Bologna 34 indagati per gli scontri. Rifondazione rigetta odg. Cofferati
by da repubblica Wednesday, Nov. 02, 2005 at 5:46 PM mail:
...
BOLOGNA - La procura di Bologna ha indagato 34 i giovani, fra studenti universitari e membri di collettivi per gli scontri con le forze dell'ordine avvenuti nel pomeriggio del 24 ottobre davanti a palazzo D'Accursio, sede del Comune del capoluogo emiliano. I manifestanti, oltre un centinaio, contestarono il sindaco Sergio Cofferati e tentarono un blitz in Consiglio comunale, in occasione del dibattito sulla casa. Nel frattempo continua il braccio di ferro tra il sindaco e Rifondazione comunista che ha bocciato il documento sulla legalità che dovrebbe entrare nell'agenda politica. Un documento che non spegne le polemiche all'interno della stessa maggioranza dopo gli sgomberi degli immigrati degli accampamenti sul Lungoreno, il giro di vite contro i lavavetri, le polemiche con i centri sociali e appunto il tentativo di occupazione del Comune.
Indagati
Dopo il rapporto della Digos, che ha esaminato numerose fotografie e filmati, per i 34 giovani è scattata l'accusa di manifestazione non autorizzata, mentre alcuni sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale, getto pericoloso di cose e l'aver indossato caschi o altri indumenti tali da rendere difficoltoso il riconoscimento in una manifestazione, comportamento, quest'ultimo vietato dalle disposizioni per la tutela dell'ordine pubblico. L'inchiesta è stata affidata al Pm Paolo Giovagnoli. Negli scontri erano rimasti feriti tre carabinieri, altrettanti studenti e il segretario cittadino di Rifondazione comunista Tiziano Loreti: per questo alcuni manifestanti, se identificati, rischiano anche l'accusa di lesioni.
Rifondazione all'attacco
"La proposta avanzata dal sindaco Cofferati non offre alcuna risposta positiva ai problemi che insieme a tanti altri abbiamo posto in questi mesi, è palesemente ambigua e tende ad offrire una copertura ai provvedimenti di sgombero delle ultime settimane, eseguiti senza offrire alcuna soluzione alternativa alle persone". Così Loreti e il capogruppo in Consiglio comunale Roberto Sconciaforni, hanno commentato il documento sulla legalità presentato in giunta da Cofferati. "In particolare - hanno detto - è impossibile per noi accettare l'idea di mettere sullo stesso piano situazioni di disagio e sofferenza sociale con comportamenti di carattere criminale. Un'azione di governo che parta da questi presupposti è destinata inevitabilmente a colpire soltanto i più deboli".
Controagenda
Il Prc propone un percorso programmatico che coinvolga tutti i soggetti per mettere al centro della discussione "i veri problemi di Bologna: la casa per tutti, fabbriche in crisi, politiche di accoglienza e di inclusioni per i migranti, spazi giovanili di aggregazione, potenziamento dei servizi sociali, lotta al lavoro nero. Vogliamo che il sindaco si confronti nelle prossime settimane con questa agenda programmatica - hanno concluso Loreti e Sconciaforni - e avvii un percorso vero di partecipazione".
Mediazione
Il partito di Fausto Bertinotti lascia comunque aperti i margini di trattativa con il sindaco. E Cofferati premette che le conclusioni sul documento dovranno essere tratte alla fine della discussione. "Tutti sono liberi di leggere il documento - ha ribadito il sindaco - poi, come e quando vorranno lo potranno commentare. Il percorso che vi ho indicato rimane comunque per me il riferimento metodologico che ho inteso seguire".
Cofferati ha spiegato che il testo "ha la forma di un documento politico che diventerà nella versione conclusiva un ordine del giorno". Secondo il sindaco il documento contiene "riferimenti netti e definiti su temi discussi in questi mesi. La Giunta ne discuterà nella prossima sessione (prevista per l'8 novembre, ndr)".
"E' mio interesse - ha concluso Cofferati - favorire la discussione necessaria su argomenti impegnativi per tutta la città. Non è cambiato nulla nelle mie intenzioni. Il percorso ha questa connotazione per rispetto del regolamento del Consiglio comunale".
I punti del documento
Il punto centrale del documento può essere sintetizzato da questo passaggio: "L'amministrazione e la comunità con i loro strumenti possono e devono agire solidarmente per correggere gli effetti negativi o le ricadute non desiderate delle leggi, ma non possono accettare la loro violazione come prassi politica. L'illegalità, qualunque sia la ragione che la determina, non può trovare giustificazione".
La bozza contiene, in 62 righe, una valutazione delle ragioni che determinano difficoltà nella gestione della cosa pubblica a livello locale. Parte dalla "complessità delle condizioni sociali ed economiche delle cittadine e dei cittadini di Bologna, non dissimile da quella di altre aree metropolitane" per analizzare poi le situazioni di degrado "in alcune zone della città" e "la diffusione di pratiche e comportamenti illegali" che aumentano nei cittadini la "percezione di insicurezza".
Incursione di "Striscia"
Striscia la notizia ha regalato un fez a Cofferati durante l'incursione che la troupe con Giampaolo Fabrizio, nei panni di Bruno Vespa, ha compiuto sotto l'ufficio del sindaco, all'uscita della seduta di giunta.
Il finto Bruno Vespa, che prima ha chiamato Cofferati podestà di Bologna, gli ha chiesto "cosa si prova ad essere un sindaco fascista". Quindi ha regalato un fez al sindaco, dicendo che glielo mandava il suo predecessore Giorgio Guazzaloca, "così che a Bologna tutti sappiano cosa ti sei messo in testa". Cofferati si è prestato al gioco, invitando l'inviato di Striscia a ritornare a Bologna ("città tollerante") e ha definito il finto Bruno Vespa "più vero del vero".
(2 novembre 2005)
versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum