Autor: Luca Brivio Data: Para: hackmeeting Assunto: Re: [Hackmeeting] Idiki is born
On Sat, 29 Oct 2005 21:53:10 +0200
Alpt <alpt@???> wrote:
> Idiki is a wiki of ideas organised in categories.
Di chi è stata l'idea? Di qualcuno del FreakNet? È qualche mese (ma
anche di più) che avevo esattamente l'idea di creare qualcosa del
genere, e pensavo a come farlo, e in particolare alle possibili
politiche di copyright/copyleft, al tipo di gestione e alle varie
opportunità del caso.
> Everyone can add and expose his idea.
> The first which proposes an idea can also choose its name, then
> everyone can improve and extend it.
Estensioni e miglioramenti sono importanti, ma rischiano di annacquare.
Quando si parla di idee di parla di cose che si possono spesso esprimere
in poche frasi. Si potrebbe suddividere ciascuna pagina in due parti:
la prima il più possibile breve, una sorta di abstract che esprime il
nucleo concettuale e di cui si sconsigliano modifiche sostanziali senza
il parere dell'autore della pagina-idea; la seconda in sé non
necessaria, di importanza variabile e di natura esplicativa,
dialettica, contestuale etc. (due parti distinte non soltanto nella
forma, ma anche nella struttura grazie ad una patch del versioning
system del wiki.
> The Idiki's name is the union of the word "idea" with "wiki" and is
> also a Basque word, which means "to expose".
Il nome non mi dispiace, anche se finisce in "iki"!
> Idiki is the natural evolution of the philosophy of the global,
> distributed and not controlled information.
>
> An Idea cannot be possessed.
Un'idea è di pubblico dominio, e la cosa più semplice sarebbe che lo
fossero anche gli scritti che la espongono. Le insidie del pubblico
dominio non mi sembrano peraltro consistenti come paiono essere nel
caso del software (se non altro per ragioni economiche?).
> The idea is the fundamental element of all human inventions.
> Without the idea of the free software, today there wouldn't ever be
> the GNU Project and the GPL.
In realtà il free software fondamentalmente non è altro che una
semi-formalizzazione della collaborazione nella ricerca informatica
universitaria p.e. dei primi anni '70, quando era più chiaro a tutti
che ogni cosa era ancora da fare e da soli non si andava lontano. In
qualche modo questo lo si dovrebbe credere anche oggi. Il free software
facilita la diffusione delle idee, e non sto ad argomentare anche
perché vado OT.
> The ideas, even in these days, are still closed and secretly hidden!
> The programmer X rarely will share publicly its idea while he's
> beginning or continuing the development of the related project, even
> if it will be released under the GPL license. This negative attitude
> prevents the rapid grows and improvement of the ideas.
> The same holds for the other sectors of the human information.
Ecco la parte più radicale dell'idea vostra e mia: l'invito a
condividere non soltanto le proprie creazioni (materiali, progettuali
etc.), ma le idee stesse!
> It also probable that an idea had been already "invented" by hundreds
> people at the same time, in different places of the globe.
Proprio come Idiki!
> Moreover ideas generates other ideas.
E questo pare scontato, ma ha aspetti pratici da considerare.
> Idiki is an instrument, which unites the sharing efforts of the ideas.
Il primo strumento wiki per idee in assoluto. O potrebbe esistere già
qualcosa di simile? Ad ogni modo è importante che Idiki si basa sul
medesimo genuino concetto di "idea" su cui si basò nell'epoca della
propria fondazione l'istituzione brevettuale. Idiki però non si limita a
"riformare" il brevetto. In particolare, si può estendere a idee che
non possiedono tutti i requisiti della brevettabilità (e qui non mi
riferisco tanto ai brevetti informatici, che pure non li possiedono).
> Idiki will reach its highest potentiality when the "inventors" will
> understand that it's useless to hide their own ideas and trying to
> implement them solely with the own forces, therefore the inventor
> which "discovered" an idea able to change life on the Solar system,
> needs to understand that without the ideas of the other people he
> would not be able to reach his result and thus, the first step would
> be to share globally his idea.
Cosa per me importante: chi ha l'idea potrebbe non avere la minima
idea :-p di come implementarla. E non parlo del "teletrasporto" ma in
primo luogo di idee evidentemente realizzabili. Mica tutti sono
ingegneri!
> - Licenses
>
> The one who publish his idea on Idiki, can decide to use any
> CreativeCommon license to warrant the paternity of the documented
s/CreativeCommon/CreativeCommons
!
> written by himself. It's important to note that an idea cannot be
> created by anyone and for this reason it cannot have any copyright,
> instead, it's right to write the one which published for the first
> time the idea.
Non sono così convinto dell'utilità delle CreativeCommons, ma fino a
prova contraria ben vengano se possono servire a dare fiducia agli
ideatori.
Infine altre due note:
1) Credo dia necessario che si possano inserire idee senza già
collocarle nelle giuste categorie. Le si potrà così spostare in
seguito. Tra l'altro, probabilmente la categorizzazione di certe idee
sarebbe ardua, fors'anche per il fatto stesso che un'idea può giocare
con le categorie.
2) Sarebbe molto utile poter inserire nelle pagine wiki eventuali
implementazioni delle idee formulate. Si potrebbero anzi creare,
all'evenienza, le rispettive pagine inerenti implementazioni reali o
"progettate", ed anzi le si potrebbe linkare prima di crearle (insomma
come si fa con tutti i wiki).
Detto questo, non mi dilungo oltre. Idiki è una mezza follia, ma ci
credo e mi piacerebbe fare qualcosa nel mio piccolo per contribuire.
Anch'io alle volte ho le mie idee, ecco che so dove scrivere quelle
stupidaggini.