[Forumlucca] Proiezioni mercoledì e venerdì

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Attenzione!
Questa settimana proiezione di "Il silenzio tra due pensieri" mercoledì 2 al cinema Italia e videoproiezione gratuita con concerto d'organo di "La madre" in memoria di Riccardo Berutto venerdì 4 nella chiesa di S. Pietro Somaldi

Mercoledì 2 novembre ore 21.30
Prime visioni

IL SILENZIO TRA DUE PENSIERI
di Babak Payami, Iran 2003 - 93'

con Maryam Mogadam

Babak Payami, dopo Il voto è segreto (che abbiamo presentato qualche anno fa), continua il lavoro critico di indagine sulla società iraniana. Quel suo film era una specie di commedia paradossale sull'improbabile sviluppo della democrazia e dell'emancipazione femminile in una teocrazia. Questo Silenzio tra due pensieri, bloccato dai censori e portato a termine con difficoltà, torna sul tema della condizione della donna quasi in forma di apologo, in una situazione dominata da una religiosità cupa.

Una giovane donna è condannata a morte insieme a due uomini. Non se ne sa il motivo. I due vengono ammazzati. Lei no perché il capo spirituale del villaggio sostiene, testi sacri alla mano, che essendo vergine, una volta morta, pur se peccatrice, andrà in paradiso. Che fare? Viene deciso di darla in sposa al boia: l'esecuzione verrà eseguita dopo le nozze e lei, non più vergine, finirà giustamente all'inferno. La mannaia del fondamentalismo tra montagne, deserti e silenzi. La sorellina del boia va a trovare la condannata in prigione e le chiede se è vero che ha peccato. Risposta: «Le ragazze non fanno peccati. Nessuno pecca, non esistono i peccati». Sventurato il paese in cui sono i peccati a condannare a morte le donne.







Venerdì 4 novembre ore 21.30
Eventi speciali - In memoria di Riccardo Berutto

Chiesa di S. Pietro Somaldi

LA MADRE
di Vsevolod Pudovkin, Urss 1926 - 84'

con: Vera Baranovskaja, Nikolaj Balatov, V.I. Pudovkin

Videoproiezione digitale con concerto d'organo

Vsevolod I. Pudovkin è stato uno dei grandi innovatori del cinema degli anni Venti; insieme a Eizenstein, Kulesov e Dziga Vertov è stato il fondatore del cosiddetto movimento d'avanguardia sovietica che dal 1923 al 1928 ha realizzato capolavori in serie, frutto soprattutto di una riflessione teorica sul cinema stesso. Furono proprio questi autori sovietici i primi studiosi del fenomeno cinema, inteso come linguaggio in grado non più soltanto di raccontare storie, ma anche trasmettere idee, esprimere concetti. Su questa base, si elaborò una teoria del linguaggio che individuò nel montaggio l'elemento fondamentale del cinema.

Agli scritti sull'argomento fecero seguito la realizzazione dei film in cui vennero applicate le teorie messe a punto. Pudovkin, in particolare, esordì dietro la macchina da presa proprio nel 1925 con La madre. A questo fecero seguito altri titoli importanti come La fine di San Pietroburgo del 1927 e Tempeste sull'Asia del 1928. La madre venne realizzato in occasione della celebrazione del ventennale della fallita rivoluzione del 1905 (in questo contesto si colloca anche La corazzata Potemkin di Eizenstein).

Tratto da un romanzo di Maksim Gor'kij, il film narra le vicende della madre di un giovane operaio coinvolto nelle prime agitazioni sindacali del secolo. La donna inizialmente avversa le attività del figlio, poi lentamente ne sposa la causa fino al drammatico e simbolico finale. In quest'opera sono messe a frutto tutte le riflessioni teoriche del regista che si esplicano in particolare nel montaggio analogico (l'accostamento di immagini non legate da affinità narrative ma ideologiche), in quello parallelo (lo svolgersi di più azioni contemporanee, combinate insieme appunto dal montaggio) e nell'uso plastico e fisico delle inquadrature (angolazioni particolari della macchina da presa che fanno scaturire inquadrature che intensificano il pathos drammatico dell'azione).

Un uso parossistico del montaggio si ha nella celeberrima sequenza finale del corteo di protesta degli operai, guidato dalla madre, in cui si ha una ripetizione delle stesse immagini, ma con punti di ripresa diversi ed un accostamento continuo tra le immagini che narrano ed altre, estranee alla vicenda, che inducono ad una riflessione ideologica e concettuale.

Accusati di formalismo, di essere cioè troppo complessi per un pubblico popolare, i registi dell'avanguardia vennero messi da parte dal governo comunista che, con un piano quinquennale, a partire dal 1928, inaugurò una nuova stagione del cinema sovietico che portò all'affermazione del cosiddetto realismo socialista, i cui esiti artistici sarebbero stati ben inferiori a quelli dei capolavori degli anni Venti.







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Le proiezioni si terranno al cinema Italia, via S. Gemma Galgani, Lucca
Inizio spettacoli ore 21.30 (quando non diversamente indicato)
Per accedervi e' indispensabile sottoscrivere la tessera associativa annuale Cin.It.
Costo della tessera: 3 euro
Costo del biglietto: 4,5 euro

Il programma puo' essere soggetto a variazioni non dipendenti dalla nostra volonta'
Eventuali variazioni saranno comunicate tramite affissioni presso il cinema Italia, a mezzo mailing-list, a mezzo stampa locale e pubblicate sul sito www.cinefestival.it/ezechiele