitato da Gesù. Patrono degli
ammalati, dei necrofori, dei lebbrosi e di Castelnuovo di Ceva. Lo si invoca
contro la lebbra.

Originario della Giudea, Lazzaro era fratello di Marta e Maria. Nella loro
casa, nei pressi di Gerusalemme, Gesù trascorse brevi pause di riposo. In
ricordo del miracolo della risurrezione di Lazzaro, i cristiani di
Gerusalemme, già a partire dal IV secolo, si recavano in processione a
Betania, alla vigilia delle Palme. Qui il diacono leggeva il Vangelo di
Giovanni, ricco di notizie sul famoso miracolo, uno dei momenti salienti del
IV Vangelo. Lazzaro di Betania, in Giudea, fratello di Marta e Maria, deve
all'amicizia di Gesù non solo la strepitosa risurrezione dalla tomba, ma
anche il culto con cui la Chiesa lo ha onorato nel corso dei secoli. Nella
sua casa ospitale, a tre miglia da Gerusalemme, Gesù trascorreva brevi pause
di riposo confortato dalle premurose attenzioni di Marta e di Maria e dalla
sincera e fidata amicizia del padrone di casa. In ricordo di questa
predilezione del Redentore, ogni anno (se ne ha notizia già nel IV secolo) i
cristiani di Gerusalemme alla vigilia delle Palme si recavano in processione
a Betania e sulla tomba di Lazzaro il diacono proclamava il Vangelo di
Giovanni che narra con molti particolari la risurrezione di Lazzaro.
Giovanni infatti è il solo evangelista che riferisce il miracolo. La
narrazione, con l'insolita abbondanza di particolari, costituisce uno dei
punti salienti del quarto Vangelo, poiché la risurrezione di Lazzaro assume,
al di là del fatto storico, il valore di simbolo e di profezia, come
prefigurazione della risurrezione di Cristo. La casa di Betania e la tomba
furono meta di pellegrinaggi già nella prima epoca del cristianesimo, come
riferisce lo stesso S. Girolamo. Più tardi, i pellegrini medievali ci
informano che accanto alla tomba di Lazzaro era sorto un monastero
beneficato da Carlo Magno. Ma Lazzaro ebbe pure il privilegio di due tombe
essendo morto due volte.
La prima tomba, da cui fu tratto e risuscitato dall'amore di Cristo ("Vedi
quanto l'amava" esclamarono i Giudei scorgendo sul volto di Gesù una lacrima
di commozione) restò vuota, giacchè un'antica tradizione orientale considera
Lazzaro vescovo e martire a Cipro. La notizia, del VI secolo, prese
consistenza nel 900 quando l'imperatore Leone VI il Filosofo fece
trasportare le reliquie di Lazzaro da Kition di Cipro a Costantinopoli,
insieme con quelle della sorella Maria Maddalena, rinvenute a La B. Vergine
e S. Lazzaro, sullo stendardo di un lebbrosario fiammingo (sec. XVI) Efeso.
Antichi affreschi rinvenuti nell'isola sembrano confermare la presenza di
Lazzaro a Cipro. Del tutto leggendario è invece il racconto secondo il quale
Lazzaro e le due sorelle sarebbero stati gettati su una barca senza remi e
senza timone e lasciati in balia delle onde, che avrebbero sospinto
l'imbarcazione sulle coste della Provenza.
Eletto vescovo di Marsiglia, Lazzaro avrebbe colto la palma del martirio
all'epoca dell'imperatore Nerone. I "lazzaretti", gli ospizi per i poveri
reietti, gli ospedali, sorsero molto spesso all'insegna della protezione di
S. Lazzaro, confondendo il Lazzaro della parabola del ricco Epulone, col
fratello di Marta e Maria, "colui che Gesù risuscitò".

Giò