[Forumumbri] Fwd: [RK] Caro Franco "Bifo"

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dategli una letta, lho trovato piuttosto interessante
ciao f


flipx@??? wrote:
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CC: "infodimondi infodimondi" <infodimondi@???>,
"Martina Berardi" <mf.berardi@???>
Date: Wed, 28 Sep 2005 03:16:55 +0200
Subject: [RK] Caro Franco "Bifo"

Giuseppe Bottaro - Bologna 28 settembre 2005



Caro Franco,



desidero indirizzarti alcune osservazioni sulla PROPRIETA’ del denaro (prendendo spunto dal NO alla Costituzione Europea appena espresso dai cugini francesi ed olandesi) che a mio avviso è alla base dell’incubo Fazio-Bankitalia e delle famiglie italiane, e sulla quale ti chiedo cortesemente di illustrare il tuo pensiero. Sarebbe molto interessante anche un’opinione di Sbancor.



Dal 15 agosto 1971, con l'annuncio che Nixon fece al mondo, il dollaro perdeva la sua caratteristica di ultima moneta ancora convertibile in oro.

Da quel momento in poi tutte le banche centrali (possedute oggi come allora da privati), hanno continuato formalmente ad emettere moneta stampandola a puro costo tipografico e addebitandone il valore nominale agli Stati che gliene facevano richiesta (vedasi anche "Signoraggio"). In aggiunta questi "prestiti" sono gravati di interessi.



Tale pratica costituisce l'orizzonte all'interno del quale nasce il cosi detto Debito Pubblico il cui peso grava su tutti i cittadini che sono impegnati dallo Stato a produrre e consegnare alla Banca Centrale la ricchezza equivalente alla moneta creata dal nulla.



Da sottolineare che, cosi come e' vero per la Costituzione Italiana, anche nella Costituzione Europea da nessuna parte viene indicato chi e' il proprietario della moneta al momento della sua creazione, condizione questa che, indirettamente, sembrerebbe legittimare i privilegi accampati dal sistema bancario privato.



Pertanto ti chiedo: data la situazione su descritta (volutamente sintetizzata), non ritieni opportuno denunciare questa "truffa" operata ai danni del Popolo Sovrano e impegnarti, per quello che ti è possibile, a promuovere una campagna per il ripristino della Sovranità Popolare della moneta (come gia' avvenuto in diversi momenti storici e ancora oggi con le monete metalliche)?



Con l'augurio di ritrovarti protagonista nella battaglia sempre più urgente per una concreta ridistribuzione della ricchezza e un Reddito di Cittadinanza che permetta ai tanti cittadini di questo paese di arrivare con dignità a fine mese, ti invio una serie di mie riflessioni e considerazioni trovate in rete, più i miei cari saluti.



"E' un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perchè se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina" J. Henry Ford



Domande per capire perché non arriviamo a fine mese

"Economia, Finanza e Politica, ossia

Quello che non ci dicono, mai!"





1) Cos’è la moneta?



La moneta è una convenzione esistente tra persone che l’accettano di comune accordo.



2) A cosa serve la moneta?



La moneta serve come sostituta del baratto, per effettuare lo scambio diretto o indiretto di merci o servizi.



3) Cos’è il valore nominale di una moneta?



Il valore nominale di una moneta è il valore numerico impresso o stampato su di essa. E’ detto anche valore di facciata.



4) Cos’è il valore intrinseco di una moneta?



E’ il costo supportato da chi l'ha emessa, comprensivo del materiale (ad esempio oro, argento o carta e inchiostro) e spese di lavorazione.



5) Chi crea la moneta?



Attualmente la moneta-banconota è emessa dalla Banca Centrale Nazionale. Il Ministero del Tesoro conia le monete metalliche.





6) Cos’è la Banca d’Italia?



La Banca d’Italia è la Banca Centrale Nazionale presente in Italia. Essa è un istituto di diritto pubblico ma strutturato come una società per azioni. E' un "unicum" giuridico.



7) A che cosa serve la Banca d’Italia?



A regolare le operazioni tra le banche locali presenti sul territorio nazionale italiano.



8) La Banca d’Italia è dello Stato?



No.



9) I Governatori della Banca d’Italia sono rappresentati governativi?



No. Il Governatore di Bankitalia è consigliato al Governo da Bankitalia stessa. Il Governo può rifiutare il nominativo sottopostogli ma spetta comunque a Bankitalia proporre un nuovo Governatore.



10) Di chi è la Banca d’Italia?



Questi sono i soci della Banca d'Italia (con le relative partecipazioni in quote), dedotti da ricerche effettuate da testate giornalistiche, di cui sotto.



· Gruppo Intesa (27,2%)



· Gruppo San Paolo (17,23%)



· Gruppo Capitalia (11,15%)



· Gruppo Unicredito (10,97%)



· Assicurazioni Generali (6,33%)



· INPS (5%)



· Banca Carige (3,96%)



· BNL (2,83%)



· Monte dei Paschi di Siena (2,50%)



· Gruppo La Fondiaria (2%)



· Gruppo Premafin (2%)



· Cassa di Risparmio di Firenze (1,85%)



· RAS (1,33%)



e siamo arrivati al 94,35%. E l'altro 5,65% di chi è? Sono ignoti! Infatti non è dato sapere (per Legge) i nomi dei padroni di Bankitalia!

Queste percentuali sono state ricavate da Famiglia Cristiana (04/01/2004 pag. 22) e ILSOLE24ORE con un operazione di "ricerca al contrario"

(ossia verificando, per ogni Banca "normale", gli investimenti e le relative quote azionarie di partecipazione)



ATTENZIONE! SOLO IL 20 SETTEMBRE 2005 LA BANCA D'ITALIA HA PUBBLICATO FINALMENTE SUL PROPRIO SITO INTERNET I VERI PARTECIPANTI AL PROPRIO CAPITALE! ECCO IL LINK.

http://www.bancaditalia.it/la_banca/partecipanti/Partecipanti.pdf



"Essenzialmente, l'attuale creazione di denaro ex nihilo (cioè dal nulla) operata dal sistema bancario è identica alla creazione di moneta da parte di falsari. In concreto, i risultati sono gli stessi. La sola differenza è che sono diversi coloro che ne traggono profitto"

(Maurice Allais, Nobel Economia, La crise mondiale aujourd'hui, Parigi, 1991)



1) E’ vero che la Banca d’Italia stampa le banconote e le presta al Governo al valore nominale?



Sì.

Tecnicamente lo Stato Italiano emette delle Obbligazioni che la Bankitalia prende in pegno, effettuando un prestito allo Stato per il corrispettivo valore dell’obbligazione, dietro pagamento di un interesse.



2) La moneta, così emessa dalla Banca d’Italia, è coperta da un corrispettivo valore in oro?



No.



3) La moneta, così emessa dalla Banca d’Italia, è convertibile in una valuta che ha un controvalore in oro?



No.

Anche se l’euro è perfettamente convertibile, ad esempio, in Dollaro USA (la c.d. valuta pregiata), a sua volta il Dollaro statunitense non è convertibile in oro né in altro materiale prezioso.



4) E’ dunque vero che non esiste più la convertibilità tra le banconote e l'oro?



Sì, è vero. Dal 15 agosto 1971 non esiste la convertibilità delle valute nazionali in oro.

Il presidente USA Nixon, infatti, pose fine agli Accordi di Bretton Woods, chiudendo la c.d. Gold Window, che prevedeva l’aggancio dollaro-oro dal 1944 (un oncia di oro = circa 35-37 dollari USA)



«La banca trae beneficio dall’interesse su tutta la moneta che crea dal nulla».
W. Paterson, fondatore nel 1694 della Banca d’Inghilterra, la prima Banca Centrale al mondo



5) Da chi viene emesso l’euro?



L’euro è emesso dalla Banca Centrale Europea, la BCE.



6) Da chi è composta la Banca Centrale Europea?



· Banque Nationale de Belgique (2,83%)



· Danmarks Nationalbank (1,72%)



· Deutsche Bundesbank (23,40%)



· Bank of Greece (2,16%)



· Banco de Espana (8,78%)



· Banque de France (16,52%)



· Central Bank and Financial Services Authority of Ireland (1,03%)



· Banca d'Italia (14,57%)



· Banque centrale du Luxembourg (0,17%)



· De Nederlandsche Bank (4,43%)



· Oesterreichische Nationalbank (2,30%)



· Banco de Portugal (2,01%)



· Suomen Pankki (1,43%)



· Sveriges Riksbank (2,66%)



· Bank of England (15,98%)



"Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri". Joseph Pulitzer (1847-1911)



7) Quanto costa coniare una moneta?



Creare una moneta metallica costa circa 15 centesimi di euro (metallo, spese di conio, ecc..).





8) Quindi il valore intrinseco di una moneta metallica è di circa 15 centesimi di euro?



Sì.



9) E’ vero che ogni banconota “costa” circa 3 centesimi (3 euro/cent)?



Sì. E’ il medio costo vivo di fabbricazione di una banconota (spese tipografiche quali carta, inchiostro, tecniche di contraffazione ecc..)



10) Il suo valore intrinseco quindi è di circa € 0,03?



Sì.



11) E‘ vero che viene prestata allo Stato al suo valore nominale?



Sì.

Ad esempio, una euro-banconota con il valore di facciata ‘100’ viene prestata a 100 euro nominali.



12) A quanto corrisponde l’interesse sul prestito?



Attualmente la BCE ha fissato un livello del 2%, il c.d. tasso di sconto (oggi tasso di riferimento) sul denaro (tasso a cui la BC presta alle banche ordinarie), al quale si adeguano tendenzialmente gli altri tassi di interesse.



13) Chi determina questo valore?



La BCE, in modo del tutto indipendente e non negoziabile.



14) Cos’è il Debito Pubblico?



E' la somma di tutto il denaro che lo Stato (in generale, le amministrazioni pubbliche) è costretto a chiedere in prestito al mercato per coprire la mancanza di denaro che lo Stato stesso ha accumulato nel tempo per far fronte alle proprie spese, mancanza dovuta all'aver delegato al sistema bancario il potere di emettere moneta.



15) Cos’è il signoraggio?



Il signoraggio è la differenza tra il valore nominale e il valore intrinseco di una moneta.



16) A chi va il signoraggio?



Il reddito da signoraggio va a chi emette moneta.



17) Chi ci guadagna dall’attuale sistema?



- La Banca Centrale Nazionale per quanto riguarda le banconote.

Stampando una banconota, ad esempio da 100 euro nominali, intasca la differenza tra questo valore e il valore intrinseco, che è di € 0,03. Una singola banconota da 100 euro viene a costare allo Stato:



€100 + 2,5% (tasso di sconto) = € 102,5



Ricordiamo che alla BCE è costata 3 euro/cent, quindi il signoraggio a vantaggio della BCE è di:

€102,5 – €0,03 = €102,47



- tutte le banche (Banca Centrale compresa) per quanto riguarda la moneta virtuale (conto corrente). Il meccanismo del guadagno è lo stesso di quello descritto per le banconote, con la differenza che in questo caso il valore intrinseco è nullo.



18) Lo Stato dove può guadagnare?



Lo Stato ha una perdita nel coniare pezzi di monete metalliche da 1, 2, 5 e 10 centesimi di euro.

Il guadagno (signoraggio) inizia dalle pezzature superiori: 20, 50, 1 euro e 2 euro.

Però le monete di metallo (unico vantaggio dello Stato) sono una percentuale minima, infinitesima della Massa Monetaria attualmente in circolazione.



19) E' vero che le banche prestano denaro che non hanno?



Sì. Esse infatti possono creare dal nulla denaro che non hanno. E' la legge bancaria che lo permette.



20) In che modo le banche prestano denaro dal nulla?



In parole semplici, i depositi che noi mettiamo in banca rimangono per lo più disponibili se vogliamo usarli (come ben sa chi ha un conto corrente: può prelevare i propri soldi quando vuole). Tuttavia, la banca "utilizza" quei soldi per fare prestiti ad altre persone. In realtà non li tocca nemmeno, come sappiamo, dato che i nostri conti correnti sono sempre a nostra disposizione. Ciò significa che i soldi prestati dalla banca sono creati dal nulla.



21) Leggendo ho trovato diverse definizioni di "signoraggio" e creano solo confusione. Perché?



Esistono tre definizioni di "signoraggio" comunemente usate, con diversi gradi di "verità":

- definizione illusoria: in alcuni manuali di economia universitari si definisce "signoraggio" il denaro creato dal nulla dalla Banca Centrale per comprare titoli di Stato. Esso è in questo caso inteso come un ricavo del Governo, che in tal modo evita di chiedere tasse o soldi presso il pubblico (ma aumenta il debito pubblico!).

- definizione realistica: guadagno del sistema bancario derivante dalla differenza di interessi sui prestiti e sui depositi.

- definizione reale: guadagno del sistema bancario (fatto salvo il signoraggio sulle monete metalliche che va allo Stato) dato dalla differenza tra valore nominale e valore intrinseco della moneta emessa (di carta o elettronica che sia), al quale si aggiunge il guadagno sugli interessi.



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NOTIZIA INTERESSANTE DAL CANADA



CANADA : Prestiti E Finanziamenti: Come Fanno Le Banche

A Prestare Soldi Che Non Hanno.

http://www.masternewmedia.org/it/2005/04/22/prestiti_e_finanziamenti_come_fanno.htm



Quando andate in banca per un prestito, dopo che hanno accettato la vostra richiesta ed addebitato la cifra sul vostro conto, vi siete mai chiesti da dove vengano realmente questi soldi? Sapete a chi appartiene il contante che è stato trasferito sul vostro conto?



Se un'azione legale collettiva recentemente presentata in Canada vincerà, la risposta a questo quesito potrebbe essere piuttosto semplice: i soldi non arrivano da nessuna parte, perché non sono mai esistiti. Sono stati creati dal nulla, semplicemente inserendo alcuni dati sul vostro conto corrente, tramite il sistema computerizzato della banca. Non c'è stata nessuna operazione di borsa, nessuna risorsa derivante da investimenti, né contante utilizzato.



Quindi una questione piuttosto fastidiosa potrebbe cominciare a tenere svegli la notte i capi delle banche mondiali, per ottenere un cambiamento. Se è vero che, come sostenuto dall'azione legale, queste transazioni derivano dalla contraffazione o dal riciclaggio di denaro (in quanto i soldi trasferiti nei conti dei clienti che richiedono prestiti non possono essere rintracciati, né giustificati), quando sarà il momento, per milioni di debitori Canadesi, di ripagare il prestito o gli interessi - loro, almeno in teoria, non dovranno dal momento che il contratto originale per il prestito sarebbe ritenuto illegale, o nullo, od annullabile.



L'avvocato John Ruiz Dempsey, specializzato in criminologia e dibattito forense, ha intentato un'azione legale collettiva per conto dei Cittadini del Canada asserendo che le istituzioni finanziarie sono coinvolte nella creazione illegale di denaro.



L'accusa, presentata venerdì 15 Aprile 2005 presso la Corte Suprema dello stato di British Columbia, a New Westminster, afferma che tutte le istituzioni finanziarie che erogano prestiti, sono coinvolte in uno schema intenzionale di frode dei debitori, prestando denaro inesistente, creato illegalmente "dal nulla" da parte di tali istituzioni.



La causa, la prima di questo tipo mai presentata prima in Canada, potrebbe coinvolgere milioni di Canadesi, sostiene che i contratti stipulati tra i Cittadini (debitori) e le istituzioni finanziarie sarebbero nulli od annullabili e non avrebbero né forza, né effetto, per violazione anticipata e per non aver giustificato le operazioni.



Dempsey sostiene che le transazioni derivano dalla contraffazione e dal riciclaggio di denaro, in quanto tale denaro, se fosse stato davvero anticipato e depositato nei conti correnti dei clienti, non può essere rintracciato, né giustificato, né rendicontato.

L'Agente della Comunicazione Sepp Hasslberger riporta in dettaglio tutta la storia. Scoprite cosa ha da dire in merito.

Sito sull’iniziativa canadese

Canada: Class Action Accuses Banks of Illegal Creation of Money

http://www.newmediaexplorer.org/sepp/2005/04/19/canada_class_action_accuses_banks_of_illegal_creation_of_money.htm

Articolo originale pubblicato da Francis Good in data 20 Aprile 2005

Pubblicato da Chiara Monetti Il Venerdì Aprile 22 2005

Sviluppi:

"martedì, agosto 23, 2005

Causa di massa in Canada: i bankster schierano 1.170 avvocati. Sono infatti i due più importanti studi legali del paese che sono stati chiamati a difendere la banca centrale e le altre banche ree di aver emesso danaro dal nulla e di averlo prestato appropriandosi del relativo signoraggio. .....

Prossima udienza alla Corte Suprema del Vancouver: 12-13 settembre 2005."



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ALTRE CONSIDERAZIONI



Perché esiste il debito pubblico?



Con l'ultima legge bancaria la Banca d'Italia è divenuta un'azienda completamente privata, caso unico tra le ex banche di emissione europee, una S.p.A. le cui quote sociali sono detenute solo da alcuni gruppi bancari ed assicurativi per la più privati.



Da ciò deriva il più devastante conflitto di interessi in atto nel paese poiché Bankitalia, attraverso l'istituto della vigilanza sul sistema finanziario, esercita in assoluta autonomia il controllo economico e monetario sull'intera Nazione, secondo fini propri, disgiunti, diversi e spesso del tutto contrastanti rispetto a quelli governativi.



In questa situazione il ruolo dei politici in campo economico viene ridotto a quello di semplici comparse mosse da un'attenta regia.



La prova del conflitto istituzionale la fornisce lo stesso Antonio Fazio il quale, convinto di dover esercitare per diritto divino il ruolo di Governatore dell'Italia intera, invade campi non suoi per distogliere l'attenzione della chiacchierata istituzione che presiede, non prova un minimo di vergogna nemmeno nel sostenere che per rilanciare la stagnante economia occorre rimettere in moto i cantieri delle "opere pubbliche" e congiuntamente ridurre il debito pubblico nazionale.



Simili affermazioni rappresentano delle ovvietà se dette da un profano ma sulle labbra del Governatore suonano come una beffarda provocazione. Sì perché l'Italia a lui il suo debito l'ha già pagato tanto che se oggi il Governo volesse davvero raccogliere la sfida, saldare ogni debito ed aprire i cantieri, non avrebbe altro da fare che, agendo in proprio ed in nome e per conto delle altre Pubbliche Amministrazioni, chiedere di rientrare in possesso delle notevolissime somme di denaro corrispondenti ai famosi "residui passivi" (si parla di oltre 600.000 miliardi di lire) nel tempo versate ed ancora giacenti presso i forzieri di Bankitalia.



L'operazione in sé risulta di vitale importanza giacché questa gigantesca massa monetaria scomparsa dalla circolazione, una sottrazione della quale risente pesantemente l'economia dell'intero mercato, era destinata proprio alla realizzazione di opere di pubblica utilità.



Di tale assorbimento per usucapione, realizzato con gradualità puntuale, sono responsabili i Governi che nel tempo si sono succeduti.



La situazione risulta ancor più grave se si considera che mentre la circolazione monetaria si è drasticamente ridotta è stato mantenuto in essere il debito pubblico generato dall'emissione monetaria corrispondente ai residui passivi congelati.

Come afferma la comparsa difensiva della Banca d'Italia che, chiamata in giudizio, rivela: "… come visto, la moneta viene infatti immessa nel mercato … la Banca d'Italia cede la proprietà dei biglietti (che nulla le sono costati se non le spese tipografiche) i quali, in tale momento, come circolante, vengono appostati al passivo nelle scritture contabili dell'Istituto di Emissione acquistando in contropartita, o ricevendo in pegno, altri beni o valori mobiliari (i titoli del debito pubblico) che vengono invece appostati all'attivo".



Pertanto o lo Stato si riappropria di queste ingentissime somme per aprire nuovi cantieri, procedere alla difesa del disastrato territorio, pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici, aumentare le pensioni, creare un reddito di cittadinanza, aiutare i diseredati, dare una casa a chi non ce l'ha, riassettare il proprio bilancio, o deve pretendere l'abbattimento del debito pubblico corrispondente all'importo della massa monetaria sparita e chiedere anche la restituzione dei profitti derivanti dal signoraggio che la Banca d'Italia ha sottratto al popolo italiano in tutti questi anni.



Adusbef: arroganza di Fazio al termine (Roma, 24 dicembre 2004)

Elio Lannutti, presidente dell'Adusbef, l'associazione dei consumatori afferma:"Le riserve auree presso Banca d'Italia, pari a 79 milioni di once, dalle quali si potrebbero ricavare agli attuali prezzi di mercato ben 26 miliardi di euro, equivalenti al 30% di tutte le privatizzazioni fatte, non sono della medesima Banca d'Italia, ma dei Cittadini, che le hanno risparmiate consumando meno di quanto sia stato prodotto". Lannutti, altresì, rimarca: "L'arroganza del Governatore di BankItalia Fazio ha i giorni contati: il 27 gennaio 2005 al Tribunale di Lecce si discuterà la causa promossa dal Comitato per la sovranità monetaria e da Adusbef per sottrarre a Bankitalia il 'signoraggio' sulla moneta".

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MARX per primo denunciò il Signoraggio e fu subito messo all'indice..


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Fin dalla nascita le grandi banche agghindate di denominazioni nazionali non sono state che società di speculatori privati che si affiancavano ai governi e, grazie ai privilegi ottenuti, erano in grado di anticipar loro denaro. Quindi l’accumularsi del debito pubblico non ha misura più infallibile del progressivo salire delle azioni di queste banche, il cui pieno sviluppo risale alla fondazione della Banca d’Inghilterra (1694). La Banca d’Inghilterra cominciò col prestare il suo denaro al governo all’otto per cento; contemporaneamente era autorizzata dal parlamento a batter moneta con lo stesso capitale, tornando a prestarlo un’altra volta al pubblico in forma di banconote. Con queste banconote essa poteva scontare cambiali, concedere anticipi su merci e acquistare metalli nobili. Non ci volle molto tempo perchè questa moneta di credito fabbricata dalla Banca d’Inghilterra stessa diventasse la moneta nella quale la Banca faceva prestiti allo Stato e pagava per conto dello Stato gli
interessi del debito pubblico. Non bastava però che la Banca desse con una mano per aver restituito di più con l’altra, ma, proprio mentre riceveva, rimaneva creditrice perpetua della nazione fino all’ultimo centesimo che aveva dato. A poco a poco essa divenne inevitabilmente il serbatoio dei tesori metallici del paese e il centro di gravitazione di tutto il credito commerciale. In Inghilterra, proprio mentre si smetteva di bruciare le streghe, si cominciò a impiccare i falsificatori di banconote. Gli scritti di quell’epoca, per esempio quelli del Bolingbroke, dimostrano che effetto facesse sui contemporanei l’improvviso emergere di quella genìa di bancocrati, finanzieri, rentiers, mediatori, agenti di cambio e lupi di Borsa.

Karl Marx, Capitale, Libro I, Editori Riuniti, Roma 1974, {pp. 817-818}



Ezra Pound “Dire che uno Stato non può perseguire i suoi scopi per mancanza di denaro è come dire che un ingegnere non può costruire strade per mancanza di chilometri”.



I POCHI RIFERIMENTI AL SIGNORAGGIO SULLA STAMPA NAZIONALE



L'Unità

13.06.2005

L'Unione deve scegliere

di Alfredo Reichlin

...Quando la smetteremo di chiamare "liberismo" la costruzione economica più artificiosa che si possa immaginare, al punto che il paese più ricco del mondo si serve del "signoraggio" dal dollaro per attirare il risparmio mondiale e finanziare in deficit i costi dell'impero e consentire ai suoi cittadini di vivere al di sopra delle loro risorse? Il che spiega tante cose, ivi compresa la lotta più o meno sotterranea che è in atto per impedire che l'euro diventi, come sarebbe del tutto possibile, un competitore del dollaro e cominci lui ad attirare il risparmio mondiale e a finanziare le infrastrutture e l'innovazione europee. Sarebbe la salvezza per l'Italia....



L'Unità

30.06.2005

Sartori e le ombre cinesi

di Ferdinando Targetti

... Se l’Ue non vuole perdere lavoro deve poter fare investimenti a prescindere dal vincolo esterno della bilancia commerciale, così come accade negli Stati Uniti i quali, grazie al signoraggio del dollaro, malgrado abbiano un deficit rilevante con i Paesi emergenti, crescono al 4% all’anno creando occupazione. Questo lo può fare anche l’Unione Europea se si desse istituzioni adeguate, come ho argomentato nel mio precedente articolo su «l’Unità» («L’Europa e otto problemi», 22 giugno). ...



Corriere della Sera

09 maggio 2005

Giuliano Amato

L'ex premier: «Rischiamo di tornare agli anni 30, banche azioniste di tutto. Bankitalia rifletta sull'isolamento internazionale»

“Togliamoci dalla testa di voler fare gli americani – ha detto il professore -, non siamo in grado di utilizzare la leva fiscale per incentivare la domanda; solo gli Usa possono farlo perché possono contare sull’azione di signoraggio del dollaro”.





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Sempre a proposito di SIGNORAGGIO

segnalo questo articolo di Mauro Novelli (2 luglio 2004)

tratto da www.adusbef.it



SIGNORAGGIO: Chi ha il potere (ed i vantaggi) di battere moneta?



L'Enciclopedia Utet-La Repubblica sviluppa così le informazioni:



Signoraggio. Insieme delle risorse ottenute da chi emette moneta, in virtù del proprio potere di emissione. In un regime monetario metallico, quale quello vigente in Occidente fino all’inizio del XX secolo, il Signoraggio deriva storicamente dall’inclusione dei costi di coniazione nelle regioni di scambio tra metallo coniato e metallo non coniato: tale ragione di scambio è maggiore dell’unità – il metallo coniato comanda cioè un Signoraggio – in quanto chi emette moneta deve recuperare i costi di coniazione. Con il graduale rafforzarsi dell’autorità centrale dello Stato, si instaura il monopolio statuale delle coniazione e si attribuisce alla moneta legalmente certificata potere liberatorio nei confronti dei rapporti di debito, in primis del debito fiscale; il Signoraggio viene così ad includere anche un vero e proprio profitto di monopolio. Il passaggio al corso forzoso della moneta durante questo secolo implica che la carta moneta non rappresenta più una passività redimibile in
risorse reali nei confronti dello Stato; quest’ultimo può cioè acquisire risorse reali emettendo un debito irredimibile (la moneta) a fronte del quale non contrae alcuna obbligazione di pagamento per interessi. Il Signoraggio si configura come una vera e propria fonte di entrate che lo Stato trae dall’emissione della moneta. Nell’uso corrente, la nozione di Signoraggio viene talvolta estesa a comprendere l’insieme delle risorse che lo Stato trae dal suo potere di creare inflazione espandendo l’offerta di moneta, indipendentemente dallo strumento finanziario con cui esse vengono esatte. [ALESSANDRA CHIRCO].

Dunque, il Signoraggio è un vantaggio finanziario annesso al potere di battere moneta. Ma, chi oggi detiene tale potere? Chi i benefici che ne conseguono, ad esempio nell’Unione Europea ?

1. I singoli Stati ?

2. La banca Centrale Europea di Francoforte ?

3. Le singole Banche Centrali nazionali ?

4. Tutte le banche (anche con un solo sportello) operanti nell’Unione ?

E chi dovrebbe detenerlo ?

La Costituzione italiana afferma (art. 1) che “… la sovranità appartiene al popolo…”: la “sovranità” ha in dote anche il signoraggio ?

Siamo passati dalla moneta convertibile, a quella non convertibile (il dollaro non lo è più dal 1971). Stiamo entrando nell’era della moneta elettronica. Chi ha rendite da signoraggio ?

L’argomento merita approfondimenti.

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DOCUMENTO INTERESSANTE

Intervista a Duisenberg dove parla di SIGNORAGGIO dello stato italiano sulle monetine a seguito della proposta di Giulio Tremonti di emettere le banconota di carta da 1 euro

Duisenberg, costose per l'Italia le piccole banconote di euro

(Conferenza stampa presidente BCE 12.9.2002)

La Banca centrale europea sta valutando le implicazioni dell'introduzione di banconote da uno e due euro suggerita dal nostro ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Lo ha rivelato il presidente della BCE Willem Duisenberg rispondendo il 12 settembre a una domanda sull'argomento nel corso di una conferenza stampa a Francoforte. L'introduzione di queste due nuove banconote non sarebbe però un affare né per l'Italia né per gli altri Paesi che attualmente godono del diritto di "signoraggio" sulle monete. (13 settembre 2002)

Estratto della conferenza stampa del presidente della BCE Willem F. Duisenberg Francoforte 12.9.2002

Domanda [1]:

Mr Tremonti, il ministro italiano dell’Economia, ha proposto l’adozione delle banconte da 1 e 2 euro, insieme con le monete allo scopo di impedire ulteriori aumenti dei prezzi. Il 74% degli italiani è d’accordo con questa proposta e noi vogliamo sapere che cosa pensa lei di questo e se ne avete parlato alla Banca centrale europea. Grazie.

“Duisenberg: non abbiamo progetti di introdurre banconote da 1 o 2 euro, ma ne abbiamo sentito parlare. Naturalmente, ne abbiamo discusso. Stiamo valutando le implicazioni di introdurre tali banconote. In linea di principio non abbiamo niente contro questo progetto, ma stiamo valutando le implicazioni e spero che Mr Tremonti si renda conto che se tale banconota dovesse essere introdotta, egli perderebbe il diritto di signoraggio [2] che si accompagna ad essa. Dunque se egli, come ministro dell’Economia, ne sarebbe contento non lo so.”

[1] Ecco il testo originale in inglese:

Question: Mr. Tremonti, the Italian finance minister, proposed the adoption of EUR 1 and EUR 2 banknotes together with coins in order to prevent more rises in price. 74% of Italians agree with this proposal, and I want to know what you think about it and if you have discussed this in the European Central Bank. Thank you.

Duisenberg: We have no plans to introduce EUR 1 or EUR 2 banknotes, but we have also heard those noises. Of course, we have discussed it. We are assessing the implications of introducing such a banknote. In principle we have nothing against it, but we are assessing the implications and I hope that Mr. Tremonti realises that if such a banknote were to be introduced, he would lose the seigniorage which goes with it. So whether he, as a minister of finance, would be all that pleased, I do not know".



Saluti – Giuseppe Bottaro

http://clubdimondi.blogspot.com/





PS : Antimanuale di Economia: All'economista ignoto, morto combattendo per l'economia, che per tutta la vita seppe magistralmente spiegare il giorno dopo perché s'era sbagliato il giorno prima; a tutti quelli che, sapendo vivere, amano la parola "GRATUITA”



(Bernard Maris – Antimanuale di Economia – Marco Troppa Editore 2005)




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