[Forumlucca] TRAINSTOPPING IL GIUDICE ANNULLA LE MULTE AI PA…

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Autore: Alessio Ciacci
Data:  
To: forumlucca, Riccardo, Mario Ciancarella
Oggetto: [Forumlucca] TRAINSTOPPING IL GIUDICE ANNULLA LE MULTE AI PACIFISTI
TRAINSTOPPING IL GIUDICE ANNULLA LE MULTE AI PACIFISTI


Bloccare i treni della morte che portano armi destinati alla guerra in Iraq non è reato. Lo ha stabilito il Giudice di pace di Pisa che ha annullato le contravvenzioni inflitte dalla Prefettura di Pisa a nove attivisti del movimento pacifista per una delle manifestazioni contro la guerra in Iraq compiute nel marzo del 2003. Si trattava del blocco del ponte sullo Scolmatore, fra Pisa e Livorno, avvenuto il primo marzo 2003. Contestando a nove dei manifestanti la contravvenzione prevista per il blocco stradale (il reato era stato depenalizzato), la prefettura aveva inflitto a ciascuno di essi una multa da 2.500 euro, per un ammontare di 22.500 euro.

Il giudice di pace ha annullato tutte le ingiunzioni, accogliendo la tesi dei difensori dei pacifisti, gli avvocati Ezio Menzione e Tiziano Checcoli. Al centro della vicenda una delle varie azioni di blocco dei trasporti ferroviari messe in atto in quei giorni per cercare di bloccare la guerra in Iraq. In particolare quel giorno i manifestanti cercarono di bloccare la zona intorno al Canale dei Navicelli, considerato ''un nodo strategico per il collegamento della base Usa di Camp Darby con il porto di Livorno per il trasferimento dei mezzi militari e delle armi dirette in Iraq''.Secondo l' avvocato Menzione, pur non essendo ancora nota la motivazione della decisione, ''il giudice di pace, 'assolvendo' tutti e nove i pacifisti, dovrebbe aver riconosciuto la legittimita' del loro comportamento''.

Dal canto loro gli attivisti - fra cui esponenti dei Disobbedienti e amministratori locali di Rifondazione - giudicano in una nota la decisione del giudice di pace ''un precedente importante per tutto il movimento pacifista che in questi anni ha ribadito l' illegalita' di questa guerra e l' illegittimita' della partecipazione italiana, rivendicando il diritto di opposizione contro l' utilizzo delle infrastrutture e del territorio italiano per le operazioni di guerra''.