Colombia, Impunità e Resistenza
Assassinato Luciano Enrique Romero Molina
Il corpo senza vita del dirigente sindacale del SINALTRAINAIL è stato ritrovato la mattina dell'11 settembre, dilaniato dalle sevizie e dalle torture di quaranta coltellate. Nel 2002 il sindacalista era stato licenziato dalla Nestlè di Valledupar dopo essere stato accusato di organizzare una serie di scioperi in difesa dei diritti dei lavoratori.
In tutto il mondo oltre l'80% dei sindacalisti assassinati è Colombiano. Ogni settimana in Colombia due sindacalisti impegnati nella difesa dei diritti dei lavoratori vengono uccisi nel silenzio dei grandi media.
Nonostante la totale impunità per i crimini commessi e la sistematica violenza prodotta da oltre cinquanta anni di guerra, i movimenti sociali, sindacali, contadini e indigeni continuano a dare vita a straordinarie esperienze di lotta e di resistenza.
La Pace dei Paez
La Comunità indigena dei Paez, nel Cauca, combatte da anni nel comune di Huellas, per difendere dal terrorismo di Stato i loro territori e la Sacra madre terra dall'occupazione delle forze militari colombiane. Lo scorso 2 settembre i Paez si sono riappropriati della località La Imperatriz facendo indietreggiare i soldati del Governo Uribe che in quella stessa zona vuole stanziare una truppa. Malgrado i continui tentativi di occupazione e le minacce, i Paez, arroccati a La Imperatriz, resistono e chiedono che la loro terra sia rispettata in base agli accordi firmati nel 1991 con il Governo.
Università della Resistenza
La rete delle Comunità di Pace colombiane ha creato l'Università Itinerante della Resistenza. Hanno aderito 37 Comunità dove i gruppi di studio si muovono per costruire insieme un percorso di pace. Tra i desplazados e le piccole comunità che hanno scelto di rimanere neutrali di fronte al conflitto armato, nella Università Itinerante della Resistenza si approfondiscono i metodi di lotta e di resistenza alla guerra. Le coraggiose esperienze di Pace, come quella della piccola realtà contadina di San José de Apartadò, diventano materia di studio e motivo di grande speranza per il popolo colombiano stretto da decenni in una spirale di sangue e di violenza. Partecipano alle "lezioni di pace" in un'ottica di condivisione, ma soprattutto di apprendimento, intellettuali e difensori dei diritti umani provenienti da tutto il mondo.
Il doppio "no"degli U'wa alle trivelle
Il Popolo U'wa dice "due volte no" allo sfruttamento petrolifero della Sacra Madre Terra. Terminato il periodo di digiuno e di riflessione in cui entrano in contatto con la loro essenza per determinare le loro scelte, le Autorità tradizionali U'wa hanno rotto il silenzio e hanno detto per la seconda volta "no" alla Consulta Previa imposta dal Governo colombiano e dall'impresa Ecopetrol. Attraverso la Consulta Previa governi e multinazionali hanno da sempre manipolato e aggirato la volontà dei popoli indigeni per sfruttare le grandi ricchezze dei loro territori, lasciando dietro di sé morte e devastazioni. In un comunicato, appellandosi alla loro visione cosmogonica e alla norme nazionali e internazionali in materia, il Popolo U'wa ha fatto sapere al mondo che non lascerà mai entrare le trivelle della multinazionale colombiana nel loro territorio, e quindi che non accetterà mai di trattare con il Governo colombiano.
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