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Giovedì 20 ottobre alle ore 21.30 vi invitiamo a partecipare all'Assemblea annuale dei soci che si terrà presso la sede del cineforum nei locali sopra il cinema Italia


Martedì 18 ottobre ore 21.30
Prime visioni - Lucca Comics & Games 2005

Le anime frenetiche di Katsushiro Otomo

STEAMBOY
di Katsushiro Otomo, Giappone 2004 - 126'

Dedicato a chiunque abbia letto-sognato-viaggiato sui romanzi di Giulio Verne. Si tratta di uno stupefacente racconto di formazione, ambientato in epoca della seconda rivoluzione industriale, tra il mito del progresso, il rispetto dell'ambiente, i deliri di onnipotenza e l'affermazione del sé adolescente, che non lascia un minuto secondo distratti, bensì avvinghiati alla poltrona, con gli occhi sgranati di fronte ai disegni colti e precisi come una stampa dell'Ottocento e ad un'animazione fluida e dettagliata come poche.







Mercoledì 19 ottobre ore 21.30
Eventi speciali - Omaggio ad Alberto Lattuada

IL CAPPOTTO
di Alberto Lattuada, Italia 1952 - 95'

con Renato Rascel, Yvonne Sanson

Nastro d'Argento a Renato Rascel

Premio speciale al V Festival di Cannes

Edizione Restaurata a cura di Philip Morris - Progetto Cinema e Museo Nazionale del Cinema di Torino. In collaborazione Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale.

Lattuada è stato un regista e un autore, secondo una distinzione un po' schematica, che ci aiuta a guardare con rispetto alla carriera di un uomo che ha saputo fare film di genere, come i melodrammi, i kolossal storici, di enorme presa sul pubblico (basti pensare ad Anna) e di ottima fattura. Ma ha saputo esprimere anche il proprio punto di vista sul mondo, co-firmando con il giovane Fellini Luci del varietà, o rileggendo, come in questo caso celeberrimo, alcuni classici della letteratura russa.

Il cappotto è uno splendido esempio di universalizzazione del carattere del protagonista: un povero di spirito, un travet che nasce, sì, dalla fantasia di Gogol, ma si arricchisce del (sur)realismo zavattiniano e dell'arte del piccolo-grande Rascel.

«Il mio modello nell'usare Rascel come attore comico, era un po' Chaplin e un po' Buster Keaton. In tutto Il cappotto c'è una denuncia, seppur fatta col sorriso, della corruzione del potere, del degrado delle istituzioni, della politica degli appalti. Non è molto attuale tutto questo» (A. Lattuada).