Auteur: cobas genova Date: À: Mailing list del Forum sociale di Genova Sujet: [NuovoLab] manifestazione nazionale sul diritto alla casa
A chi occupa case e fa picchetti antisfratto; a tutt@ quell@ che non
riescono a
pagare l'affitto; a chi non riesce, non può, non vuole pagare un mutuo; a
chi,
italiano o migrante, la casa non ce l?ha; a chi occupa per rivendicare i
propri diritti; a chi è cartolarizzato/a;
a tutti i precari e le precarie con un sogno nel cassetto e una vita da
costruire...
QUESTA E' LA NOSTRA GIORNATA!
Sabato 29 Ottobre ci sarà a Roma la manifestazione nazionale per il diritto
all'abitare, un momento centrale per chi in questi anni non ha mai smesso di
lottare contro la precarietà e salari inadeguati per reclamare i propri
diritti, occupando le case sfitte e vuote nelle città, opponendosi sempre e
con
forza alle speculazioni e alle lobbies edilizie e finanziarie che devastano
e
privatizzano le nostre metropoli e i nostri territori, cercando di opporci
al
dramma delle migliaia di sfratti esecutivi, anche attraverso la
riappropriazione diretta di un nostro bisogno: LA CASA.
Con la fine dell?equo canone nel ?92 e la chiusura dei fondi Gescal che
assicuravano un?entrata per la costruzione di Edilizia Residenziale
Pubblica,
con la legge 431 del 1998 e in ultimo con le cartolarizzazioni del
patrimonio
degli Enti e non solo, il diritto alla casa è stato progressivamente
smantellato a favore del mercato, delle grandi Banche e delle corporation,
in
linea con il piano più generale di annullamento di ogni forma di stato
sociale.
Il risultato quindi, all?interno di una più generale crisi del mercato
finanziario e dell?economia in cui la guerra è il paradigma di gestione dei
rapporti umani e sociali, è stato quello di favorire processi di forte
speculazione anche sul ?bene casa?, mentre le nostre città, e i nostri
territori si stanno trasformando sempre di più in centri commerciali e in
nuovi
distretti produttivi, a scapito della vivibilità e dell?ambiente in cui
quotidianamente viviamo.
Così il canone concordato (sponsorizzato con forza dai sindacati degli
inquilini, che ne hanno fatto, tra l?altro, una fonte di forti guadagni), il
canone libero (i cui effetti di rincaro sugli affitti sono a tutti noti) e
il
contributo all?affitto (milioni di euro pubblici, regalati ai privati), la
svendita del patrimonio pubblico, insieme all?assenza totale di ERP e quindi
al
blocco endemico delle assegnazioni di Case Popolari, si sono quindi sommati
alla
nota crisi economica, all?avanzare della mobilità e della precarietà e
all?emergere di nuovi figure sociali (soprattutto migranti), rendendo di
fatto
il tema dell?abitare nuovamente fonte di un forte conflitto sociale
generalizzato.
Negli ultimi dieci anni i governi, di centro sinistra e di centro destra
senza
esclusioni, hanno progressivamente distrutto ogni garanzia sociale.
Da un lato infatti la tendenza mondiale alla mobilità e alla flessibilità
richiesta dal modello postfordista ha trasformato definitivamente il mondo
del
lavoro, in Italia il pacchetto Treu e poi la legge 30, hanno costretto tutt@
noi, giovani e meno giovani, a fare i conti con una precarietà lavorativa
priva
di qualsiasi garanzia e diritto.
La trasformazione del modello produttivo, in Italia più ancora che in altri
paesi europei, pesa infatti tutta sulle nostre spalle, mentre i diritti sul
lavoro e le forme di wellfare, già molto scarsi e comunque poco incisivi sui
meccanismi reali, sono ormai obsoleti e inefficaci.
Parallelamente nella fortezza europa, da un lato viene stilata la Carta di
Nizza
(2000) che enuncia il diritto all?abitare come un diritto inalienabile,
dall?altro assistiamo alla privatizzazione di tutti i beni comuni, come
l?acqua, il gas, i servizi di telefonia, i trasporti pubblici, la sanità,
l?istruzione, attraverso l?ultima direttiva Bolkenstein ad esempio, e la
loro
riduzione a prodotto economico ordinario. Il paradigma dell?accesso, che
trasforma definitivamente il servizio pubblico in mercato, è già realtà e ci
rende schiavi e vittime di una precarietà che, oltre il lavoro, investe
tutti i
lati della nostra vita.
È per impedire tutto questo che quotidianamente ci siamo messi in movimento,
per
costruire dal basso attraverso la cooperazione sociale un dissenso in grado
di
proporre un?alternativa e trasformare lo stato di cose presenti.
Per questo al corteo del 29 ottobre vogliamo costruire una zona di corteo
dove
tutti i nostri bisogni e i nostri desideri possano incontrarsi, riconoscersi
e
muoversi insieme?
! reclamando una casa e un reddito per tutt@ !
Questa zona ci corteo sarà di chi pensa che le attuali politiche
sull'abitare
siano inadeguate, fallimentari ed inaccettabili.
Questa zona di corteo sarà di chi vuole abitare in una casa pubblica, perchè
pensa e crede che solo con il patrimonio pubblico e con una politica di
costruzioni sostenibile ci si possa opporre alla libera mercificazione del
diritto all'abitare e della nostra vita.
Questa zona di corteo sarà di chi vuole vedere interrotta immediatamente la
svendita di patrimonio pubblico attraverso le cartolarizzazioni, che
consegnano
case costruite con i nostri soldi a banche italiane, europee e mondiali, le
stesse che appoggiano e finanziano la guerra.
Questa zona ci corteo sarà di chi crede che la legge 431/98 votata
all?unanimità
da tutto il Parlamento e che ha liberalizzato il mercato degli affitti vada
eliminata subito!
Questa zona di corteo sarà per tutti gli sfrattati, i lavoratori, i precari,
gli
sfruttati che ritengono necessario e non più rinviabile un processo di
autorganizzazione, per chi crede che solo attraverso la lotta autorganizzata
sia possibile imporre i propri bisogni e realizzare i propri desideri.
Questa zona di corteo sarà di tutti gli studenti e le studentesse a cui è
negato
il diritto a uno studentato e che pagano affitti da capogiro, accentando
spesso
il ricatto di un lavoro al nero, o con un contratto di merda..
Questa zona di corteo sarà di chi non vuole consegnare i nostri territori al
saccheggio ed alla devastazione delle banche e dei palazzinari, in nome di
una
privatizzazione selvaggia che porta ad una guerra per la sopravvivenza tra
chi
in quei territori, abita, lavora, vive, sogna...
Insomma noi precari e precarie italiani/e e migranti, noi lavoratori e
lavoratrici con redditi di merda, intermittenti e insufficienti, noi
disoccupate/i, uomini e donne saremo in strada per dire che una casa è il
minimo che ci spetta, ma che non ci accontentiamo?
Vogliamo vedere garantito il diritto all?abitare attraverso tariffazioni
sociali
su beni comuni come acqua, luce, gas, telefono ed internet. Vogliamo che la
ricchezza che ogni giorno produciamo con il nostro lavoro, con la
cooperazione
sociale frutto delle nostre intelligenze, della nostra creatività e delle
nostre diversità, insomma con la nostra vita, venga ridistribuita tra
tutti/e,
attraverso un reddito sganciato dalla prestazione lavorativa, che sia fatto
di
soldi, di casa e di servizi.
Questa zona di corteo sarà di tutti quei movimenti di lotta per la casa, di
lotta alla precarietà e per un reddito, di tutti quei collettivi di precari
o
precarie e di studenti e studentesse, di tutte le lavoratrici e i lavoratori
che si organizzano e lottano nei propri posti di lavoro, di tutti quell@ che
sono esausti di aspettare che la libertà cada dal cielo e vogliono costruire
percorsi autorganizzati, che immaginano un radicale cambiamento
dell?esistente,
senza delegare la loro voce a nessuno.
Ma non basta scendere in piazza, dobbiamo sapere organizzare la rabbia e la
lotta, per connettere su tutto il territorio nazionale quei movimenti che si
muovono sui temi del diritto all?abitare e per immaginare e praticare un
percorso più generale che ponga al centro la trasformazione delle nostre
vite,
contro chi ci vuole precari, flessibili, piegati e disponibili al mercato
globale e ai processi di privatizzazione.
Per questo pensiamo che vada organizzata un'assemblea nazionale che, sulla
parola d?ordine del diritto all?abitare, sappia costruire una piattaforma
nazionale, che sia parte di un processo più largo di lotta alla precarietà
per
un reddito per tutti/e, e che metta al centro:
-il rilancio dell?edilizia pubblica (prevedendo nuovi limiti di accesso,
nuovi
criteri di assegnazione che tengano conto della nuova composizione sociale);
-blocco degli effetti nefasti prodotti dalla 431/98;
-rilancio di progetti di recupero e autorecupero socio-abitativo di tutte le
aree
dismesse;
-acquisizione immediata di nuovo patrimonio per le emergenze abitative;
-tariffazioni sociali sui beni necessari come acqua, luce, gas, telefonia ed
internet.
SABATO 29 OTTOBRE H 15 ROMA
CORTEO NAZIONALE SUL DIRITTO ALL'ABITARE
DOMENICA 30 OTTOBRE ORE 10.30 ROMA
ASSEMBLEA NAZIONALE
SUL DIRITTO ALL?ABITARE.
L'ASSEMBLEA SI SVOLGERA':
VIA DOMENICO DE DOMINICIS N. 6 (CASALBERTONE) ROMA.
! casa e reddito per tutte/i !
Come raggiungerla:
Metro Tiburtina poi BUS 409 oppure 545 di fronte casa dello studente.
COORDINAMENTO CITTADINO DI LOTTA X LA CASA-ROMA
ACROBAX PROJECT-ROMA
VITTORIO OKKUPATO-OSTIA
CSOA EX-KARCERE-PALERMO
COMITATO DI LOTTA PER LA CASA 12 LUGLIO-PALERMO
AREA ANTAGONISTA CAMPANA
MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA FIRENZE