allego articolo del Manifesto.
Mario
Pisa blindata per la «festa dell'aria»
Aerei militari e sponsor imbarazzanti per l'addio dell'aeronautica ai
vecchi G222
TOMMASO TINTORI
PISA
L'hanno chiamata la «Giornata dell'aria», ma anziché chiudere il traffico
alle automobili o alzare aquiloni in cielo, hanno aperto al pubblico
l'aeroporto militare di Pisa per salutare i vecchi aerei G222 Alenia
Alitalia, sostituiti con i nuovissimi C27J Alenia Lockheed. Entrambi aerei
da trasporto tattico, progettati (ed usati) per atterrare direttamente nei
campi di battaglia. Aerei da guerra. Il G222 ha partecipato a tutte le
guerre che hanno coinvolto il nostro esercito: è stato in Etiopia, in
Eritrea, in Somalia, nel Golfo, nei Balcani, a Timor Est e in Afghanistan.
«Ma mai in operazioni di offensiva militare - si precisa nei flyer di
presentazione - piuttosto in innumerevoli operazioni umanitarie e di
soccorso». Quella di ieri è stata una festa in grande stile, arricchita
dalle evoluzioni di molti altri velivoli militari e dall'esibizione delle
Frecce Tricolori. All'aeroporto, invece delle 100mila persone previste, ce
n'erano occhio e croce un decimo, è stata militarizzata la città e chiusa
la trafficatissima Aurelia. Ma pazienza, i disagi per i cittadini erano da
mettere nel conto. Insomma, tutto è andato per il giusto verso. Sarà
contento il sindaco di Pisa, il diessino Paolo Fontanelli, che
quest'estate, per patrocinare e finanziare la giornata (al pari della
Provincia), ha risparmiato l'impossibile, spendendo poco o niente in
materia di concerti, spettacoli, cultura e lasciando chiusi quegli spazi
all'aperto che hanno sempre contribuito a rendere la città più vivibile nei
mesi più caldi. Sull'importo del finanziamento, il segretario provinciale
di Rifondazione Comunista, Dario Danti, snocciola cifre da brivido. «Il
comune, non è dato sapere se con l'aiuto della provincia o meno, ha
investito una cifra che si aggira sui 40-50mila euro. Il fatto che il
sindaco non abbia confermato né smentito, ci sembra quanto mai significativo».
Aggiungiamo pure che l'amministrazione comunale ha rifiutato un confronto
aperto con gli antimilitaristi. La settimana, infatti, è stata accompagnata
da numerose proteste e polemiche. La più eclatante è avvenuta giovedì,
quando una ventina di militanti dello Spazio antagonista Newroz (gli unici
a protestare anche ieri fuori dall'aeroporto insieme ad un manipolo di
ciclisti del Critical Mass) hanno interrotto il consiglio comunale
lanciando aeroplanini di carta, cantando slogan ed esponendo striscioni
contro le politiche militariste. In effetti, vedere il nome di comune e
provincia tra i finanziatori della festa accanto a quello della
multinazionale Lockheed Martin, fa un certo effetto. Due giunte uliviste,
che a parole si spendono per la pace, accanto alla multinazionale della
guerra per eccellenza, quella che - come rivelato lo scorso novembre dal
Los Angeles Times - per mille dollari testa gli effetti di un contaminante
tossico dell'acqua potabile su cento cavie umane. Poi scopriamo sbigottiti
che lo stesso comune di Pisa, insieme ad altri comuni del valdarno,
parteciperà oggi a «Ponti di pace sull'Arno», un presidio con fiaccole,
musica e iniziative sotto il motto «Insieme per la pace contro il
terrorismo». C'è davvero poco da aggiungere, se non rimarcare l'aspetto
forse più amaro di tutta la vicenda, ovvero il modo goffo ma subdolo con
cui si tentano di separare tra loro «terrorismo» e «guerra». La risposta
dei Ds è tutta nel comunicato scritto da Ivan Ferrucci, segretario
provinciale: «Ci sembra che queste polemiche siano francamente
sproporzionate. [...] Legare questa vicenda a questioni come la
riconversione della base americana di Camp Darby, su cui le posizioni di
tutte le forze del centro-sinistra e in particolare dei Ds sono
assolutamente chiare e ben note, [...] oppure ancora come la necessità di
estendere una cultura di pace e di ridurre il peso della produzione e
dell'esportazione di armamenti da parte del nostro Paese, ci sembra del
tutto improprio».
At 17.23 12/09/2005, you wrote:
>allora?la Critical Mass contro le Frecce Tricolori è andata abbastanza bene.
>Non eravamo tantissimi (una ventina), ma avevamo un sacco di bandiere e delle
>bellissime e coloratissime ali di carta create dalla nostra?Ciclofficina
>ed eravamo molto visibili ed anche piuttosto rumorosi ed abbiamo sicuramente
>un po? rovinato la festa agli spettatori della Festa della Guerra Aerea che
>abbiamo incontrato lungo la nostra strada
>avremmo potuti forse essere di più se un energumeno non avesse mandato
>all?ospedale
>chi stava attaccando i manifestini di propaganda, ma come dicono gli
>americani?shit
>happens
>comunque, Caotico Info ha fatto un report fotografico della CM che si può
>trovare su Indymedia Toscana alla pagina
>
>http://italy.indymedia.org/news/2005/09/870149.php
>
>inoltre, siamo finiti anche sul Manifesto che ieri ci ha citato in un articolo
>(a pag. 8) sulle Giornate Dell?Aria pisane
>
>la prossima CM è sabato 24 settembre
>tutti i venerdì dalle 18 alle 20 ci troviamo a Rebeldia per la Ciclofficina
>
>salud, amor y libertad (e biciclette)
>robertino
>
>PS visto che sono a casa invalido (ma con lo spirito alle stelle dopo la
>CM di sabato), proverò a fare il documento sulla Ciclofficina per il Progetto
>Rebeldia , ma farò anche un breve comunicato sul pestaggio di venerdì, da
>fir girare e firmare dalla varie realtà pisane di movimento (Sambernardo,
>Rebeldia, San Lorenzo etc)
>
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