I Benefattori
Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, Organizzazione Mondiale del Commercio: questi i nomi dei nuovi benefattori, quelli che salveranno il mondo dalla povertà. Le ricette sono già note: crescita obbligata, (modesti) aiuti condizionati e aiuti in cambio di liberalizzazione degli scambi. Ce le racconta Antonio Tricarico, direttore della Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, di ritorno da Washington, dove a fine settembre si è tenuto il meeting annuale tra Banca e Fondo, pochi giorni dopo la fine del Summit del Millennio delle Nazioni Unite. Un summit "triste", lo definisce Mariarosa Cutillo: nessun passo in avanti nel processo di riforma dell'ONU; né una seria analisi e revisione dei Millenium Development Goals, gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio da raggiungere entro il 2015 e destinati invece ad essere ricordati come il fallimento del millennio.
L'editoriale di Giorgio Conconi si interroga sulla "naturalità" di certe catastrofi: lo tsunami del dicembre 2004 e l'uragano Katrina sono o non sono degli avvertimenti rispetto alla necessità di cambiar rotta, di fermare la globalizzazione dell'economia neoliberista e i danni che sta causando in tutto il mondo?
Quanto successo in Guatemala, l'uragano Stan che in ottobre ha spazzato via migliaia di vite e decine di villaggi, non è che un nuovo (terribile) monito.
Di ritorno dal Chiapas, in Messico, Sandra Cangemi ci racconta el camino del futuro delle comunità indigene zapatiste, intrecciando la storia di Nora Patricia a quella de La Realidad, "il luogo di un'utopia che si è fatta, appunto, realtà".
Dal Burkina Faso arriva invece la voce di Joseph Ki-Zerbo, uno dei più grandi intellettuali dell'Africa contemporanea. Intervistato da Michele Dotti, formatore del CRES/Mani Tese, Ki-Zerbo parla del sogno dell'unità africana.
Dalle poltrone dell'europarlamento, a Bruxelles, Vittorio Agnoletto e Giosué de Salvo parlano della lotta all'AIDS, dell'accesso (negato) ai farmaci per i Paesi del Sud del mondo e delle assurde regole dell'Organizzazione Mondiale del Commercio. Una sfida ulteriore in vista della riunione ministeriale di dicembre, ad Hong Kong: quella contro la privatizzazione dei diritti di proprietà intellettuale, gli accordi TRIPS della WTO. Dal TRIPS al GATS, l'accordo per la privatizzazione dei servizi: a metà settembre si è riunito a Firenze il Forum dei Movimenti italiani per l'acqua. Ce ne parla Stefano Giorgetti, di Mani Tese Mestre/Venezia Social Forum, e ci racconta anche dell'esperienza veneziana della tassa di solidarietà, buone pratiche legate alla bolletta dell'acqua.
Di libero commercio ne parla anche Andrea Baranes, di Tradewatch: l'ossessione europea per gli investimenti riporta in pista il 'vecchio' MAI, l'Accordo Multilaterale sugli Investimenti.
Luca Manes, di CRBM (
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Karima Isd ci ricorda - nella rubrica Livella vitale - come star bene e far star bene il mondo, con la medicina degli stili di vita; l'ufficio Animazione di Mani Tese, invece, racconta - in blob campi/2 - impressioni, riflessioni dai Campi di studio e lavoro 2005.
Questo mese, Manitese propone anche uno speciale dedicato alla Cooperazione decentrata, l'azione di cooperazione allo sviluppo svolta dalle Autonomia locali italiane (Regioni, Province e Comuni). Elias Gerovasi, responsabile dell'Area progetti di Mani Tese, traccia un bilancio di questi primi dieci anni di Cooperazione decentrata e del loro impatto sulla nostra Associazione.
Per finire, i progetti: in Nicaragua, Mani Tese lavora nel dipartimento di Estelí con INPHRU, l'Istituto di Promozione Umana, finanziando attività di sostegno all'agricoltura e di formazione per i contadini. Il Progetto n. 2085 si propone di promuovere attività di Conservazione e stoccaggio di cereali e legumi a livello familiare; in India, invece, continua il sostegno al Lodi Multipurpose Social Service Centre (LMSSS) nello stato dell'Andhra Pradesh. Il Progetto n. 2004 sostiene un Programma di sviluppo integrato per i tribali di Mangapeta; per ultimo, in Eritrea, si è concluso il Progetto n. 1918, realizzato da Mani Tese in collaborazione con il Ministero locale all'agricoltura e l'associazione degli agricoltori di Gadem Halib, per l'incremento della produzione agricola nella regione del Northern Red Sea.