[Queer for Peace]
Ciao a tutt*,
quanto segue è un'estrema sintesi del viaggio svolto
da quattro
attiviste di
Queer for Peace lo scorso Agosto in Palestina. La
missione non era
ufficiale
in quanto non propriamente concordata in un incontro
nazionale, ma
prima di
discutere insieme di eventuali progetti da portare
avanti in Palestina
sul
fronte GLBT, abbiamo pensato che fosse necessario
incontrarsi con le
organizzazioni sul posto e parlarne di persona. Dal
viaggio sono
scaturite
diverse idee che ora vorremmo proporre a tutte le
realtà interessate.
anticipo che a fine Novembre si svolgerà a Sassari una
settimana di
iniziative sulla Palestina con proiezioni, mostre,
rappresentazioni
teatrali
e tre incontri sui temi: Orientamento sessuale e
identità di genere, la
situazione delle donne e il nuovo fronte democratico
della società
civile.
Gli incontri sono organizzati da MOS, Arci e QfP in
collaborazione con
diverse realtà locali, con l'Arci nazionale e avranno
il patrocinio di
Comune, Provincia e Regione ai quali stiamo chiedendo
di finanziarci i
progetti di cooperazione. sarebbe opportuno, visti i
tempi stretti che
riuscissimo a vederci al più presto. Abbiamo pensato
di fare una prima
comunicazione (non una discussione) nell'incontro del
23 a Roma. idee e
suggerimenti così come adesioni al progetto possono
essere spedite a
info@???
per chi fosse interessato al progetto che abbiamo
scritto per gli
incontri
di Sassri può richiederlo per mail ma tra breve sarà
disponibile sul
nostro
sito.
Ciao
Massimo Mele
MOS-QfP
Care tutte,
come saprete ad agosto una delegazione di Queer for
peace si è
recata in Palestina per approfondire i rapporti
instaurati nel 2003,
istaurarne di nuovi e ipotizzare un rilancio del
progetto per il 2006.
Oltre a me erano presenti Marco e Renato di
AntagonismoGay e Giulia
delle
Clitoristrix. Il viaggio è stato molto interessante ed
oltre ad aver
visto
posti nuovi
(Jenin, Nablus, Tulkarem, Bel'in in Palestina e Haifa
in Israele)
abbiamo
anche conosciuto alcune realtà più da vicino. Abbiamo
incontrato
l'Unione
dei
comitati delle donne, e diversi comitati territoriali
in alcune
città/villaggi.
Con loro abbiamo ipotizzato l'idea di tenere, presso i
campi estivi per
ragazz* e fanciull*, degli workshop che aprano la
strada ad un diverso
modo
di concepire
il corpo, l'espressione di sè e la relazione con
l'altr*, con aluni
elementi
di gioco con le identità. Si tratta di strumenti
pensati per facilitare
l'incontro e trovare un
linguaggio comune per aggirare gli attendismi e il
timore indotti dalla
censura sociale sugli adulti. i workshop riguardano il
Body contact,
come
disciplina che sviluppa la fiducia nel contatto e
nella vicinanza dei
corpi
e
il travestitismo cioè il carnevale).
Parallelamente, si è abbozzata l'idea di fare dei
corsi di formazioni
indirizzati alle
responsabili dei gruppi del Womens commettees sulla
sessualità e
sull'approcio
da tenere con i bambini e con le altre donne.).
Altri incontri li abbiamo avuti con Medical relief
(Bahia), con
l'Health
care committe, Alternative information center per
sondare un po' il
terreno.
Con Bahia ci siamo accordati per degli incontri
informali con gruppi di
donne e giovani selezionati per parlare di
(omo)sessualità.
Nell'incontro con il ministero della salute
palestinese a ramallah, sul
tema
dell'Aids e delle
malattie sessualmente trasmissibili, abbiamo sondato
l'ipotesi di
mettere su
un
telefono d'ascolto e di informazione sull'Aids che
potrebbe essere
anche un
punto di riferimento sulla sessualità. Sia la women
calition che
l'healt
care committee si sono detti disponibili.
A Gerusalemme abbiamo incontrato il palestinian gay
outreach ed erano
presenti, di nascosto, due ragazzi gay di Ramallah,
molto giovani ma
molto
decisi che si sono resi disponibili per i progetti
come quello del
telefono
ma anche per cominciare ad organizzare un gruppo a
Ramallah.
Considerata la
disponibilità di Bargouthi ma anche della Ashrawi ad
ospitare un tale
gruppo
abbiamo pensato che la strada potesse essere
percorribile.
Ad Haifa (Israele) abbiamo incontrato Aswat e il Forum
GLBT. Con il
Forum è
stato un incontro piuttosto formale per conoscerci, ma
loro sono molto
poco
politici. Molto interessante l'incontro con Aswat
(gruppo di lesbiche
palestinesi). Con loro abbiamo anche parlato di
possibili convergenze
rispetto al World Pride di cui loro non condividono
l'impostazione e
dal
quale si erano dissociate anche quest'anno (il WP
doveva tenersi
quest'anno
poi è stato cancellato). Abbiamo ipotizzato non solo
uno spezzone del
corteo
politicamente connotato contro la guerra e
l'occupazione, ma anche di organizzare, prima o dopo
il corteo
ufficiale,
un'azione che
arrivi fino al muro e magari lo superi. Di questo
abbiamo parlato anche
con
i Black Laundry, Anarchist against the wall e
Queerhana a Tel Aviv.
Loro
sono impegnati nell'organizzazione di Queeruption che
avverrà nello
stesso
periodo del WP. Anche loro parteciperebbero in uno
spezzone così
connotato.
L'AIC ha garantito una copertura mediatica
dell'evento.
In sommissima sintesi questo è stato il nostro viaggio
sul quale
vorremmo
confrontarci in una riunione di queer for peace sia
per decidere sui
progetti di
cooperazione da portare avanti, sia per organizzare la
nostra
partecipazione
al World Pride del prossimo anno.
Quella sarebbe anche l'occasione per potere
condividere una
valutazione di
un
progetto che si è arricchito di strumenti, contatti,
elaborazioni
nuove.
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