Autor: massimiliano.piacentini@tin.it Data: Asunto: [Forumlucca] deficienti e tonte
----Messaggio originale----
Da: info@???
Data: 15-set-
2005 9.26 PM
A: <info@???>
Ogg: di Vladimir Luxuria su
Liberazione del 13/09/2005
Vladimir Luxuria
da Liberazione del
13/09/2005
I gay sono deficienti. Le lesbiche sono delle tonte. Le
transessuali hanno
il cervello invaso dal silicone. Forse questo è il
pensiero sottaciuto di
chi ci riconosce solo il diritto al voto (almeno
quello, finora), mentre di
altri diritti se ne parla ma non se ne
scrive. C¹è stata una grossa polemica
tra i militanti del movimento
lesbo-gay-trans e il candidato alle primarie
del centro-sinistra Romano
Prodi: nel suo programma per le primarie non c¹è
nessun accenno ai
diritti civili, al Pacs, al riconoscimento legalizzato
della nostra
sfera affettiva, a una maggiore sensibilità antidiscriminatoria
nei
nostri confronti. In Spagna c¹è Zapatero (³W Zapatero², strappando il
titolo al docu-film di Sabina Guzzanti), nel resto dell¹Occidente lo
Stato
tutela i diritti dei gay, in Italia adesso c¹è Berlusconi-Fini-
Bossi-Casini
(e da loro non ci siamo illusi di aver niente) e domani
chi ci sarà? Una
politica di centro-sinistra la tematica gay come
contentino ai
catto-ulivisti? Sinceramente mi cascano le braccia, i
fianchi e spero non
pure i capelli davanti a tanta pruderie e
arretratezza. Dopo aver letto il
programma il presidente dell¹Arcigay
Sergio Lo Giudice ha dichiarato: «Prodi
decide di chiudere gli occhi
sul tema dei diritti civili e della laicità
dello Stato e di ignorare
le legittime istanze di uguaglianza che salgono
dalla comunità gay,
lesbica e transessuale del Paese». Il candidato leader
dopo queste
parole per la prima volta si è preoccupato più del pericolo di
non
avere i nostri voti che dell¹omofobia della Margherita e ha ritenuto
opportuno correre ai ripari, lo ha fatto scrivendo una lettera
personale (ma
non d¹amore) a Franco Grillini, Ds: «Carissimo Franco,
apprendo dalle
colonne di un quotidiano nazionale di aver provocato
delusione tra quanti,
nell¹Arcigay, si attendevano uno specifico
riferimento ai Pacs già nel breve
testo che riassume solo le linee
generali del mio programma per le primarie.
Voglio perciò rassicurare
te e quanti, eventualmente, avessero condiviso un
sentimento di tal
genere. Da parte mia, come tu stesso ricordi, il problema
non è stato
affatto cestinato. Ma, al contrario, troverà certamente
soluzione nel
programma finale dell¹Unione (...)».
Beh, è un passo avanti.
Finalmente: almeno una promessa. E tuttavia da
questa lettera
appronediamo che la comunità glbt non ha posto nelle ³linee
generali²
del programma di Prodi e deve accontentarsi di un inserimento in
qualche sottocomma, sotto un asterisco, magari stampato in caratteri
più
piccoli per distrarre Rutelli. Romano Prodi non farà della
questione glbt
uno dei punti principali della sua candidatura alle
primarie - perché,
avrebbe subito Mastella pronto ad attaccarlo - ma
allo stesso tempo ci
concede qualcosa, e riceve immediatamente, per
questa colpa, un fracco di
bastonate dal Vaticano.
I gay, questi che
secondo il Vaticano vogliono distruggere la famiglia, in
realtà una
famiglia ce la hanno: sono il compagno o la compagna, i genitori,
i
parenti, colleghi e amici che sono assolutamente favorevoli al Pacs,
che
hanno una mentalità molto più aperta di chi si arroga la
presunzione di
rappresentare il nostro pensiero. E se si sommano tutti
questi voti... A chi
ha scritto Prodi? Ovviamente a Grillini,
parlamentare Ds sostenuto dalla
comunità glbt che, in questo caso, ha
tenuto un atteggiamento troppo tiepido
e accondiscendente nei confronti
del suo leader di riferimento: «La lettera
che Romano Prodi mi
indirizza contiene due punti molto importanti che
segnano per il
movimento dei diritti civili gay e lesbico italiano un
discrimine
importante. Per prima cosa Prodi dice che la proposta del Pacs
sarà a
pieno titolo nel programma dell¹Unione (...) Il secondo punto
rilevante
della lettera di Prodi è la condivisione del progetto di legge di
cui
sono il primo firmatario e sottoscritta da 161 parlamentari
dell¹Unione,
progetto attualmente in discussione presso la Commissione
Giustizia dei
Deputati...».
Certo, non mi sarei aspettata che, dopo
l¹ennesima delusione sulla nostra
assenza nel programma, Grillini
minacciasse dimissioni o facesse lo sciopero
della fame, però,
sinceramente, mi sconcerta un atteggiamento così
prostrato. Franco
Grillini dovrebbe essere la voce di chi lo ha voluto in
Parlamento, non
il promotore di Prodi a prescindere. Abbiamo già avuto un
precedente
governo di centro-sinistra che ha ignorato i nostri diritti, non
facciamo da zerbino al nuovo-vecchio che entrerà a Montecitorio. Se a
cambiare sesso si fa sempre in tempo nel frattempo cambiamo binario.
C¹è
qualcuno che ci ha già inseriti nel suo programma, senza se e senza
ma,
senza tentennamenti e ripensamenti. Queste persone hanno un nome:
Bertinotti, Pecoraro Scanio, Di Pietro e Scalfarotto. Bertinotti ci ha
incontrato, ascoltato e conoscendo la sua coerenza io mio fido di lui e
invito a votare lui alle primarie. I Verdi hanno un atteggiamento amico
da
sempre nei nostri confronti, chiaro e deciso, forse almeno loro sono
convinti che non inquiniamo l¹ambiente. Di Pietro ci ha sorpreso con la
sua
modernità, è andato nella Gay Friendly Versilia ed è stato
brillante, non
sottraendosi neanche a farsi fotografare con un paio di
altissime travestite
dalle mani pulite e il viso truccato. Scalfarotto
è una voce laica,
libertaria, battagliera.