(L) Progetto CFA Anomolo

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Autor: tanake
Data:  
Assunto: (L) Progetto CFA Anomolo
...non so come, non so quando, non so quanto, ma ci sono dentro con tutto me
stesso!
il buon pinna è come sempre l'oracolo..
come trovare il modo di rendere (L)eft un catalizzatore di realtà più o meno
affini che abbiano voglia e riescano a confrontarsi? non saprei...
non vorrei però si rischiasse di perdere quel "poco" che si è riusciti a
portare avanti [non certo col mio/nostro contributo, e mi caspargo di cenere
la testa quotidianamente per questo!], tanto più convinto come sono che
molti di noi la pensano allo stesso modo, con differenti sfumature che
arricchiscono il tutto...
purtroppo tanake è un'esperienza piccola, singola e senza supporto di alcun
tipo, senza nessuna teoria fondatrice... con l'unico credo nel diritto per
ognuno di poter fare musica come meglio crede, di distribuirla a suo modo o
a seconda delle proprie possibilità, con l'obiettivo di farla arrivare la
dove vorrebbe... e scoprire tante realtà che si muovono nello stesso ambito
o in ambiti affini con lo stesso intento o intenti affini, non può che
farcele sentire vicine e spingerci ad instaurare con loro un rapporto
sincero di collaborazione e diffusione delle nostre idee su copyright e
altre amenità.
quindi, per finire, noi siamo qui aperti a qualsiasi
iniziativa/collaborazione con chi [gianluca, angelo, jack, pinna] parte da
una base comune alla nostra...

sottoscrivo appieno quindi la proposta pinnica


pinna Scrive:

> angelo rindone wrote:
>
>> ecco la mia tesi:
>> con (L)eft marco non si sente le mani sufficientemente libere
>> ed ha bisogno di inventare un coordinamaento a lato
>> che possa comprendere ed implentarsi con altri elementi..
>> ...
>> questo mi fa riflettere sul ruolo e sul futuro di un coordinamento
>> come il nostro...
>
> al di la' di quello che vuole fare marco, anche per me e' ora di una
> revisione come dici tu.
>
>
> non siamo stati in grado di sfruttare molto il sito, o per meglio
> dire: probabilmente il sito serve in certe circostanze, ma non e'
> sufficiente a permetterci di sviluppare tutte le esigenze di
> ciascisno di noi.
>
> fondamentalmente, non siamo riusciti a convogliare su questo
> progetto altre persone e altri progetti.
>
> non si e' creata tra noi una particolare sintonia/fusione: forse non
> tendiamo tanto all'unione, quanto a portare qui dentro quello che
> facciamo/pensiamo per amplificarlo.
>
> e' presumibile che questi problemi non si risolveranno da soli in
> futuro e non vedo nessun motivo per cui le cose dovrebbero cambiare.
>
> fuori da (L)eft, ci sono miriadi di altri progetti simili al nostro,
> autoreferenziali, e noi come loro restiamo di fatto invisibili.
>
> fuori da (L)eft ci sono pero' anche alcuni progetti diversi dal
> nostro, conformati in diverso modo e dalle dimensioni differenti.
> sto parlando di pochi, enormi progetti free-as-in-speech strutturati
> come "contenitori". mi riferisco all'Internet Archive e al progetto
> Wiki Media, ad ourmedia.org, e in altra forma a Indymedia e ai
> circuiti di radio/streaming e video ad essa collegati. forse sto
> dimenticando qualche altro grosso nome enorme, ma si sto
> deliberatamente riferendo solo ai principali.
>
> questi archivi offrono strumenti che permettono di accedere con
> semplicita' a decine di migliaia di gruppi, album, registrazioni
> free. attorno ad essi si sono sviluppate:
>
> -comunita' piene di vita, dove l'interesse dei partecipanti e' reale
> perche' dettato da desideri reali: "voglio musica e qui la trovo";
> "mi piace ascoltare questo gruppo e voglio scoprire altri gruppi
> simili"; "dato che anche a voi piace questo gruppo, mi faccio
> consigliare da voi e scambio con voi i miei gusti"
>
> -strumenti tecnologici che si integrano bene con la nostra attuale
> esperienza di ascolto della musica
>
> -luoghi di discussione, promozione, confronto
>
>
> conosciamo i punti di riferimento della cultura musicale free
> mondiale. dobbiamo smettere di osservarli, ed entrarci dentro,
> iniziare a farne parte. e' li' che ci sono sono quelli come noi.
> dobbiamo usare i loro strumenti, e portargli quello che facciamo.
> e da li', riportare nei nostri spazi e nelle nostre nostre reti di
> relazioni quello che ci piace.
>
> entriamo in questi progetti e scriviamo resoconti di quello che
> facciamo e le nostre impressioni; poi diffondiamole: queste
> esperienze oggi sono ritenute interessanti e non faremo fatica ad
> trovare visibilita' su siti come punto informatico o ziobudda, e
> ovviamente su indymedia e su molti blog. allo stesso tempo le
> diffonderemo tra le comunita' di questi stessi progetti, e cio'
> aumentera' la nostra visibilita' al loro interno. troveremo
> relazioni gia' parzialmente costituite invece che doverle cercare e
> fondare da zero.
>
> io mi offro per partire e per dare una mano.
>
> ciao
> pinna
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