Alle 16:09, martedì 18 ottobre 2005, Paolo Bellino ha scritto:
> anche a me non me ne frega niente della ciclabile e del suo stato: per me
> la ciclabile è tutta roma, aree condominiali comprese
Una prospettiva un po' autocentrica, forse... :-/
("auto" nel senso di "sé", ovviamente, non di automobile... btw la spiegazione
non è per te, ma per qualche altra anima pia più incline al fraintendimento)
Mi coglie perennemente la sensazione che tu ponga te stesso a misura del
tutto, come se l'umanità fosse solo uno stuolo infinito di PaoliBellini
pronti ad essere risvegliati dal loro stato di torpore per dispiegarsi in
tutta la loro magnificenza... ma vediamo il seguito:
> andrebbero usati i soldi per rendere più accessibile con scivoli o altro (4
> ascensori costano troppo e i ponti sono più di quattro) l'argine, che è la
> vera difficoltà per chi vuole accedere alla "ciclabile". questa, sul punto,
> è la mia posizione.
La storia dei quattro ascensori, lì per lì, ha spiazzato anche me. Poi ho
pensato che ci sono persone che magari si muovono sulle carrozzine (o anche
mamme con le carrozzine) ed ho deciso che indubbiamente bisogna rendere
l'argine fruibile a tutti, non solo ai ciclisti.
Non so se ti capita, muovendoti in bici, di pensare qua e là: "cosa farei se
invece di avere due ruote una davanti all'altra le avessi una a destra e una
a sinistra? Ci passerei da qui? Riuscirei a muovermi?"
Quanto alle rampe, per me sfondi una porta aperta, io tirerei giù del tutto
questi "muroni" orrendi, edificati dai Savoia alla fine dell'ottocento ed
ormai anacronistici. Solo che le varie soprintendenze non ti lasciano toccare
un mattone che sia uno... :-(
> continuo a pensare, inoltre, che attrezzarsi mentalmente per scoprire e
> neutralizzare i trucchetti innocuizzanti degli amministratori sia un buon
> modo per far salire a galla le perplessità e i dubbi, ma anche i
> suggerimenti e le proposte, dei cittadini non amministratori. se noi
> sappiamo come relazionarci con costoro forse -forse!- riusciamo a far
> ragionare anche loro. difficile ma non impossibile, proporre un altro punto
> di vista: soprattutto se argomentato in maniera a loro comprensibile.
Non so se hai sentito il discorso di Uolter, sabato. Era tutto un "ora
faremo", la pista che _deve proseguire_ fino al mare, la rete per la mobilità
ciclabile quotidiana, gli assi portanti... le parole che gli abbiamo detto le
hanno sicuramente ascoltate, e adesso ce le ripropongono (in questo, in
realtà, sono maestri). Sta a noi non farci abbindolare e non accontentarci
delle parole. Però credo anche che se invece di essere noi a pronunciarle
(come avveniva anni fa) le pronunciano loro fa già una bella differenza.
Ciao
--
Marco Pierfranceschi
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"Il (nostro) scopo è reinventare la vita
in un'era che ce ne sta privando in forme mai viste."
(Luigi Pintor)
