著者: marku 日付: To: movimento CC: cerchio 題目: [Cerchio] la legalità,il
manganello e i suoi compagni di merende!
quelle manganellate provenienti da centro e da sinistra hanno la stessa
intensità di quelle di centro destra.
il questurino cinese è prprio quella gran merda di burosauro sindacaltriadesco
che cresciuto in mezzo al servizio di celerini d'ordine dell'organizzazione
paramafiosa cgil, ora si erge a paladino della legalità per cui occupare è
reato protestare è reato, questuare è reato, immigrare è reato autoridurre
è reato, esistere alternativamente è perverso.
la prima riga qui sotto getta un flash sull'inutilità di un'altra
organizzazione politica che ha fatto della mediazione fallita (vedasi il caso
Ocalan) una costante da infrastruttura del potere costituito.
Inutile la mediazione di Rifondazione Comunista Bologna
scontri tra polizia e studenti Gli universitari cercano di entrare in comune per
parlare con Cofferati, a lungo insultato, ma vengono respinti
BOLOGNA - Uno scontro che a molti ha ricordato quelli del '77. Quel che è
sicuro e che aumentano i problemi per il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati.
Ci sono ora anche gli scontri tra gli studenti che hanno occupato l'università
e che vogliono parlare con lui, e le forze dell'ordine che vogliono evitare
l'invasione del Municipio. Circa cento ragazzi hanno cercato di entrare in
consiglio comunale per interrompere la discussione sugli sgomberi del Lungoreno
e per parlare del caro-casa a Bologna. Ma quando sono arrivati sul portone di
Palazzo D'Accursio, hanno trovato polizia e carabinieri che hanno impedito loro
di entrare. Sul portone del palazzo comunale ci sono stati anche scontri.
Un momento degli scontri tra polizia e studenti a Bologna (Benvenuti/Ansa)
GLI STUDENTI TENTANO DI ENTRARE - Gli studenti delle facoltà occupate (Lettere,
Scienze politiche e Giurisprudenza) hanno provato a entrare sono volate alcune
manganellate. Sono rimasti feriti tre studenti, due ragazze di scienze
politiche e uno di lingue, e il segretario provinciale di Rifondazione
comunista Tiziano Loreti, intervenuto per cercare una mediazione. Sul portone
dove erano asserragliati gli studenti è sceso anche il presidente del
consiglio comunale Gianni Sofri che ha invitato una piccola delegazione di
studenti a salire per parlare con il sindaco Sergio Cofferati, contro il quale
sono volati per tutto il pomeriggio cori pesanti. Gli studenti hanno rifiutato
l'offerta e dopo alcune resistenze sono stati fatti entrare nel cortile del
palazzo.
CORI E INSULTI - Dopo aver continuato a gridare i loro cori all'indirizzo del
sindaco e dei Democratici di sinistra il corteo si è sciolto. «Ci hanno
impedito - ha detto Giuseppe, il loro portavoce - di entrare in un palazzo
pubblico. Abbiamo chiesto di parlare, ci hanno risposto con le manganellate».
E sulla piazza sono riecheggiati slogan che richiamano ai movimenti del '77:
«Bologna è rossa, ma rossa di vergogna», hanno gridato gli studenti davanti
al Comune. Gli scontri non fanno che inasprire il già rovente clima politico
all'interno del centrosinistra bolognese. L'ala sinistra della maggioranza è
infatti ai ferri corti con il sindaco che nei prossimi giorni presenterà un
ordine del giorno sulla legalità che metterà alla porta i contrari, come ha
sottolineato lo stesso Cofferati. In consiglio comunale era in corso una
discussione sugli sgomberi e le demolizioni delle baracche dei clandestini
romeni nei giorni scorsi sull'alveo del Reno, in cui il capogruppo Ds ha
accusato Rifondazione «di avere incentivato un processo migratorio caotico e
disordinato e di aver prodotto meno tolleranza e meno integrazione». Martedì
la già prevista manifestazione studentesca in piazza Maggiore affiancherà
inevitabilmente il sindaco di Bologna Sergio Cofferati al ministro Letizia
Moratti nelle fila dei «nemici». Comunque un problema a sinistra e non solo.