Alle 13:46, martedì 18 ottobre 2005, S.Albertino ha scritto:
> Allora io mi chiedo la colpa è dei ciclisti dell'ultim'ora che sono
> creduloni oppure dei metodi subliminali che usano i politici che hai citato
> tu oppure ancora dei giornalisti che scrivono sulla repubblica "Adesso si
> può andare in bici da Roma Nord a Roma Sud lungo il fiume " ??
Beh, io ci metterei pure quelli, come me, che la congiunzione delle due "mezze
piste" l'hanno voluta, propugnata, e alla fine ottenuta.
Sono convinto che se affrontiamo l'argomento nella sua interezza converremo
che Roma è una città invivibile, che muoversi in bici tutti i giorni è uno
stress, che l'amministrazione a tutto pensa tranne che alla mobilità
ciclistica... e alla fine rimarrà solo un distinguo sul metodo: su cosa sia
giusto fare, quando e come. Io credo che tutti i piccoli passi che vedo
compiersi negli ultimi anni siano poca cosa, ma almeno sono nella direzione
giusta, dopo veramente tantissimi anni in cui nulla di nulla si è visto
realizzare.
E comunque la pista del Tevere non è sicuramente un punto di arrivo, ma come
tutto solo una nuova partenza, per cercare di arrivare "un po' più in là".
Com'era quella frase in francese? C'est ne pas un debùt... :-)
Ciao
--
Marco Pierfranceschi
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"Il (nostro) scopo è reinventare la vita
in un'era che ce ne sta privando in forme mai viste."
(Luigi Pintor)