Autore: massimiliano.piacentini@tin.it Data: Oggetto: [Forumlucca] il movimento GLBT risponde a Bertinotti
----Messaggio originale----
Da: info@???
Data: 15-set-
2005 9.04 AM
A: <info@???>
Ogg: il movimento GLBT risponde
a Bertinotti
14.09.2005
ArciLesbica comunicato:
Provo molta
soddisfazione perche' il tema dei diritti delle coppie omosessuali e'
finalmente al centro del dibattito politico, e ai massimi livelli. Sono
anche contenta che tanti candidati alle primarie si siano dichiarati
favorevoli al PaCS, la proposta che abbiamo in questi anni sostenuto.
Io votero' per Bertinotti,
perche' ha una idea laica di stato, che gli
permettera' di proporre le istanze del movimento lesbico, gay e trans
come riforme urgenti di un futuro governo di centrosinistra. Scelgo
Bertinotti perche' lega la liberta' delle persone a diritti
riconosciuti e a rapporti di lavoro non ricattatori, e noi lesbiche gay
e trans conosciamo questo nesso.
Ho fiducia che il dibattito di questi
mesi sia un utile slancio verso un vero rispetto per la differenza
omosessuale, che non consiste nel silenzio della legge, ma neppure in
concessioni calate dall'alto a famiglie considerate di serie B.
Cristina Gramolini
presidente nazionale ArciLesbica
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Crisalide AzioneTrans accoglie con estrema gioia la risposta semplice
ma
articolata data dall'on. Bertinotti.
Una risposta che non solo
accoglie tutte le nostre richieste, ma addirittura
le arricchisce di
significato politico attribuendo alle associazioni GLBT un
ruolo
inimmaginabile prima della sua dichiarazione.
Per questa ragione,
pubblicheremo sul nostro sito con buona evidenza la
risposta dataci da
Bertinotti accompagnandola con un commento che - in
assenza di rispsote
altrettanto chiare e complete degli altri candidati - ci
induce ad una
indicazione di voto per le primarie.
Colgo l'occasione per chiederti se
hai letto il documento che ho proposto a
tutto il movimento GLBT sul
superamento della "piccola soluzione" (ma credo
di sì visto l'accenno
di Bertinotti alla 164) come rivendicazione del
movimento trans, dopo
l'approvazione della nuova legge inglese e
l'avvicinarsi di quella
spagnola, entrambe scritte dopo le pronunce delle
Corti Europee e che
prevedono la riassegnazione anagrafica (non solo il nome
quindi) a
prescindere dall'intervento sui genitali.
In quel documento ho
ampiamente spiegato le ragioni per le quali vale la
pena modificare
l'agenda delle rivendicazioni del movimento trans, senza
togliere nulla
a tutti coloro i quali (me compresa) avevano lavorato sui pdl
della
"piccola soluzione". Per fortuna, almeno in altri paesi, la storia va
avanti e noi dobbiamo cercare di inseguirne la parte più laica e
sostanzialmente risolvente i problemi.
Se non l'hai letto dimmi se ti
interessa averne copia.
Detto questo, ti saluto caramente.
Mirella Izzo
per Crisalide AzioneTrans Onlus
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E' una
domanda di certezza quella che i movimenti GLBT rivolgono alla classe
politica, certezza di essere ascoltati, di essere presi in
considerazione, di essere presenti, protagonisti e visibili. La
certezza di vedere i propri diritti rispettati e la propria libertà
garantita. Noi tutte e tutti vogliamo essere chiamate/i per nome,
abbiamo bisogno di sentire nominata la parola trans, gay, lesbica senza
paura e senza pudore. Abbiamo bisogno soprattutto di chiarezza nelle
parole e nei fatti.
Nel suo incontro a Roma il 28 Luglio e nella sua
lettera al movimento GLBT, Fausto Bertinotti è stato chiaro, ha
risposto a tutte le nostre domande sulle questioni che a noi stanno a
più cuore. Abbiamo apprezzato molto quel riferimento a "una
legislazione positiva" per il vero superamento di ogni forma di
discriminazione (nel lavoro, nelle relazioni sociali e nei diritti)
sulla base del proprio orientamento sessuale e della propria identità
di genere. Crediamo che questa chiarezza di linguaggio e di idee sia
necessaria per dare una forma progressista e più democratica all'Unione
che a noi tutte/i piacerebbe fosse una coalizione di sinistra. La
nostra associazione trova in Fausto Bertinotti un importante referente
politico e ripone in lui una grandissima fiducia e una profonda
amicizia.
COPPIE DI FATTO? CI SONO GIA' E
REGOLAMENTARLE E' UN DOVERE, NON UN'OPZIONE
(PRODI, PIU' CORAGGIO -
SCANIO: MENO VAGHEZZA - BERTINOTTI: GRAZIE D'AVER CAPITO)
L'insurrezione polemica del Centro Destra e della Chiesa Cattolica
riguardo una legge che regolamenti le coppie di fatto dimentica una
verità elementare: uno stato laico ha il dovere di regolamentare
qualsiasi fenomeno sociale, sia esso di massa o di nicchia.
Le coppie
di fatto (etero per la maggior parte, omosessuale per una minor parte)
sono un fenomeno esistente, reale, tangibile. Non se le è inventate né
il Centro Sinistra né il movimento Gay, Lesbico,
Transgender/Transessuale.
Un fenomeno sociale può essere o proibito e
considerato fuori legge o regolamentato, ma non dimenticato.
Se le
coppie di fatto sono immorali allora dicano che devono essere messe
fuori legge, piuttosto. In quel modo almeno sarebbero coerenti (ma
perderebbero voti, quindi preferiscono gettare solo fumo negli occhi
alla gente meno smaliziata).
Una realtà come quella delle coppie di
fatto poi - dove spesso può esservi all'interno un soggetto "debole" e
uno "forte" - chiama lo Stato ad un obbligo particolarmente urgente
riguardo alla regolamentazione dei diritti e dei doveri.
Il Centro
Sinistra non arretri di fronte alla sconsideratezza di polemiche sopra
le righe che manifestano soltanto la paura di perdere le elezioni,
agitando fantasmi quali quelli dell'adozione o dello spianamento alla
strada del matrimonio omosessuale.
Le Associazioni Gay Lesbiche e
Trans italiane le loro richieste le hanno scritte con estrema
precisione su un documento firmato e inviato alle Agenzie di Stampa e
NON contiene nulla di quanto agitato da molti politici del Centro
Destra e dalla Chiesa.
E se è giusto raccogliere tutte le opinioni
(speriamo anche la nostra), dovere di cronaca, vorrebbe che venissero
sottolineate tutte le dichiarazioni che non si basano su documenti
accertati e relative risposte.
La Chiesa Cattolica, ancora una volta,
con questa posizione che vuol difendere i più forti (le persone sposate
che hanno diritti e doveri) contro i più deboli (le coppie di fatto
abbandonate a loro stesse) dimostra che il suo interesse umanitario
finisce dove finisce il suo potenziale "gregge" e pretende a gran voce
che chiunque abbia idee diverse venga condannato perpetuamente al
"rogo" della cittadinanza di "serie B".
Sostenere che una legge sulle
"coppie di fatto" sia un attacco al matrimonio è come sostenere che un
aumento della pensione minima possa essere un attacco alle pensioni
milionarie.
Non vi è nessun nesso logico, razionale in questa
posizione, ma solo il risultato carico di odio e pregiudizio di una
cultura profondamente omofoba e transfobica.
Nessun politico di fede
cattolica dovrebbe dimenticare di servire i cittadini italiani e non lo
Stato Vaticano e ricordare che molti sondaggi dimostrano che la
maggioranza degli italiani è favorevole alla regolamentazione delle
coppie di fatto, anche gay. Gli stessi sondaggi dicono che una
maggioranza (più risicata) è contraria alle adozioni omosessuali? Vero:
ma questa richiesta non è stata avanzata. Semplicemente non ve ne è
traccia sul documento. Chiunque agiti questo tema assume la posizione
del pusillanime e del bugiardo. Piuttosto il Centro Sinistra, invece di
"giustificarsi" sulla difensiva come sembra fare Prodi, contrattacchi
con le nostre giuste motivazioni fornite insieme alle nostre richieste
e si pronunci anche sulla seconda richiesta scritta del movimento GLBT
italiano: l'impegno a promuovere una legge simile a quella inglese (e
non si agiti ancora e fuori luogo Zapatero, la legge l'ha fatta il
moderatissimo Blair ammirato da Berlusconi, con i voti anche del
partito liberale) sulle persone transessuali e transgender che preveda
la modifica anagrafica a prescindere dall'intervento chirurgico sui
genitali ed il passaggio della pratica da giudiziaria ad
amministrativa. E' vero che siamo una minoranza e portiamo o togliamo
pochi voti, ma è indecente che uno stato laico lasci vivere per anni o
per tutta la vita persone con documenti difformi dall'identità assunta
(e prevista da legge di stato!): vìola la privacy, costringe
all'improvvisazione tutte le strutture private e statali a inventarsi
soluzioni diverse quando hanno a che fare con persone transessuali non
operate e non riassegnate. Questi documenti sono mendaci per le persone
transgender e solo fonte di imbarazzo per tutti gli altri cittadini. Si
ricordi inoltre che il non sottoporsi ad intervento chirurgico sui
genitali (intervento complesso e lungo) è senza rischi solo per persone
giovani e sane e comunque estremamente motivate. Noi non siamo
necessariamente tutte e tutti in quelle condizioni.
Per una volta mi
permetto una considerazione personale: io sono stata sottoposta allo
stesso intervento che subì il presentatore tv Alberto Castagna. Dovrei
condannarmi a morte per ottenere documenti adeguati alla mia identità?
O si tirerebbe fuori l'argomento che è stata una "mia scelta" e che è
un problema mio pagarne le conseguenze, quando è scientificamente
dimostrato che né l'omosessualità né la condizione trans sono libere
scelte o capricci, ma condizioni nelle quali si nasce e si evolve?
Non
abbiano paura quindi Prodi e Pecoraro Scanio di perdere voti perché
devo ancora incontrare una persona (anche di destra estrema) che non si
sia almeno stupita, se non scandalizzata, del fatto che lo Stato ci
neghi documenti acconci alla nostra identità e mendaci rispetto
all'evidenza. Faccia propria, tutto il centrosinistra, la posizione
appena espressa dall'on. Bertinotti, unico candidato alle primarie ad
avere fornito una risposta completa anche sulla seconda questione posta
e persino arricchente rispetto ai contenuti delle nostre
rivendicazioni.
E' chiaro, i portavoce vaticani diretti e infiltrati
nel nostro Parlamento insorgeranno ancora e anticipo già quale sarà la
principale obiezione agitata e scomposta:
"In questo modo una
transessuale che diventa donna per l'anagrafe potrebbe comunque
diventare padre sconvolgendo e scardinando il senso della famiglia."
Non temete, la risposta è semplice semplice, quasi elementare e
verrebbe capita:
E' infatti sufficiente che la legge preveda che se
una persona riassegnata anagraficamente mette al mondo un figlio dopo
l'avvenuto cambio anagrafico, perda automaticamente il diritto
acquisito e ritorni assegnata al sesso di origine. Peraltro sarebbe un
articolo di puro eccesso di scrupolo e che probabilmente non verrebbe
mai applicato perché affinché una persona trans (quindi in ormoni)
possa generare figli deve sottoporsi a terapie che cancellerebbero gli
effetti della terapia ormonale e non ci sarebbe comunque certezza di un
ritorno alla fertilità. I transessuali da donna a uomo poi sono tutti
sottoposti all'isterectomia per evitare il ciclo mestruale e quindi
sono infertili definitivamente.
Diverso è per i figli eventualmente
nati prima della transizione: sono figli propri e la maternità o
paternità non dovrebbe essere disconosciuta
Le richieste del
movimento GLBT ai politici sono moderate, semplici e rispondono a due
soli requisiti: uno civile ed uno spirituale (non confessionale):
Civile: al di là delle differenze lo Stato deve garantire pari dignità
a TUTTI i suoi cittadini;
Spirituale (non confessionale): nessun Dio
che preveda la nascita e lo sviluppo di persone omofile o transgenere,
la cui condizione non danneggia oggettivamente nessuno, potrebbe
desiderarne l'emarginazione sociale e civile e l'umiliazione continua
da parte delle sue stesse "rappresentanze" terrene.
Ed infine tutti
i politici si interroghino perché, per una serie particolare di
coincidenze (PMA, pseudoscienze che propagandano la guarigione
dall'omosessualità o incitano alla separazione dei sessi nelle scuole,
iniziali attacchi alla legge sull'aborto ecc.), oggi in Italia, anche
sulla questione dei diritti delle persone omosessuali e transgender, si
gioca una partita ben più ampia della semplice questione in sé: ci si
gioca la laicità dello Stato o alla continuazione della trasformazione
dell'Italia in uno Stato etico e confessionale.